Quando pensiamo al Giappone ci viene in mente un paese affascinante con una cultura tanto intrigante quanto complessa da comprendere, un paese pieno di cose bizzarre ed inaspettate che ci fanno sorridere, un paese di cui tutti noi amiamo i fumetti ed i capolavori di animazione. Purtroppo però anche il Giappone ha i suoi lati oscuri. Nel caso specifico voglio parlarvi di una vicenda che a me ha fatto letteralmente gelare il sangue nelle vene…
È notizia recentissima infatti che la Corte D’Assise di Sendai abbia condannato alla pena di morte per impiccagione un diciannovenne riconosciuto colpevole di duplice omicidio. La cosa che più ha fatto scalpore di questa notizia è che questa sarà la prima esecuzione di un minorenne, perché come forse saprete già, la maggiore età in Giappone non viene raggiunta al diciottesimo anno come da noi, ma al ventesimo.
Come alcuni di voi (ma non molti, immagino) sapranno, il Giappone è una delle poche democrazie liberali al mondo in cui ancora oggi è in vigore la pena di morte, dato che quest’estate – dopo appena un anno – è stata interrotta la moratoria nell’applicazione della pena capitale voluta dal nuovo governo dopo le elezioni del 2009.
Il Giappone negli ultimi anni aveva visto un aumento considerevole del numero di esecuzioni annue; giusto per dare due numeri, solamente nel 2008 le condanne alla pena capitale sono state ben 17, 2 in più del precedente “record” che risaliva al lontano 1975. Questa continua escalation nel numero di esecuzioni sembrava esser stata arginata nel 2009 tramite la sopracitata moratoria, che ha effettivamente bloccato le condanne alla pena capitale fino a quest’estate, quando è stata interrotta ripotando la situazione al punto di partenza.
Le cose che più colpiscono di tutta la vicenda sono il senso di indifferenza che la popolazione nipponica ha mostrato nei confronti della cosa e l’altissima percentuale della stessa che si dichiara favorevole alla pena di morte, circa l’80%. Un dato che onestamente nel 2010 (quasi 2011 ormai) da un paese come il Giappone non mi sarei mai aspettato. Discutibili, a mio avviso, anche le modalità secondo le quali vengono eseguite le esecuzioni: tutte per impiccagione, avvertendo il detenuto il giorno stesso ed i familiari solo successivamente, a fatto compiuto.
So che questo è un tema molto difficile da trattare, ma mi sentivo in dovere di farlo. Spero di non aver urtato la sensibilità di nessuno e gradirei che pensaste bene a cosa scrivete prima di commentare, evitando di scrivere sciocchezze e cercando di capire quanto questo argomento sia spinoso.
[Fonte: Yahoo.com]
fantasiediale 30 Novembre 2010 il 17:44
Purtroppo non � mai facile entrare fino in fondo nella mentalit� di un’ altra nazione…
la pena di morte � sicuramente un argomento molto difficile da trattare, io personalmente sono contro anche se… delle volte penso sia necessaria, il punto �…
chi ci da il diritto di diventare artefici di un atto del genere?
chi ci da il diritto di scegliere se far vivere o morire un’altra persona?
per�… se la guardiamo sotto un altro aspetto possiamo porci lo stesso quesito:
chi ha dato il diritto per esempio a questo ragazzo di uccidere altre due persone? Se una persona si innalza a tal punto da poter decidere se togliere o meno la vita ad un’altra persona allora dovr� tener bene in mene che cos� facendo qualcun’altro potr� fare la stessa cosa verso di lui.
Lo so cos� si genera una catena senza fine e solleva un quesito che purtroppo si morde la coda da solo per�… magari… se fossimo tutti pi� ragionevoli potremmo prenderlo come esempio da non seguire e magari con il tempo insegnare ad altri che tutto questo � sbagliato e con il tempo con le generazioni dimenticarci cos’� l’omicidio o ancora peggio la guerra e cos� magari abolire ovunque la pena di morte che sicuramente non ci rende onore di fronte all’universo stesso
fantasiediale
LiSa-San 30 Novembre 2010 il 17:54
s�, l’argomento ‘pena di morte’ � a dir poco spinoso…
sar� anche criticabilissima ma… secondo me in certi casi sembra la pena pi� giusta!
