Il fumetto di Assassin’s Creed potrebbe essere paragonato a quello di Resident Evil o quelli ancor meno apprezzabili di Prototype e Gears Of War (entrambi esempi di come seguire un prodotto di successo a volte non porta a risultati buoni, tutt’altro: penosi!) ma nella produzione Dc Comics/WildStorm non ci vedo quella goccia di presunzione che invece gli altri prodotti possedevano.
Quando mi sono soffermato sulle tavole del progetto co-realizzato da Karl Kerschl (Adventure of Superman) e Cameron Stewart (la serie Batman & Robin) ho notato molta più sostanza di quanto potessi immaginarmi da qualcosa nato sicuramente per bissare il successo della serie videoludica dedicata alla lotta fra assassini e templari.
L’elemento psicologico presente nelle trame del fumetto (ma anche dei videogiochi) mi permettono, almeno finchè non leggerò io stesso il prodotto, a non giudicarlo dalla copertina (o per meglio dire dal titolo!)
La notizia era nell’aria già da un pò di tempo, una delle serie di culto di quello che abbiamo già definito come il fumetto impegnato avrà fine ad Ottobre. Warren Ellis porrà la conclusione a Planetary col numero ventisette, cosa che era già stata annunciata, ma la gestazione dell’albo è stata insolitamente lunga a causa degli enormi impegni dei due autori, Ellis appunto e John Cassaday. Lo stesso Cassaday è stato impegnato a ritmi serratissimi su tantissime serie della DC Comics ed al momento è uno dei disegnatori più rischiesti dell’intero panorama mondiale. L’ultimo albo della serie, dobbiamo subito precisare, sarà semplicemente un epilogo che nulla aggiungerà alla trama già conclusa col numero ventisei. La serie che ha come protagonisti Elijah Snow, Jakita Wagner e The Drummer rappresenta la sublimazione del genio del comics moderno.
Ultimamente il mercato dei comics sta cominciando a prendere una piega precisa con l’invenzione e talvolta reinvenzione di serie che gli scrittori più abili si divertono a inventare da capo piuttosto che creare di sana pianta. Questa cosa accade per Mark Millar, per J.M. Straczynski ed anche per diversi altri autori, per esempio Garth Ennis. Ma noi come ci relazioniamo con queste opere? I lettori spesso hanno una tradizione che dura sin dall’infanzia e quindi si rimane legati a testate classiche da Batman a Spiderman, passando per i Vendicatori o Superman e via discorrendo, e queste nuove opere? Talvolta queste rappresentano un enorme salto e spesso l’apprezzamento dipende anche dall’età che il lettore ha al momento della pubblicazione. Per esempio a suo tempo io ero troppo piccolo per leggere la prima edizione del Sandman di Neil Gaiman o di The Invisibles di Grant Morrison, e