L’Angolo del Blurry #13 – Road To Lucca Comics

 Buonasera a tutti quanti!

Devo ammetterlo… Preso dalla preparazione di mille esami stavo per dimenticare il nostro “simposio” settimanale… Ma no! Eccomi qua! Come vi avevo annunciato la settimana scorsa, mi piacerebbe raccontarvi una storia. Una storia di cui molti di noi fanno parte, una storia di cui io ho stesso ho fatto parte e continuerò a far parte per molto, molto tempo. La storia di un’idea che cresce, di una passione che si diffonde. Un racconto di treni affollati, costumi sgargianti, fiumi umani che invadono una cittadina, mura antiche, rumori assordanti… La storia di un appuntamento che ogni anno spinge migliaia di ragazzi a marinare la scuola quel famoso sabato di inizio Novembre. Signori, questa è la storia di Lucca Comics.

Eheh… Perdonate quest’introduzione un tantino retorica, ma cercate di capirmi. Io sono cresciuto con il Comics, e il Comics è cresciuto con me. Tant’è che avevo quasi pensato di ripercorrere gli ultimi sei anni di Lucca Comics proprio raccontandovi in modo un po’ romanzato le mie esperienze di queste ultime sei edizioni: in effetti per me ognuno di questi Comics si colloca in un periodo ben preciso della mia vita… Inevitabilmente gioie e dolori di questi ultimi anni vi sono legati e fanno parte dei miei ricordi. Poi, però, mi sono detto che questo modus operandi non avrebbe fatto altro che dare a questa rubrica un tono più autoreferenziale di quello che ha già abitualmente. Lasciamo perdere, quindi.

Ma andiamo con ordine. Anzitutto, sapevate che la prima edizione di Lucca Comics si è tenuta nel 1966, vale a dire più di 40 anni fa? Per i primi 20 anni la manifestazione fu tenuta con cadenze annuali e biennali… Ma non era certo quella che conosciamo noi! Chiaramente i manga e gli anime non godevano ancora della diffusione che hanno al giorno d’oggi nel nostro paese, e la manifestazione era quindi più simile ad un ritrovo di appassionati e collezionisti di “comics” e “fumetti”, vale a dire le opere di scuola americana ed italiana. Questa origine non è però andata perduta completamente con l’avvento dei manga: non manca mai, infatti, un padiglione speciale all’interno della fiera interamente dedicato a questo tipo di mercato; vi si possono trovare anche pezzi da collezione che raggiungono prezzi da capogiro.

Dopo i primi 20 anni di onorato servizio, il Comics subì un arresto durato fino all’inizio degli anni novanta. Addirittura, dal 1990 al 1995 – se non mi sbaglio – ebbe cadenza semestrale: ovvero, se ne tenevano due edizioni ogni anno! Ma ancora eravamo lontani dalla portata e dal significato che la manifestazione ha oggi. A metà degli anni novanta il Comics fu riportato su una cadenza annuale, e da allora si è sempre continuato su questa linea.

Quand’è che la manifestazione ha iniziato a cambiare volto? Sicuramente quando la diffusione di internet ha permesso la definitiva diffusione in Italia di anime e manga, quando sono nati i primi forum dedicati alle varie serie, quando il cosplay ha iniziato a uscire dai confini dell’isola nipponica, quando videogiochi e giochi di ruolo hanno iniziato ad occupare i pomeriggi di migliaia e miglaia di ragazzi… In poche parole, quando il Giappone è entrato prepotentemente nelle case degli italiani. Non c’è dubbio che il nuovo millennio ci abbia mostrato il comics in veste completamente nuova. Credetemi, è persino difficile fare un’analisi retrospettiva per capire quando, esattamente, tutto ha iniziato a cambiare. La verità è che le cose sono mutate completamente nel giro di pochissimo tempo:  internet ha fornito, soprattutto alle generazioni più giovani, uno strumento potentissimo per conoscere questo fenomeno dilagante… E se i miei coetanei si ricordano bene i tempi in cui per seguire i nostri anime e manga preferiti dovevamo appoggiarci necessariamente ai fandom americani, voi che oggi avete tra i quattordici e i sedici anni probabilmente non avete vissuto il periodo precedente all’esplosione del fenomeno.