soltanto a pensare a certi crimini mi viene la pelle d’oca; come x esempio violenze carnali con successive uccisioni di bambini/e o di ragazzi/e. quale altra pena sarebbe da dare? e questo era solo un esempio…ma quante altri atti agghiaccianti sentiamo che sono stati compiuti da quelli che fino ad un secondo prima erano i vicini di casa, i parenti, gli amici, persone normali?…
l’articolo � scritto benissimo e fa riflettere ma resto cmq a favore di questa pena…
Lillio89 30 Novembre 2010 il 18:10
Non sono d’accordo con te, secondo me la pena di morte � sempre sbagliata! Per prevenire queste cose non c’� bisogno della pena capitale, basterebbe la certezza della pena! Se una persona condannata a 15 si facesse davvero tutti e 15 questi anni, le cose sarebbero ben diverse. Il problema � che con le carceri strapiene si tende ad abusare in maniera spropositata di misure di sicurezza alternative al carcere, si fanno indulti ed amnistie ecc… Le pene devono essere applicate fino in fondo.
LiSa-San 30 Novembre 2010 il 18:41
ehhh avevo scritto io che la mia opinione � criticabile, e cos� � stato ^^ eheheh
ovvio vorremmo tutti che le pene fossero quelle e basta. che i carceri fossero cose brutte e non hotel dove chi non ha nulla da perdere passa una bella permanenza… per alcuni sar� una cattiva ragazza a pensarla cos� ma la mia idea rimane ferma!…
Marco 1 Dicembre 2010 il 01:20
x quel genere di violenza altro che pena di morte!
Stefen 19 Dicembre 2010 il 18:21
Fai schifo a pensare che la pena di morte sia giusta, te la farei solo provare l’attesa e assaggiare il cappio prima di mo….re (nemmeno voglio scrivere la parola), e poi vedi se hai ancora sto pensiero.
Se avviene un’omicidio � perch� ci sono delle cause su cui lavorare e prevenire, non a fatto compiuto. Chi ca…o sei tu che devi togliere la vita a me? Poi, finch� fossero i familiari della vittima a fare cio che vogliono dell’assassino (e fino ad un certo limite pure) si puo capire, ma non si puo lo Stato sostituire ad altri per fare cio che vuole della gente; chi ca…o siete? Da dove venite? La p..a capitale deve finire e basta, solo tanti anni da scontare possono far capire ad una persona che ha sbagliato e ricominciare. Bestie !!!
fantasiediale 30 Novembre 2010 il 17:57
Purtroppo non � mai facile entrare fino in fondo nella mentalit� di un’ altra nazione…
la pena di morte � sicuramente un argomento molto difficile da trattare, io personalmente sono contro anche se… delle volte penso sia necessaria, il punto �…
chi ci da il diritto di diventare artefici di un atto del genere?
chi ci da il diritto di scegliere se far vivere o morire un’altra persona?
per�… se la guardiamo sotto un altro aspetto possiamo porci lo stesso quesito:
chi ha dato il diritto per esempio a questo ragazzo di uccidere altre due persone?
Se una persona si innalza a tal punto da poter decidere se togliere o meno la vita ad un’altra persona allora dovr� tener bene in mene che cos� facendo qualcun’altro potr� fare la stessa cosa verso di lui.
Lo so cos� si genera una catena senza fine e solleva un quesito che purtroppo si morde la coda da solo per�…
magari…
se fossimo tutti pi� ragionevoli potremmo prenderlo come esempio da non seguire e magari con il tempo insegnare ad altri che tutto questo � sbagliato e con il tempo con le generazioni dimenticarci cos’� l’omicidio o ancora peggio la guerra e cos� magari abolire ovunque la pena di morte che sicuramente non ci rende onore di fronte all’universo stesso
fantasiediale
Sirrus 30 Novembre 2010 il 18:00
E’ un blog sul Giappone, e hai fatto bene a riportare la notizia e anche a darne un giudizio (questo � pur sempre un blog). Hai informato, quindi non c’� nessuna sensibilit� da urtare.
AoiKage 30 Novembre 2010 il 18:12
Beh, non si sa mai, ho preferito mettere le mani avanti 🙂
devilmaycry 30 Novembre 2010 il 18:28
secondo me � importante riflettere sulle motivazioni a base di tale decisione: far diminuire la criminalit� instaurando la paura e soprattutto difendere la comunit� da coloro in grado di corromperne la stabilit�.
con tale argomento, mi par d’obbligo citare Beccaria:
“Questa inutile prodigalit� di supplicii, che non ha mai resi migliori gli uomini, mi ha spinto ad esaminare se la morte sia veramente utile e giusta in un governo bene organizzato. Qual pu� essere il diritto che si attribuiscono gli uomini di trucidare i loro simili? Non certamente quello da cui risulta la sovranit� e le leggi.”
