Veto del Governo Tedesco sulle pubblicazioni Yaoi

 Dopo la gaffe di un giornale italiano, eccoci di nuovo quì con una notizia politicamente preoccupante che, questa volta, riguarda l’estero. Il fatto è accaduto in Germania, dove il Governo ha schedato il primo volume del manga Finder perchè appartenente al genere yaoi, o shonen-ai, termine col quale si indicano le storie a contenuti omosessuali  maschili (la narrazione dello stesso tipo incentrata sul gentil sesso prende il nome di yuri). L’opera, creata dalla mangaka Ayano Yamane, è finita nell’Indice Proibito in quanto colpevole di essere una “pubblicazione pericolosa per i giovani” e, in base alle disposizioni del Dipartimento Federale Tedesco per i Media Pericolosi, la sua distribuzione va ristretta alle sole solo persone che hanno raggiunto l’età legale. Fin quì ci si potrebbe anche chiedere per quale ragione tanto clamore, potrebbe quasi sembrare un’opera di tutela dei minori, ma personalmente credo che anche questa volta si sia passato il segno. Non si spiega, infatti, per quale ragione è proibito esibire pubblicamente anche solo parziali contenuti dall’opera incriminata come, ad esempio teaser, trailer, locandine e quant’altro. Insomma, anche solo un manifesto, seppur piccolino, su cui fosse scritto semplicemente il titolo dell’opera, costituirebbe una violazione della legge, in quanto “pubblicazione pericolosa”. Proprio per questo motivo la scheda del manga, edita da Tokyopop, è già stata rimossa dal sito web dell’editore che, probabilmente, ne sospenderà persino la pubblicazione. Spero di non essere troppo provocatorio se mi chiedo se valga davvero la pena scatenare un putiferio simile per impedire ai giovani di leggere dei contenuti “inadatti”. Trascurando il fatto che l’idea di un Indice Proibito ricorda spaventosamente i vecchi metodi di censura fascistam, tra cui il più conosciuto Albo dei Giornalisti, fondando da Mussolini nel 1925 allo scopo di controllare le pubblicazioni dei media; quanti non facevano parte del suddetto albo, infatti, non poteva scrivere sui giornali. Anche se con metodo diametralmente opposto, il provvedimento dell’attuale Governo Tedesco sembra tuttavia troppo simile nelle funzioni e negli scopi. Evidentemente, catalogare i contenuti dei manga in base alle fasce d’età e ai contenuti (Shonen, Shojo, Seinen, Hentai, ecc) e limitare le vendite di certi genere al pubblico prefissato era troppo difficile. Chissà che magari in un prossimo futuro non vengano raggiunte simili vette, ad oggi quasi fantascientifiche!