Salve a tutti!
Sembra ieri che mi apprestavo a scrivere il primo articolo di questa rubrica, e invece siamo già arrivati al quarto appuntamento. Da non credere, sto riuscendo ad occuparmi costantemente di qualcosa!
Bando alle ciance: iniziamo col parlare dell’evento più rilevante della settimana: la chat del 25 Giugno. Lasciatemelo dire, è stato un vero successo. Più di 200 utenti iscritti e una cinquantina di persone che hanno preso parte alla chat vera e propria.
Davvero niente male, considerati i contrattempi che hanno limitato non poco la promozione di questa nostra iniziativa. Come ho già detto in chat, l’unico dispiacere è stato quello di non poter rispondere esaurientemente a più di una domanda per persona, e di aver dovuto imporre delle regole abbastanza restrittive: era necessario per garantire la convivenza di 50 persone e per dare a tutti le stesse possibilità. E poi diciamocelo francamente, Cipo fa la voce grossa ma non fa paura come moderatore! (Ahah, no, in realtà è cattivissimo). Dopo questo breve excursus sul supremo garante dell’ordine di Komixjam, un ringraziamento speciale a T.G. IL CRISTO che, oltre a doverci spiegare l’origine di un nick del genere, è anche stato il fortunato vincitore di un gadget di Naruto con tanto di bigliettino scritto dal sottoscritto (a mano eh, mica al computer!). Noi di Komixjam abbiamo intenzione di ricambiare al meglio delle nostre possibilità gli utenti che ci stanno seguendo e che ci stanno facendo diventare grandi, e questo è solo un esempio delle iniziative che vi proporremo – ci sono infatti molte altre chat ed iniziative simili in cantiere.
Non intendo rivangare la polemica della scorsa settimana: vi basti sapere che non faccio un passo indietro e che non rimpiango una sola parola di quelle che ho scritto, in pieno stile Blurry. D’altronde, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, secondo un qualche principio della fisica.
Veniamo a noi! Se prima potevamo avere dei dubbi circa le conoscenze di Naruto in materia di sesso e riproduzione, questo capitolo ci ha fatto il favore di trasformarli in certezze. Per questo io dico: Naruto, prima di fare qualsiasi allenamento del cavolo, ti prego, torna all’accademia e fatti fare un corso accelerato di educazione sessuale. Ne hai un gran bisogno. Sì, ok, a te interessa Sasuke (e anche lui ha capito tutto delle donne a giudicare da come si comporta con Karin…) ma forse non ti farebbe male imparare a distinguere una donna incinta da una donna obesa!
Il capitolo comunque è stato uno dei tipici capitoli in cui Kishimoto esprime una sua ben precisa visione del mondo attraverso un dialogo tra personaggi: troviamo uno Shikamaru incredibilmente maturo che capisce perfettamente di doversi preparare a svolgere all’interno della società in cui vive lo stesso ruolo educativo che il suo maestro ha svolto per lui. Non solo: capisce che dopo aver ricevuto molto è altrettanto necessario prepararsi a infondere il proprio spirito nelle nuove generazioni. Insomma, una sorta di enunciazione di “patto generazionale”, tuttaltro che banale o scontato se si considera il contesto in cui si inserisce.
Bene o male, viviamo in un’epoca in cui il rapporto tra vecchie e nuove generazioni è assai logoro: noi ci fidiamo assai poco di loro e li vediamo come artefici di un fallimento, e d’altra parte gran parte del mondo “adulto” vede noi ragazzi come una genia di scansafatiche incapaci di impegnarsi per costruire un qualche futuro. la verità, chiaramente, sta nel mezzo. Ogni generazione conquista grandi successi e altrettanto importanti fallimenti, ogni generazione fonda la propria scala di valori su criteri che le generazioni successive non sempre riconoscono ed accettano del tutto – a volte li rifiutano persino.
Il discorso di Shikamaru è dunque uno spunto di riflessione di primo piano. Quello che conta non è tanto poter dare un giudizio – corretto o errato – dell’operato di chi ci ha preceduto e di chi ci ha generati ed educati. C’è sicuramente qualcosa che salveremmo dell’educazione che abbiamo ricevuto e delle esperienze che abbiamo maturato, e questo qualcosa – piccolo o grande che sia, a seconda del vissuto individuale – va salvato, custodito e trasmesso a chi verrà dopo di noi, siano essi i nostri figli, i nostri fratelli minori o i nostri nipoti.
Mi rendo conto che questo è un discorso che la maggior parte di voi potrebbe non recepire o non cogliere: del resto tra voi ci sono ragazzini di 12, 13 o 14 anni, che giustamente questo problema non se lo sono dovuti ancora porre. Certo, però, è sotto gli occhi di tutti voi quale sia la situazione ambientale, politica e sociale in cui viviamo: stiamo consumando le risorse del nostro Pianeta, le guerra sconvolgono moltissimi paesi del mondo, che molto spesso sono già abbastanza flagellati dalla fame e da malattie come l’AIDS.
Ecco, io credo che non sarebbe male se tutti noi, nel nostro piccolo, facessimo proprie ed applicassimo le idee di Shikamaru/Kishimoto: è un dato di fatto che prima o poi dovremo passare il testimone a chi verrà dopo di noi. Non dobbiamo disinteressarcene: se educhiamo questi futuri cittadini del mondo secondo principi che possa favorire un drastico cambiamento delle cose nel mondo, credo che sarebbe una cosa davvero degna della nobiltà dell’essere umano.
Vero, tutto ciò c’entrava poco col manga in sé. Probabilmente molti di voi preferivano stare a sentire le mie ipotesi circa i futuri sviluppi della trama, ma pensateci: siamo partiti da un evento del manga e siamo arrivati a parlare della situazione nel mondo e del “patto generazionale”. Modestamente, penso che tentare di andare oltre e di raccogliere questi spunti sia il miglior modo per “vivere” e “sentire” realmente un manga, praticamente come un classico della letteratura mondiale. In poche parole, cose di questo genere fanno capire che anche questa è una forma di arte in cui un essere umano – l’autore – plasma col proprio pensiero immagini e parole che diventano così emblemi di un’anima e del suo tempo. D’altronde, tornando al discorso di Shikamaru, non è un segreto che, in Giappone, la generazione a cui appartiene Kishimoto stia vivendo al livello collettivo proprio il dilemma del “patto generazionale”, in modo più cruciale che altrove nel mondo.
Perdonate la divagazione di oggi, non era pensata, mi è venuta di getto e non lo rimpiango affatto. Sono molto curioso di scoprire come sarà recepita dai lettori. È parte della mia personalità tentare di sviscerare problemi e concetti, e d’altronde questa rubrica nasce anche e soprattutto come trampolino di lancio per gli approfondimenti di questo tipo… Avrò scontentato qualcuno, probabilmente, ma forse così ho fatto anche io una piccola parte del mio dovere di persona.
PS: La lezione di giapponese arriva la prossima settimana, la amplierò e ne rivedrò alcune parti. Sorry.