Secondo Beccaria occorrono pene miti , ma che vengano sempre applicate : se la pena � minima , ma il criminale sa che dovr� scontarla e non potr� farla franca, allora non infranger� la legge: la pena di morte diventa quindi assurda e inutile proprio perch� lo Stato � forte, capace di punire i criminali.
In pratica, non � mai contato veramente quanto severa fosse la pena: il tasso di criminalit� non cambia. Semmai, permette ai cittadini onesti di vivere in tranquillit�, ma non basta gi� il carcere a tale scopo?
Questo ragionamento � stato fatto da un’uomo pi� di 200 anni fa, scoprire che addirittura un’intera popolazione (l’80% � una cifra veramente troppo alta) abbia la mente cos� chiusa e antiquata mi lascia alquanto sconcertato…
Ti ringrazio vivamente per questo articolo, che mi fa pensare che un giappone visto in manga come Ikigami non sia cos� lontano…
Kusanagi 30 Novembre 2010 il 18:32
Io continuo a pensare che il carcere a vita (che sia a vita per� senza sconti di pena) sia comunque peggiore della pena di morte… Non faccio il moralista dicendo cose come non � giusto togliere la vita ad un’altra persona o cose del genere, sono convinto che 30/40 anni di prigionia siano una punizione molto pi� severa di una morte rapida e indolore.
hachibi93 30 Novembre 2010 il 18:41
per me, il fatto che la prigionia sia molto pi� severa di un pena di morte � una cosa piuttosto positiva, perch� cos� non ci si abbassa al livello di chi ha perso il senno….con questo voglio dire che nessuno ha il diritto di uccidere delle persone, quindi la pena di morte non deve neanche esserci…
sinceramente, io imprigionerei a vita tutti quelli che uccidono delle persone, altro che 30/40 anni…..
L'Ovvio 30 Novembre 2010 il 18:34
Rimanendo in tema manga, in fin dei conti gi� da Death Note si poteva intuire qualcosa, no?
Un’opera viene concepita in un ambiente politico-sociale-culturale ben preciso e la reazione della gente in quel manga era stata fotografata in modo preciso dall’artista.
Comunque ottimo zoom, AoiKage.
Ale-sensei 30 Novembre 2010 il 18:37
secondo me se uno sa di nn avere problemi con la giustizia xke si comporta bene nn gli cambia niente che ci sia o no la pena di morte… se uno invece � un delinquente � ovviamente contro la pena di morte… con questo nn voglio dire che chi � contro � un delinquente…
AoiKage 30 Novembre 2010 il 19:02
No, beh, secondo me l’essere criminali o meno non c’entra niente… � una questione di diritti umani.
Matt88ps2 30 Novembre 2010 il 19:20
allora io nn per sparare sulla crocerossa ma: sono cristianalmente sfavorevole alla pena di morte ma politicamente favorevole…
nel senso che � sbagliato uccidere le persone il problema qui in italia � che la Giustizia nn � uguale per tutti e con le carceri piene le pene che vengono date fanno davvero ridere… quindi se per caso ci fosse una votazione ora come ora in Italia x la pena di morte nn so se sarei tanto sfavorevole…
Oga 30 Novembre 2010 il 19:22
Premetto: sono assolutamente contro la pena di morte ma senza motivare la mia idea con idee patetiche oppure ipocrite.
L’unico dato certo � che � statisticamente provato che negli Stati civili dove viene applicata la pena di morte il tasso di criminalit� � pi� alto che negli altri, soprattutto per quanto riguarda i crimini gravi (omicidio, violenze, etc…).
Quindi basterebbe un po’ di sano buon senso per capire che questo tipo di punizione non funziona affatto da deterrente perch� chi compie questo genere di atti lo f� e basta, non pensa alle conseguenze.
Zenzero 30 Novembre 2010 il 19:25
Io non ho letto nessun altro commento per non essere influenzato, e dico che contro il 90% dei miei ideali sono favorevole alla pena di morte, ma solo in determinati casi!! Se tutti fossero come me sarei sicuramente contrario, ma purtroppo c’� gente pericolosa che non puo’ essere corretta in galera e che prima o poi sar� nuovamente libero e potr� rifare tutto!
