Marvel Now! – Capitan Marvel

Un saluto a tutti i lettori di Komixjam, e ben trovati al consueto appuntamento con le recensioni sui capitoli uno di Marvel Now!

Oggi si parla di Capitan Marvel, scritto da Kenny Sue Deconnick e disegnato da Dexter Soy; possiamo leggere la serie qui in Italia sul mensile Capitan America.

Una precisazione è doverosa, dato che il nome Capitan Marvel è stato portato da svariati personaggi(c’è anche uno storico personaggio della DC che si chiama in questo modo); quello a cui è rimasto più legato è senz’altro il guerriero alieno Mar-Vell, che nell’universo narrativo della Casa delle Idee è morto da svariato tempo, e sembra rimanerci, almeno per ora.
Questa nuova serie parla infatti di Carol Danvers, alias Miss Marvel (con un gran numero di nomi di battaglia assunti in precedenza), che proprio a causa di Mar-Vell ha acquistato i suoi poteri.

Il suo nuovo costume riprende in un qualche modo quello del primo Capitan Marvel

Il personaggio venne infatti creato negli anni Sessanta, ed in origine era un comprimario della serie di Capitan Marvel; assunse un identità da supereroe verso la fine degli anni Settanta, e da quel momento è stata un membro dei Vendicatori, oltre a comparire in svariate storie degli X-Men: e proprio lo sceneggiatore che viene ritenuto il padre putativo dei mutanti, vale a dire Chris Claremont, ha fatto un lungo e complesso lavoro sul personaggio dandoci storie molto intense che trattavano anche argomenti molto pesanti per l’epoca, come lo stupro(era trattato in modo metaforico, ma non ci voleva molto a fare il collegamento: una giovane e malvagia Rogue toccava Carol, e la privava dei poteri e della personalità, lasciando solo un guscio vuoto).

Un suo vecchio look, quello di Binary

Caratteristica principale di Carol era il senso di insicurezza e di inadeguatezza: in un ciclo di storie dei Vendicatori, era addirittura arrivata a mentire sui propri poteri, per paura di esser cacciata dalla squadra(salvo poi essere scoperta e sprofondare nell’alcolismo): in poche parole, un personaggio sicuramente complesso.

Questo è il costume che aveva fino a poco fa…va detto che per una supereroina dichiaratamente femminista questo look è un po troppo spinto, almeno secondo me.

Complessità che era venuta a mancare nell’ultimo periodo del personaggio: mentre con i Vendicatori rimaneva nel ruolo di ‘tizia forte con poteri’ (e in un gruppo questo può bastare, di media), la sua serie stand-alone provava ad incentrarsi su un sentimento di rivalsa, con il risultato di rendere Miss Marvel un po troppo ‘perfetta’…ed il tipo di storie un po retrò (stile ‘bella bionda contro mostri spaziali’) non aiutava.

In questa nuova storia, la vediamo assumere il ruolo (ed in parte anche il costume) di colui che l’ha ispirata, cercando ancora una volta di essere all’altezza delle sue potenzialità.

L’unica scena d’azione della storia, con Capitan America come guest star

L’autrice se la gioca sull’introspezione del personaggio, mettendo Carol di fronte ad alcuni suoi ‘idoli’ del passato: per ora la storia vola basso, ma con dei disegni, dei dialoghi e delle situazioni davvero ben rese; la sola sequenza in cui lei decide di prendere il nome di Capitan Marvel vale la lettura.


Certo, c’è il rischio che la serie vada sulla falsa riga della precedente trattazione di Miss Marvel, ma possiamo anche trovarci di fronte ad una trattazione del personaggio più matura e sicuramente meno bidimensionale…solo la lettura potrà dirlo.