Kyoto life: arrivederci Kyoto

 Eh si, è già ora di andare a casa. Mi sembra ieri che siamo arrivate in quella stanza polverosa, che abbiamo iniziato ad aprire le valigie, a colorare l’ambiente col nostro disordine, le nostre chiacchiere…

è finito. Si torna a casa. Si, ci sono i giorni a Tokyo, ma credo che la nostalgia di questo posto non mi lascerà neanche un attimo. Non voglio dimenticare la strada da casa a scuola, il passare al mercato, il dividerci i turni ai fornelli, le risate che continuavano anche dopo aver spento la luce. Mi mancherà tutto questo. Che posso fare, la vita è fatta di partenze e ritorni. Ma andarsene da qui, che cos’è in realtà? un tornare a casa o un lasciarla? Non lo so ancora…

Kyoto life: la vita quotidiana parte 1 – i prezzi

 Eccoci qua, finalmente, dopo una lunga attesa, all’agognato (e sudato, da parte mia) post sulla vita quotidiana qua in Giappone. Innanzitutto, da dove cominciare? Mi sono fatta più volte uno schema in testa, ma c’è così tanto da dire che alla fine diventava tutto più incasinato e confusionario che se avessi scritto di getto. Quindi ho deciso di fare così, di scrivere le cose come mi vengono in mente. (poveri voi XD )

Dunque, tanto per cominciare si potrebbe partire dalla cosa che mi ha scioccato di più: i prezzi. In realtà qua è abbastanza facile andare avanti con 500 yen al giorno (3 euro circa) perchè è pieno di negozi che vendono tutta la loro merce al prezzo fisso di 100 yen (105 on le tasse), e in questi posti si può trovare davvero di tutto, dalle camicie, ai prodotti per i giardinaggio, agli alimentari preconfezionati. In effetti per uno studente qua i cup ramen sono un vero e proprio stile di vita. Economici, gustosi, e riempiono per bene. L’unico problema è che essendo agosto la voglia di bere brodo bollente finisce sotto le scarpe, e si vuole ripiegare su qualcosa di fresco, tipo frutta e verdura. E qui arriva la mazzata. Ve la sentireste voi di pagare 1500 yen (13 euro) per un cocomero di media grandezza? o di pagarne altrettanti per 5 pesche? La frutta è una delle cose più care, in quetso paese. Anche perchè hanno la ormai conosciuta e ampiamente sbeffegggiata abitudine di avvolgere tutto singolarmente,

Kyoto life – Nara: i templi, il parco e i cervi

 Salve di nuovo a tutti i miei affezionati lettori (affezionati? asd). Dato che, come vi avevo già accennato, domenica io e le mie compari siamo state a Nara, ecco qui il report tanto atteso.

Innanzitutto, che cos’è Nara? Nara è stata la prima capitale fissa del giappone, da 710 al 784, quando ha ceduto lo scettro a Kyoto. Come logica conseguenza, in questa piccola cittadina (l’autobus ci mette circa 30 minuti, fermate comprese, a percorrere tutta la sua circonferenza) si trovano alcuni dei templi più importanti del giappone. Oltre al Koufukuji, (vediamo se avete studiato le lezioni precendenti: è buddista o shintoista? 😀 ) dove è conservata la famosissima statua di ashura, c’è il Todaiji, l’edificio in legno più grande del mondo, di cui trovate qualche video più in basso (oltre a vederlo nella foto qui accanto).

MA!! la cosa più bella di Nara sono i CERVI. Come, i cervi? Dovete sapere che in questa cittadina vive una grande colonia di cervi, circa un migliaio, che svolgono un pò il ruolo che svolgono i piccioni a venezia. Ti vengono vicino, si lasciano accarezzare, rompono le scatole perchè vogliono il mangime, e se un avventato turista compra lo shika senbei dalla tenera vecchina, lo circondano e lo assalgono senza pietà. Ne ho visti alcuni impennare letteralmente sulle zampe posteriori, pur di aggiudicarsi una focaccina (che secondo noi è drogata, insomma, quelle reazioni non sono normali). Insomma, se si va a Nara non può mancare una foto con i cervi. Ma siccome noi tsubaki girls siamo avanti, abbiamo fatto anche il video, che vedete qua sotto