Capitan America: ultimo eroe, primo Vendicatore.

di Ciampax 9

 Partiamo da un presupposto: Cap, per quanto mi riguarda, è stato sempre difficile da “inserire” nell’Olimpo dei super esseri della Marvel. Vuoi perché, originariamente, era stato pensato come un simbolo anti-nazista (la sua nascita, se non tutti lo sapete, avviene proprio in periodo di Seconda Guerra Mondiale e le sue storie sono una sorta di celebrazione della forza degli USA che si opponeva alla “malvagità” della Germania – per ulteriori informazioni, andatevi a leggere gli Archivi Marvel del nostro Leunam!), vuoi perché, spesso e volentieri, tende a divenire un mezzo alquanto “retorico” e troppo “patriota americano che darebbe la vita per salvare il mondo” (non che sia male, ma per certi versi più che un’ideale di vita comincia a divenire un cliché senza possibilità di salvarsi!), in molti casi Steve Rogers più che appassionarmi mi ha “stancato” (se mi passate il termine). Ciononostante, la sua presenza nell’Universo Marvel, le storie che lo hanno visto protagonista, i vari cambiamenti, adattamenti, gioie e dolori, la morte (addirittura! E chi non è morto almeno una volta? A me è capitato almeno 4 in tutta la mia vita!) hanno reso questo personaggio un emblema del “comic” americano, ben oltre la caratterizzazione per esso pensata da Stan Lee e Jack Kirby!

 Parliamo di questo film: devo dirlo, mi è piaciuto, ma meno di altre opere Marvel. Qual è il punto? E’ che man mano che la pellicola mostrava le nuove scene, avevo una sensazione simile a quella che provai andando a vedere il secondo Matrix (o il secondo Signore degli Anelli, se preferite) e continuavo a ripetermi “E già, questo film serve proprio ad anticipare qualcosa!”. Non so quanti di voi proveranno (o hanno provato) questa stessa sensazione, ma ci sono differenti “punti salienti” in questa storia che fanno immediatamente pensare (a chi conosce un minimo della “continuity” Marvel) che quella “scena”, in realtà, è solo un pretesto per descrivere, in opere future, altri fatti, altri avvenimenti, altre storie.

 Parlando di continuity, risulta necessario aprire un breve discorso relativo alla “fedeltà” con cui certe cose sono state narrate: in questo film molto di ciò che sono i “particolari” nella vita di Cap sono stati stravolti. Ciononostante ho trovato tutto perfetto da questo punto di vista: la pellicola di Capitan America, infatti, pone definitivamente il “sigillo” a qualcosa che già accennavo parlando, tempo fa, del film degli X-Men. Così come le storie classiche (per intenderci quelle che, nella “storiografia” ufficiale partono da “Fantastic Four 1”) hanno generato quello che, ad oggi, è noto come “Marvel Universe”, e, in tempi più recenti (ormai una decina d’anni) la rielaborazione di tutte queste idee ha portato alla creazione dell’universo Ultimate, più moderno e vicino alla realtà attuale, fornendo il pretesto non solo di rielaborare le vicende “storiche”, ma anche di crearne nuove che niente avessero a che fare con la continuity dell’universo originale, anche cinematograficamente si sta procedendo in questo senso: la presenza di continui riferimenti alle storie “classiche” di Kirby, alle idee originali, e la loro rielaborazione (secondo me apportata in modo perfetto), soprattutto nella ridefinizione dei rapporti tra i vari personaggi (vedasi l’amicizia tra Steve e Bucky, o il delicato equilibrio tra Erskin/Teschio Rosso/Zola) contribuiscono a porre definitivamente in chiaro l’idea che quello del cinema è un universo Marvel tutto nuovo, un “Movieverse” (se la Marvel riusa questo termine, voglio la percentuale!) all’interno del quale far muovere i sui personaggi.

 Ma veniamo al film: non vi svelerò niente della storia, anche perché essa è abbastanza lineare- Si parte dalla genesi di Capitan America attraverso il progetto Rinascita, per le sue prime imprese in trincea (al fianco degli Howling Commandos e Bucky), per finire con lo scontro tra Cap e il Teschio Rosso e l’apparente morte di entrambi (anche se nell’originale, Cap precipita dall’areo/bomba del Barone Zemo). La cosa che mi ha colpito fin da subito è stato il fatto che, quella che credevo sarebbe stata l’ovvia scena finale post-titoli di coda si è rivelata essere, invece, la scena iniziale del film: il ritrovamento di Steve Rogers ibernato tra i ghiacci! Devo dire che questa cosa mi ha un po’ “scombussolato”, ma per il resto il film prosegue in maniera lineare e del tutto godibile.

