Ninja moderni

 Salve a tutti! Ma quanto ci piacciono i ninja della serie di Naruto? Quando saltano sui muri, salti mortali, spade incociate e tutto il resto che ci fa “gasare” ad ogni combattimento.

Sono sicuro che chiunque di noi abbia desiderato almeno una volta essere un ninja che fa DAVVERO i salti mortali, o almeno, io fin da piccolo ho sempre sognato imitare i miei eroi ninja che riuscivano a fare qualsiasi cosa. Eppure qualcuno lo fa davvero. In America un ragazzo di nome Xin Wuku salta da palazzo a palazzo, da un muro all’altro, salti mortali e sforbiciate a mezz’aria, arti marziali e tutto ciò che riusciamo ad immaginare. Xin, un ragazzo di 25 anni che è riuscito a realizzare il suo sogno di essere un ninja. A soli 4 anni ha cominciato a studiare il kung-fu, appassionato da sempre di ninja (e soprattutto dalle Tartarughe ninja), a pochi anni è diventato maetro di arti marziali. Grande esperto di Parqure e di ginnastica acrobatica, Xin ha cominciato a farsi notare per le sue abilità di grande atleta ed esperto di arti marziali, tra cui il Kung-fu, la Kick-boxing, Tae-Kwon-do, Kenpo, Hapkido, Jeet Kune do, Muay Tai e molto altro. Logicamente tra i suoi eroi personali ci sono Bruce Lee, Monkey King, Jackie Chan e le Tartarughe ninja ( 🙂 ) è anche un gran appassionato di manga e pure un grandissimo cosplayer.

Debu Note, la parodia di Death Note

 Salve a tutti! Ormai gli americani ci hanno abituati alle loro parodie di Kolossal cinematografici, i quali ritengo di pessimo gusto, film ultra-demenziali che prendono in giro una serie di pellicole in maniera indecente. Ormai non abbiamo più scampo!!! Finalmente però il Giappone ha “tirato fuori” un’idea niente male che si mette le parodie americane nel taschino.

Grazie ad Mtv l’Italia stà facendo conoscenza con quel geniale fumetto chiamato “Death Note“, Yagami Light, in breve, consuma quantità industriali di Bic per “eliminare” dal mondo chiunque esso ritenga pericoloso per il suo piano di un mondo perfetto dove la violenza e il crimine non esiste più.

Giudichiamo le videosigle #3 – Chi ha vinto

 Salve a tutti! Les jeux sont faits! I giochi sono fatti. Avete giudicato le sigle dei cartoni animati (qui e qui) e ,dopo un lungo e attento esame dei commenti, sono saltate fuori delle cose interessanti. Ed ecco quindi i risultati dei vostri giudizi.

Le Peggiori sigle:

Golden Distribution is born…

Salve a tutti! Fino ad ora la Marvel Comics/Manga Planet e la Star Comics facevano i padroni per quanto riguarda la vendita di fumetti. Ma è appena nata una casa di distribuzione che, già dal principio, metterà i bastoni tra le ruote a queste grandi case, la “Golden Distribution“.

Premetto subito, i fumetti che la Golden produrrà non sono manga, quindi niente copie di ninja somiglianti a Naruto o Pirati alla ricerca di fantasmagorici tesori, anzi. La Golden ha deciso di dare largo spazio ai giovani fumettisti Made In Italy con storie come “Vir l’immortale” di Paolo Ongaro; l’attualissimo “Spas-Mex” di Sebastiano Vilella; “Sibilla“, la storia di una ragazza dark alla ricerca di sè stessa, di Rolando Cicatelli e molto altro.

Giudichiamo le videosigle #2

Salve a tutti! Vista la serie di commenti sulla sigla più brutta ho deciso di fare l’inverso!  Visto che non ci piacciono le sigle dei cartoni attuali mi sono chiesto: “Ce ne sarà una che è piaciuta a stì ragazzi che si guardano i cartoni animati in tv?!“…sono fiero così di dare il via alla nuova competition “Vota la sigla italiana dei cartoni animati più bella “. Purtroppo nell’articolo precedente non sono stato abbastanza chiaro, io ho inserito le sigle che secondo il mio modesto parere sono le più brutte, con questo però non intendevo dire che dovevate votare tra quelle cinque, da me postate, la più brutta, ma semplicemente chiedervi qual’è secondo voi la sigla più brutta, perciò questa volta cambio:

Videosigle: MAGIA!

 Salve a tutti! Eccoci ritornati all’appuntamento con le video sigle che ci hanno fatto palpitare il cuore. Ho deciso di lasciare un pò da parte il filone dei robot e parlare di temi più “soft”. Infatti oggi mi dedico alla magia! Non mi riferisco al Mago Silvan, nè a Tony Binarelli e nemmeno al Mago Forrest, ma più semplicemente ad alcune ragazzine giapponesi…chi? Ok, cominciamo subito dalla prima…

Prima ragazzina, subito dopo una famosa maga. C’è stata una persona capace di fare ciò. Si chiamava Mai Kazuki, una ragazzina di 10 anni con la passione per i trucchi di magia e la prestigiazione, figlia di una ex-maga di successo ed un pasticciere. Il suo idolo è sempre stato Emily Howell, una celeberrima maga degli anni ’30. Un giorno, durante il trasloco dei nonni Mai nota una strana luce provenire da una villa vicina, luce che sembra riuscire a vedere solo lei. Dopo averla inseguita per un pò la sfera luminosa si va ad infilare all’interno dello specchio a forma di cuore regalatole dal nonno.