Gente che ha ucciso, mutilato e stuprato non merita una seconda possibilit�.
Se la giustizia fosse davvero uguale per tutti e severa il giusto sarei pienamente contrario.
In quanto ai metodi e i modi giapponesi mi sembrano entrambi sbagliati.
Grimjow03 30 Novembre 2010 il 20:05
Devo dire che non sapevo che il Giappone ha la pena di morte e la cosa mi ha alquanto sconvolto. La pena di morte � una cosa che fa rabbrividire: pena di morte significa commettere un omicidio per punirne un altro, cio� commettere la stessa colpa per cui si punisce; � vero che non entrambe le vittime sono innocenti: la vittima dell’ omicida era una persona innocente (anche se non sempre � cos�), mentre l’ omicida, naturalmente, ha una colpa, ma chi da il diritto a delle persone di avere diritto di vita o di morte su una persona, di macchiarsi di sangue le mani, come degli assassini a loro volta? Questa � una delle poche cose per cui posso dire di essere contento di essere Italiano, per fortuna qui queste barbarie da taglione “occhio per occhio” sono superate. Come sono anche contrario all’ ergastolo: non si pu� privare una persona della libert� e dirle che la sua vita da uomo libero finisce l�, altrimenti, se non � cattolico, che si pente a fare? Pu� continuare ad ammazzare evadere stuprare rubare e fare quello che vuole, tanto rimarr� l� dentro per tutta la vita!
Non c’�, a mio avviso, un metodo certo per stabilire che una persona ha scontato la sua pena, che si � pentito, se si � credenti, ci si pu� solo affidare al giudizio finale di Dio.
Veramente, sono molto deluso dal Giappone…
Hitchcock 30 Novembre 2010 il 20:25
Non mi ha sorpreso molto come cosa, ci credo che in giappone va forte la pena di morte, pensateci: per la loro cultura il successo personale � indiscutibilmente legato con il valore intrinseco di una persona, uno che diventa un assassino non viene nemmeno considerato degno di vivere, � un fallimento sul piano umano.
Shishimaru 30 Novembre 2010 il 20:30
Addirittura uccidere il giorno stesso e avvertire i familiari dopo… Questo mi ha raggelato ulteriormente.
In ogni caso sapevo di tutto ci�,sapevo dell’alta percentuale dei giapponesi pro esecuzione e cos� via. E sinceramente non mi piace per nulla,per nulla. Non ho detto nulla di nuovo ma non ho parole,scusatemi. Per fortuna in Italia ci � rimasto ancora un briciolo di buon senso,anche se sento ancora qualcuno che dice apertamente che bisognerebbe uccidere un proprio simile per giustizia.
De 30 Novembre 2010 il 20:49
Io mi schiero decisamente contro la pena di morte, oltre che per le argomentazioni sostenute gi� da chi ha commentato, anche puramente per una questione pratica: in caso di errori giudiziari? Una volta eseguita la condanna non si potrebbe certo tornare indietro, anche se certamente si faranno indagini scrupolosissime in casi come questo, non potrebbe mai esserci la certezza assoluta.
Condannare un assassino pu� essere giusto o sbagliato a seconda della propria morale, ma sul rischio di uccidere una persona innocente c’� da pensarci bene secondo me…
gcesare89 30 Novembre 2010 il 21:05
fidatevi non funziona n� a livello psicolgico, n� come deterrente. mi fa abbastanza ribrezzo pensare che “nessuno ha diritto ad una seconda occasione” la trovo una cavolata piuttosto irrigidiamo la disciplina della recidiva, concludiamo accordi per estradizioni pi� rapide (tanto per i delinquenti comunitari che per i extracomunitari) e vedrete che le carceri si svuotano . Colgo l’occasione per trattare rapidamente un tema che la politica e l’informazione non tratta mai in modo corretto ovvero i metodi alternativi alla detenzione (arresti domiciliali, ricovero in case di cure etc). � assolutamente un bene che nel nostro sistema penale siano presenti MA il pi� delle volte si traducono in una rinuncia all’applicazione della pena. e spete perch�?SOLDI eh gi� costano (esempio principe una persona agli arresti domiciliali va pur controllata da qualcuno) per cui non prendiamoci in giro e iniziamo a valutarli seriamente cos� come (ma questo � gi� stato fatto e i risultati si vedono) alla prospettiva del lavoro per il reinserimento dell’ex condannato.