Ricordo che il primo comics al quale partecipai fu quello che cavalcava la scia dell’uscita del primo film de “Il signore degli anelli”. All’epoca un po’ tutti bramavamo la replica dell’anello con tanto di scritte in elfico! Il comics si svolgeva allora in quella che potremmo definire l’area della Fiera di Lucca. Di base, era un insieme di tendoni bianchi dentro ai quali erano disposti gli stand. Per raggiungere il luogo era necessaria una navetta… dentro la quale si riversavano centinaia e centinaia di ragazzi ogni ora. Un vero e proprio massacro, per non parlare della pioggia, praticamente una costante di quelle edizioni del Comics! Le biglietterie erano inefficienti e toccava restare in coda anche tre o quattro ore prima di poter entrare. Il cosplay cominciava a diffondersi ma non era ancora una costante della manifestazione, pur avendo già un contest in scaletta.

Si continuò in quell’area per qualche anno. La manifestazione continuava ad ingrandirsi e ad inglobare tutte le nuove identità che si andavano delineando: gli amanti del jrock, gli amanti dei videogames e dei giochi di ruolo – che ebbero ben presto uno spazio interamente dedicato a loro – i cosplayers, i nerd e il popolo dei forum che organizzava giganteschi raduni in occasione della manifestazione.

La svolta definitiva fu senz’altro quella che stupì tutti tre anni fa. Il comics fu definitivamente spostato. Dove? Nel luogo in cui lo troveremo anche quest’anno: nel centro storico di Lucca. Come dire… Non c’è paragone. Il Comics di oggi è un evento assolutamente straordinario tanto da essere rilevante su scala europea. Lasciano basiti le sue dimensioni, la quantità di persone che accorrono da ogni parte della penisola italiana e persino dall’estero! Il centro storico della meravigliosa Lucca – circondato dalla sue imponenti mura – è per buona parte invaso da un fiume di umanità che lascia senza parole i novellini della manifestazione. Il sabato e la domenica sono poi giorni all’insegna del cosplay: migliaia di ragazzi in costume partecipano alla gara sul palcoscenico – situato in un piazzale ad uno snodo della mura – esibendosi in scenette esilaranti o in performance di vario tipo. E’ semplicemente impossibile gustarsi un Lucca Comics intero: ci sono troppe cose da fare, da vedere, da sentire. I meeting con autori di fumetti, manga e altre importanti personalità del settore si susseguono ora dopo ora senza tregua – indimenticabile l’incontro con Nobuo Uematsu dell’anno scorso. E’ una festa, un tripudio di umanità e di colori.

Ma Lucca Comics, come accennavo in apertura, non è solo la storia di una manifestazione. Non è solo la leggenda che ci tramandiamo anno dopo anno. E’ anche e soprattutto la storia dei ragazzi che ogni anno affrontano epici viaggi in treno o in macchina per raggiungere Lucca. E’ la storia delle impossibili prenotazioni degli hotel di Lucca, che a Giugno sono già ampiamente esauriti. E’ la storia di chi ha passato mesi e mesi a lavorare sul proprio costume da esibire a Lucca nella gara dei Cosplay, dei team di cosplayers formati su internet che si incontrano e passano insieme tre giorni indimenticabili. E’ la storia di amori e amicizie nati, finiti e talvolta sopravvissuti sotto l’egida di una manifestazione che, credetemi, ti porta al di fuori del tempo e dello spazio in un modo inimitabile. Lucca Comics è un’esperienza che, se vissuta intensamente, regala soprattutto tanta gioia e tanta voglia di continuare a rinnovare questo rito pagano in onore del dio Giappone. Se tra voi c’è qualcuno che quest’anno metterà piede per la prima volta a Lucca, sappia che sono molto emozionato per lui/lei: avrà modo di verificare o smentire tutto quello che ho scritto… Chi invece quest’anno tornerà per l’ennesima volta, beh, probabilmente ha già capito ogni parola di ciò che ho scritto.

Komixjam ci sarà. A breve vi daremo tutti i dettagli per venire a fare due chiacchiere con noi. E’ la cosa a cui teniamo di più, non vediamo l’ora di conoscervi e di stringervi la mano un ad uno. Cazzo, ci sarà da divertirsi!

Per questa settimana non farò commenti su Naruto e su Bakuman, ma ovviamente passo a voi la palla. Anzi, una piccola domandina ve la faccio io stavolta: secondo voi Sasuke si è fatto fregare da Killer Bee oppure è Sasuke ad aver fregato Madara lasciando fuggire di proposito il Jinchuuriki?