 Cosa dire del cast? Partiamo dai ruoli minori: gli Howling Commandos paiono usciti dalle pagine di “Capitan America – Rinato”, in particolar modo Dugan (magistralmente interpretato da un semi irriconoscibile Neal McDonough), anche se mi è dispiaciuto non vedere, tra i membri del gruppo, Nick Fury (sarebbe stato forse complicato spiegare come, dopo 70 anni, potesse essere invecchiato di appena una ventina d’anni), ma in compenso abbiamo gli agenti Jones, Morita e Dernier!  Il personaggio di Bucky, per certi versi, stona un po’: più che ragazzo scapestrato che si lancia senza pensare all’attacco del nemico, sembrava un bulletto di periferia passato dalla parte dei buoni; tuttavia c’è una scena in cui, per un attimo, non ho potuto non pensare a “Soldato d’Inverno” e a quello che potrebbe essere, forse, un ritorno di questo personaggio in altre pellicole. Cosa dire dei due “militari” che affiancano Cap?  L’agente Carter (al secolo la bellissima Hayley Atwell) riesce a dare al suo personaggio la forza giusta per “bilanciare” l’altrimenti esagerata bontà del protagonista, rendendolo umano e portando alla luce i suoi difetti, immersi nel mare di perfezione che il progetto Supersoldato gli ha donato.  Ottima anche la performance di Tommy Lee Jones, nel ruolo del Maggiore Phillips, sebbene il personaggio appaia e scompaia dalla scena senza un senso preciso, e ancor più interessante (anche se breve per ovvie ragioni “storiche”) l’interpretazione del Dottor Erskine di Stanley Tucci, che riesce a comunicare, in breve, quanto la scienza possa fare tanto (in contrapposizione con la figura del cattivo scienziato che la usa per scopi malvagi).

 Propio i due cattivi del film sono, a mio parere, i personaggi meglio caratterizzati e interpretati: il pavido Dottor Zola, un bravissimo Toby Jones, che appare, nella sua prima scena, in un’inquadratura che fa presagire a cosa diventerà in futuro, mostra un personaggio strano, devoto al suo lavoro e legato, a doppio filo, con la figura carismatica del Teschio, più per terrore che per puro rispetto; il tipico “braccio destro del male” che cambia bandiera proprio per il terrore di ciò che potrebbe fargli il suo “datore di lavoro”!  Ed è lui, il cattivo, la mente geniale e perfida che ha creato l’HYDRA, l’uomo che ha incarnato dentro di sé il desiderio di distruzione e conquista a cui neanche Hitler stesso era mai riuscito ad arrivare, quello che, a mio parere, è il vero protagonista indiscusso di questa storia (ed un motivo c’è… ma aspetto il film dei Vendicatori per dirvelo!):  Johann Schmidt (come dire Giovanni Rossi), al secolo Teschio Rosso, interpretato da un mirabolante Hugo Weaving, che dopo la performance dell’agente Smith (ci sta attaccato a sto nome, vi pare?) nella trilogia di Matrix, da il meglio di sé incarnando il prototipo perfetto del “cattivo da fumetto”, ma con una dose di “sadismo” che mai ci saremmo potuti aspettare in una storia cartacea di Cap. Il film merita di essere visto, se non altro, per la presenza di questo attore e per un paio di scene (prima tra tutte, quella in cui si fa ritrarre da un artista disgustato e terrorizzato) in cui la “forza negativa” del personaggio raggiunge lo spettatore in maniera subdola, dando un brivido di terrore che in un film del genere non ci si aspetterebbe di provare.

 Cosa dire, invece, del protagonista Chris Evans? Devo essere sincero: ero partito con l’idea di vedere un ragazzino che tentasse di scimmiottare un eroe, di un bambino che si mascherasse da adulto solo perché il copione esigesse una certa “personalità” del personaggio. Mi sono dovuto ricredere. Evans è ben lontano dalle “improvvisazioni” comiche dei Fantastici 4, molto più vicino al (bel) ruolo che ha avuto in “La notte non aspetta” a fianco di Keanu Reeves: maturo quel tanto che basta per non sembrare “incartapecorito”, solare e gioioso, ma senza eccedere, e con il giusto “cipiglio” per impersonare un carattere forte, determinato, risoluto, pronto a tutto pur di fare qualcosa di buono, e allo stesso tempo preda delle ansie e dei problemi di qualsiasi persona comune, Evans riesce ad interpretare molto bene il suo ruolo, facendoci intravedere, anche dietro la tuta a stelle e strisce, sempre e comunque la presenza di Steve Rogers, unico e vero “Capitan America”: a differenza di altri supereroi, che indossata la maschera subiscono un a sorta di “metamoforsi”, Steve resta se stesso anche quando si protegge dietro il suo scudo circolare, e questo è un particolare che Evans riesce a comunicare perfettamente.