Sulla durata della pena e i vari sconti non mi sento di giudicare, in linea di massima sono d’accordo (sempre per un percorso di crescita), per� i meccanismi di valutazione dovrebbero essere un po’ meno tecnici e un po’ di pi� basati sull’osservazione dei cambiamenti (si spera veri) del reo.
Questo � ci� che penso io e non credo che le varie campagne parapolitiche e propagandistiche sulla PENA CERTA (a proposito ma questi hanno mai letto il codice penale?)e simila giovino davvero al sistema penale
Ho scritto un poema?
AoiKage 30 Novembre 2010 il 21:17
Ma quale poema, ben vengano i commenti cos� “ricchi” 🙂
gcesare89 30 Novembre 2010 il 22:21
devo pur tirarmela del fatto che faccio giurisprudenza
Sirrus 30 Novembre 2010 il 21:38
Solo gli esseri umani possono essere tanto arroganti da pensare che una morte ben organizzata sia anche giusta.
AoiKage 30 Novembre 2010 il 22:10
Pi� che altro la cosa che pi� mi disgusta � l’idea stessa di punire un omicidio con un omicidio.
Allora dovremmo invitare la gente ad uccidere chi fa del male e poi dirgli: “Lei � stato riconosciuto colpevole di omicidio… per� lui era cattivo, quindi pu� andare”?
ticcio 1 Dicembre 2010 il 01:56
quando un uomo commette un determinato fatto ad esempio uccidere una persona come in questo caso sa a cosa va in contro : se uccidi in giappone vieni ucciso……..quindi adattati se vuoi stare in giappone
AoiKage 1 Dicembre 2010 il 13:55
Questa cosa sarebbe potuta andar bene nel medioevo, non oggi.
marilla00 30 Novembre 2010 il 22:07
Non ero assolutamente al corrente che in Giappone vigesse ancora la pena di morte, n� che tale condanna venisse applicata secondo le modalit� descritte…… bene hai fatto Aoikage a parlarne in un articolo.
Questa notizia non fa che aumentare il mio sconcerto di fronte alla mentalit� giapponese, sono un popolo per certi versi cos� avanzato e colto, cos� apparentemente sensibile e allo stesso tempo cos� arretrato e inumano. Se penso che, ad esempio, � uno dei pochi paesi al mondo che ancora si dedica alla caccia alle balene e ai delfini (tanto per citare alcuni degli animali a cui i giapponesi danno la caccia nei modi pi� crudeli) e allo stesso tempo, leggendo opere di autori giapponesi, non posso non ricordare moltissimi brani di vero e sincero amore verso la natura e gli animali.
Questo credo tradisca una natura venata di grande duplicit� che penso contraddistingua non solo i giapponesi, ma molti popoli moderni, sospesi tra le tradizioni del passato e la corsa verso il futuro con gli inevitabili cambiamenti sociali e culturali.
Non dobbiamo dimenticare che il Giappone vanta un’antichissima tradizione legata al culto della morte, la presenza della pena di morte nel loro codice penale e questo largo consenso fra la popolazione potrebbe avere origine proprio nelle loro tradizioni culturali oltre che nella necessit�, che penso avvertano pi� di altri popoli, di controllo totale su ci� che li circonda.
Peccato che la pena di morte sia statisticamente inefficace dal momento che sempre le statistiche dimostrano che laddove esiste tale pena il numero di reati gravi non � affatto inferiore ma al contrario superiore.
Uccidere un essere umano che ha ucciso significa trasformare lo stato (organismo che per antonomasia dovrebbe proteggere e tutelare tutti i cittadini, ripeto, tutti i cittadini, belli e brutti) in un assassino a propria volta, non ha nessuna importanza che si uccida un innocente o un colpevole, uccidere trasforma sempre e comunque in assassini.
Se lo stato che governa diventa tale e quale al colpevole che giustizia come potr� in seguito essere considerato organismo super partes, capace di giudicare e tutelare senza ombre e pregiudizi.
Io credo che nessuno abbia il diritto di decidere chi deve vivere e chi deve morire (tranne che per se stessi), nessuno abbia il diritto di privare un’altro individuo di ogni chances offerta dal domani.