Do you know about the bird?

 Salve a tutti! Vi avverto subito che con questo articolo non voglio darvi nesuna news, nè tantomeno mettervi a conoscenza di qualcosa in particolare. Voglio dirvi solo una cosa:

Purtroppo sul giornale non c’è scritto, ma sono sicuro che tutti lo sanno. Tutti sanno che “uccello” è la parola.

Non avete ancora capito di cosa stò parlando? guardate il video qui sotto e capirete subito…

Giudichiamo le sigle

Salve a tutti! Come ormai avrete capito sono una persona ossessionata dalle sigle dei cartoni animati, ma questa volta vi voglio coinvolgere tutti (nella mia follia). Mi spiego meglio…

Ogni cartone animato ha la sua sigla, bella o brutta che sia. Noi ci stiamo sempre a lamentare dicendo che le sigle in giapponese sono migliori delle nostre, quindi vi chiedo: Qual’è la sigla italiana più BRUTTA della storia?? Per aiutarvi ve ne inserisco qualcuna che ritengo orrenda, ma voglio sapere la vostra…poi tra tutti i commenti pervenuti vi dirò chi è il vincitore…

Inizia così la competition “Vota la sigla più brutta di sempre“!

Umorismo prima di Cristo: B.C.

 Salve a tutti! L’articolo di qualche giorno fa del nostro amato Dena sui fumetti mi ha ricordato una cosa divertente. Quando andavo alle scuole medie ricordo che mi piaceva da morire leggere un fumetto chiamato B.C., le allegre avventure di un cavernicolo. Quanti di voi lo conoscono? Allora per chi non lo conosce ve lo dico io chi è.

B.C. non è altro che l’abbreviazione di Before Christ (Prima di Cristo) ed è il nome del protagonista di queste strisce a fumetti, una persona osservatrice e distaccata dagli eventi presenti e futuri. Insieme a lui vagano i suoi inseparabili amici Peter, Thor, Curls e molti altri dando vita a situazioni comiche, come l’invenzione della ruota e l’invenzione del telefono ( 😉 sisi, proprio il telefono), oppure l’invenzione (e l’abuso) dei cartelli stradali, ma alle volte molto riflessive.

Videosigle: Mazinga

 Salve a tutti. Nonostante il mio stato febbrile per il nuovo articolo sulle videosigle ho scelto di parlare di due mitici robot: Il Mazinga Z e Il Grande Mazinga. Molte persone li confondono sempre eppur sono molto differenti, sia nell’aspetto che nella loro storia. Innanzitutto c’è da dire subito che entrambi i robot sono stati disegnati da Go-Nagai, maestro dei manga giapponesi che, come saprete, ha inventato capolavori come Devilman, Goldrake, Jeeg Robot, Mao Dante e molti altri. Ma iniziamo a parlare dei due robot in oggetto partendo da Mazinga Z, dato che cronologicamente è stato il primo tra i due.

Goldrake: Censura anni ’70

 Qualche giorno fa vi ho parlato di censura e tagli alla serie “One Piece” da parte della Fox americana (ricordate vero?), ma Akito ha portato alla mia attenzione una cosa che, da una parte mi ha incuriosito, ma dall’altra mi ha fatto tanto schifo.

Torniamo un pò indietro nel tempo e parliamo della prima messa in onda di Goldrake, il magnifico Ufo Robot (di cui vi ho parlato tempo fa). Era il lontano 4 Aprile 1978, la prima puntata venne trasmessa su Rete 2 (vecchio nome di Rai2) alle 18.45, era la primissima volta che un Robot giapponese appariva su una rete televisiva italiana. Voglio chiarire una cosa però, è la prima saga di robot apparsa in Italia, non il primo cartone giapponese, infatti prima di Goldrake gli italiani si sono potuti “godere” Vicky il Vichigo e Heidi (serie tratta dal romanzo omonimo di Johanna Spyri, e realizzato da Isao Takahata con la collaborazione di Hayao Miyazaki), ma Ufo Robot ebbe un successo tale che in quell’anno ogni genitore d’Italia dovette fare i tripli salti mortali per poter regalare al proprio pargolo un esemplare in scala del robottone.

Videosigle: Daitarn III

 Salve a tutti! Come sono andate le vacanze? Spero bene, ma ho notato che non ci avete abbandonati nemmeno per un giorno! Eccoci quindi al primo articolo dell’anno sulle videosigle e direi di cominciare col botto, vi parlerò quindi di uno dei cartoni animati più belli mai trasmessi, forse quello che preferisco di più: Daitarn III.

Siamo nel primo decennio del XXI secolo, il Professor Haran Sozo, uno dei più grandi scienziati della terra, decide di trasferirsi su Marte per ampliare i suoi studi fino al punto di creare un androide capace di agire con volontà propria, il Meganoide. Purtroppo tale androide sfugge al controllo del Dottor Haran uccidendo il suo creatore con la moglie e il figlio più grande. Soltanto il piccolo Banjo riesce a fuggire sulla Terra a bordo di cinque missili comprendenti un magnifico robot chiamato Daitarn III, l’ultima invenzione del Professore prima di morire.