 Un giudizio finale al film: come dicevo all’inizio, bello, ma con il senso di “qualcosa che serve ad introdurre qualcosa di ben più grande”; e tanti sono gli spunti per pensare a questo fatto. Tanto per citarne uno (e perdonatemi lo spoiler) ad un certo punto il Teschio Rosso si troverà, suo malgrado, a fare i conti con il potere incontrollabile del Cubo: in questa sequenza, c’è una scena che riconduce, immediatamente, a pensare al film di Thor (credo sia realizzata esattamente nello stesso modo) e che porta, così, a creare un legame “forte” con la scena finale del film di Branagh) e ad eventuali sviluppi che potrebbero esserci in Avengers. Per quanto riguarda il 3D, devo dire che non è male, ma neanche necessario: solo un paio di scene, effettivamente, meritano questa particolare soluzione, rendendo giustizia all’effetto visivo che si vuole sottolineare; per il resto credo che il film possa risultare godibilissimo anche in 2D.

 Per concludere, parliamo della scena finale (si, lo so, dovrei tacere ma vi assicuro che da soli, questi 30 secondi, meritano il prezzo del biglietto): come dicevo prima ero entrato in sala con la convinzione che la scena finale avrebbe visto estrarre dal ghiaccio il catafalco all’interno del quale, ibernato da 70 anni, Capitan America attendeva di essere risvegliato; tuttavia questa scena viene presentata (quasi completamente per come l’avevo immaginata) all’inizio del film, prima che la storia faccia un balzo indietro piombandoci nel 1942 per assistere alla genesi del nostro eroe. Per tutto il film ho avuto allora un dubbio: “cosa ci sarà alla fine? Non mi dite che non hanno messo la scena finale!”. Dopo aver visto la fine del Teschio, mi sono convinto che la scena finale avrebbe visto questo personaggio come protagonista… e invece, con mio sommo stupore (e gioia) la sequenza di chiusura di Capitan America mostra qualcosa di più, qualcosa di definitivo e prorompente, tanto che ho esclamato tra me e me “Ma allora l’hanno già fatto!”. Mi auguro di non avervi rovinato la sorpresa, e vi consiglio, prima di salutarvi, di andare a vedere questo film, in attesa dei prossimi avvincenti titoli Marvel. Ci sentiamo gente!

 P.S.: una cosa che non centra nulla con la pellicola ma che mi faceva piacere condividere con voi. Ho visto questo film nella città di Gioia del Colle (BA) (mi trovavo a Matera, post esami, e prima di tornare a casa – Rionero – ho deciso di andare a rilassarmi per un paio d’ore al mio multisala preferito). Ritornando, il mio navigatore mi ha fatto fare un interessante percorso che, a causa di alcuni lavori in corso, mi ha costretto ad attraversare il centro di Santeramo in Colle (BA): qui, mentre percorrevo una strada centrale, ho avuto una visione che mi ha fatto sorridere. Ad un certo punto, a circa 500 metri da me, vedo un insegna di un ottica (in quel momento vedevo chiaramente solo quella parola, e non il nome dell’ottica stessa) la quale riportava un disegno formato da due cerchi e tre segni neri, posti alle ore 12, 4 e 8. Man mano che mi avvicinavo, il disegno andava chiarendosi e mi rendevo conto di averlo già visto da qualche parte: quando finalmente sono arrivato ad una distanza tale da poter leggere il nome dell’ottica (sono cecato come una talpa!) mi sono fatto prendere da uno sana risata! Il nome dell’ottica, scritto in caratteri latini, era “Sharingan” e il disegno sull’insegna era quello dello Sharingan base con i tre tomoe! Vi confesso che ho riso di questa cosa per circa mezz’ora: la prossima volta che passo da Santeramo giuro che ci passo e vado a conoscere il proprietario!