Ben venga quindi la pena certa, applicata con giustizia, ma che abbia sempre finalit� riabilitative perch� chi esce dal carcere possa essere un individuo recuperato e non un danno maggiore per la societ�. A tal proposito vorrei citare l’esempio dei paesi scandinavi in cui non solo non esiste la pena di morte ma non esiste neppure l’ergastolo, eppure i reati cosidetti gravi sono percentualmente inferiori a quelli di altri paesi occidentali.
marilla00 30 Novembre 2010 il 22:08
Accidenti ho scritto troppo…… mi scuso.
4EverSlothful 30 Novembre 2010 il 22:32
Sono anche io sconcertato dal fatto che in Giappone sia ancora in vigore la pena di morte. Sono fortemente contrario alla pena di morte, in quanto non credo che lo stato dovrebbe macchiarsi di simili crimini e poich� non ritengo utile una minaccia di morte come deterrente a non delinquere. Ritengo invece che se veramente tutti ci riconoscessimo come pari e rispettassimo ognuno i diritti dell’altro potremmo vivere non soltanto in una societ� migliore, ma soprattutto vivremmo in un mondo nel quale simili provvedimenti sarebbero totalmente inutili e dove anche le carceri non avrebbero bisogno di esistere. Ho maturato questa convinzione soprattuto dopo aver letto un interessantissimo libro, scritto da un ex-magistrato italiano, che � veramente illuminante in alcuni ragionamenti. Ho voluto anche io dire la
mia poich� ritengo che questo argomento sia veramente molto importante e mi scuso se qualcuno trover� inutile o banale il mio commento.
donmazza 30 Novembre 2010 il 23:23
Non ci credo! Pensavo che il Giappone fosse un paese pi� civile; sapevo che era in vigore la pena di morte ma non immaginavo che venisse effettivamente applicata… l’impiccagione poi. Se l’80% dei giapponesi � a favore della pena, sono pi� sanguinari addirittura dei texani.
Keitradir 30 Novembre 2010 il 23:26
a questo punto commento pure io, anche perche mi smebra che la cosa che mi abbia colpito piu di tutte…non sia stata nominata dagli altri….ok, si puo essere contrari o favorevoli alla pena di morte, ci sono ideologie e linee di pensiero diametralmente opposte….ma sul modo….non pensavo fossero cosi “barbarici” sinceramente trovo l’impiccagione un’esecuzione brutale incivile e assolutamente barbarica, senza contare il fatto di avvisare i familiari il giorno dopo, non gli si concede nemmeno un ultimo saluto ai cari, casomai genitori, mogli figli, prima della morte programmata, io sinceramente � questo che trovo piu allucinante. Persino in america al riguardo sono piu civili, la data � fissata e l’ignezione letale � praticamente indolore
personalmente parlando invece sarei piu per convertire le pene di morte in lavori forzati.
tomm_b 30 Novembre 2010 il 23:43
Anche io sono scioccato dal fatto che in Giappone ci sia ancora la pena di morte, ed inoltre con delle modalit� che forse a chi le ha pensate credeva fossero umane, ma che di umano hanno ben poco!
Ho comunque poco da aggiungere a quanto detto nel post ed in questi commenti e non posso far altro che aggiungere una nota positiva per questo blog dal tasso “qualitativo” veramente spiccato, sia per i post (soprattutto per argomenti delicati come questo), sia per i commenti!
GodGrinder 1 Dicembre 2010 il 01:11
il fatto � questo sec.me, se � provato con certezza assoluta che una persona ne abbia assassinata un’altra � giusto che venga applicata la legge occhio per occhio dente per dente, piuttosto che nascano delle faide o delle vendette.
sinceramente se qualcuno uccidesse un mio famigliare o anche amico, io mi organizzerei per torturarlo a morte alla saw. l’impiccaggione � appena un regalino.
se nn sbaglio poi il giappone era famoso per le faide tra famiglie.
ren tao 1 Dicembre 2010 il 01:13
Personalmente sono favorevole alla pena di morte in certi casi…forse l’essere umano non ha il diritto di poter scegliere chi deve e chi non deve morire…..certo che, se penso a qualcuno che subisce una grave perdita, mi sembra giusto che si aspetti una specie di “occhio per occhio” senza dover ricorrere alla vendetta personale (che trovo inutile)…se qualcuno uccidesse una persona a me cara probabilmente vorrei che la legge lo punisse nella stessa maniera….certo dipende da caso a caso, c’� una bella differenza tra legittima difesa e omicidio intenzionale per esempio…
brookie 1 Dicembre 2010 il 01:31
appena ho letto l’articolo sono rimasto allibito!!!!!!! e dire che dp l’aticolo sulla yakuza pensavo che il giappone nn potesse cadere + in basso ed ora scopro invece che c’� riuscito di gran lunga. CHE DELUSIONE!!!!!!