Commenti (9)

  1. Chiedo scusa se sfrutto lo spazio dedicato a Capitan America, ma volevo dire qualcosa sull’ultima parte dell’articolo 😆
    Se devvero ti capiter� di conoscere il proprietario di quell’ottica, devi promettere di raccontarci cosa ti ha detto, magari stavolta in uno spazio dedicato a Naruto…

    P.S. bell’articolo comunque, anche se conosco poco questo super-eroe della marvel…

  2. Zola sembra il cattivissimo agente della Gestapo di Indiana Jones e l’arca dell’alleanza 😛

    Detto questo ancora non ho visto il film! Trovare gente per andare al cinema � ancora pi� difficile di trovare vergini da sacrificare di questi tempi

  3. visto il film…pensavo meglio, ma la scena finale merita tanto, tanto e ancora tanto…

    il personaggio di Zola mi � piaciuto moltissimo(nonostante me lo sia immaginato per tutto il film che colpiva un pallone di tacco proprio come il nostro Gianfranco Zola)…il timore verso il suo boss e la sua passione per la scienza sono emerse alla grande…

    teschio rosso interpretato magistralmente da Hugo(tra l’altro, mi hai ricordato che era anche l’agente Smith in matrix…e io che ogni volta che lo vedevo in scena pensavo: “ma sto tizio, oltre al signore degli anelli, dove minchia l’ho gi� visto??)…

    opinione personale sul teschio: secondo me potrebbe essere uno dei cattivi del film sui vendicatori…

    unica cosa che non mi � piaciuta � la netta differenza di tecnologie tra l’esercito del teschio rosso e quello americano…ma era cos� anche nel fumetto se non ricordo male…

    1. E’ gi� stato annunciato che il cattivo nel film sui vendicatori sar� Loki.

  4. Confortante sapere che vai in macchina senza il dono della vista XD

  5. Ma Zola non � quello che nei fumetti ha un corpo meccanico ?

    1. Si, d’altronde deve sopravvivere anche a dopo la Guerra ma come tutti � nato come essere umano.

  6. Se devo dire la mia, il film non mi � piaciuto per niente. Johnston non si � sforzato minimamente di metterci qualcosa di suo, limitandosi unicamente a comfezionare un film pompato, sopra le rige che si vela dietro a un finto e pupazzato patriottismo.
    Devo dire che il primo quarto di film era abbastanza convincente e se fosse continuato su quel filone il risultato sarebbe stato decisamente migliore, ma da quando il piccolo e gracile Steve diventa il ragazzone a stelle e strisce il film subisce una picchita che in rare occasioni ho riscontrato.
    Le scen d’azione che dovrebbero essere il punto forte del film finiscono per essere dei monotoni balleti ultra coreografati, con esplosioni e sparatorie, che annoiono dopo due minuti.
    Per non parlare della ricostruzione storica che se da una parte cerca di emulare il “bastardi senza gloria” di tarantino da l’altra finisce per essere una vera e propria presa in giro per lo spettatore (lo so che essendo un film sieri del super soldato e cubi cosmici si deve discostare leggermente dalla ralta ma almeno un minimo per renderlo pi� credibile)
    L’unica nota positiva del film sono le performance recitative di Hugo Weaving e sopratutto di Stanley Tucci (che dopo “amabili resti” ha meritato tutta la mia stima).
    Ovviamente molti di voi non la penseranno come me tuttavia ho voluto esprimere la mia opinione su questo abominio che ha gi� annunciato un seguito in uscita nel 2013/2014.
    Spero che abbiano la decenza di fare “the Avengers” con i contro fiocchi, anche perch� dopo 5 film (di cui il migliore a mio parere � il primo Ironman) a fare da intro l’aspettativa � alta e si potrebbe rivelare un arma a doppio taglio.

  7. Secondo me le aspettative medie sono semplicemente troppo alte, perch� in anizitutto � un film d’azione (un americanata!) e in secondo luogo � un film d’azione su i supereroi! qualcuno ha detto realismo e allora io dico supereroi! non pu� essere bastardi senza gloria molto bello ma cmq se si parla di realismo anche li… diciamo che nn c’�! detto questo il film forse � semplicemente troppo corto per creare la legenda che � capitan america in teoria prima di essere risvegliato ne ha fatte di cose! cmq il film � una bella premessa ad avengers che sar� come iron man per� con + persone ! anche perch� � molto complicato dare spessore a tutti troppi attori importanti e anche il cattivo dovr� avere il suo spessore! quindi non aspettatevi niente solo che sia un film divertente e godibile per le sue due orette! 😉

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