cmq la pena di morte nn � MAI accettabile; il problema semmai � come sia possibile che i crimini violenti siano sempre cos� numerosi. a mio parere ( e nn penso di essere troppo lontano dalla verit� hehehe) il problema sta nel fatto che le pene sono sulla carta decisamente efficaci, ma nel pratico per 1000 motivi burocratici e per dimensioni delle carceri spesso si riducono le pene o le si commutano in qlc altra punizione, cos� da dare l’impressione ( e nn solo qll ) di poter agire indisturbati o al limite se vengono beccati (ehh si perch� spesso grazie a cavilli burocratici o talvolta anche grazie ai paesi senza estradizione riescono a sfuggire alle oberate e lente braccia della giustizia) di cavarsela a buon mercato. qnd diversi paesi che noi consideriamo evoluti (ed alla luce di qst fatti bisognerebbe capire qnt possa essere considerato evoluto il giappone in diversi campi della giustizia e dei diritti dei suoi cittadini) si dimostrano invece arretrati di decine e decine di anni mostrando tt la loro arretratezza culturale; e sinceramente detto del giappone pu� sembrare spesso un controsenso 😛
infine un’ultima considerazione sulla “logica” della pena di morte: se si considerano le modalit� della pena di morte ci si rende conto che qst nn � altro che rivistazione dell’antichissima legge del tglione, cio� l’individuo uccide un’altra persone e lo stato (al posto dei familiari della vittima) vendica la morte di qst’ultima con l’uccisione dell’assassino, a mio parere qst altro nn � che la legge del taglione 2.0 hehe
Lee 1 Dicembre 2010 il 04:11
Si raccoglie ci� che si semina.
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Lo insegna la fisica, lo insegna la cabal� e la mistica ebraica, lo insegna il vedanta e il sanatan dharma, lo insegna il cristianesimo mistico ed il sufismo…
Chi ama sar� amato, chi uccide sar� ucciso…
In una parola Karma.
Secondo le discipline spirituali indiane, la non violenza nasce prima dalla testa, e poi nelle azioni.
Yogananda, quando era in presenza del suo guru Sri Yukteswar, stava per uccidere una zanzara che lo infastidiva… poi si ferm� pensando che anche lei doveva vivere e che non aveva alcun diritto di ucciderla. Il maestro lo rimprover�. La vera non violenza (ahimsa), nasce dal pensiero, anche solo l’intenzione di uccidere la zanzara � considerabile una colpa. Se la nostra mente partorisce idee violente, l’azione conta poco, noi saremo comunque dei violenti.
Poche sono le persone che hanno estirpato dalla loro mente la violenza, gente come Gandhi o i grandi saggi dell’India (ma anche Ges�, per chi � cristiano), loro seguivano scrupolosamente l’ahimsa (non violenza)… ma noi?
E’ bello fare i moralisti e dire che � sbagliato uccidere… soprattutto se la cosa non ci tocca personalmente…
Tuttavia dobbiamo ricordarci che siamo delle persone, e come tali, fallibili… siamo umani con emozioni… fra cui l’odio e la vendetta… e non sono cose facili da superare.
Vi faccio un esempio:
Sei a casa, tua moglie guarda la televisione, i bambini sono a nel letto.
Improvvisamente, senza alcun motivo, entrano due tizi incappucciati, sparano a tua moglie, muore. Sparano a te, purtroppo ti prendono su una gamba, sei impossibilitato a muoverti, perdi conoscenza… pensando di averti ucciso entrano nella stanza dei bambini, uccidono il primo, violentano e uccidono la seconda. Tornano da te, vedono che sei ancora vivo, ridendoti in faccia, ti pisciano addosso sputandoti. Stuprano il corpo ormai freddo di tua moglie costringendoti a guardarlo. Stanno per “finirti” quando sentono le sirene della polizia, forse qualche vicino li ha chiamati. In fretta scappano senza “portare a termine il lavoro”.
Durante la fuga per� vengono arrestati…
Qualche giorno dopo sei avanti a loro, in tribunale. Dicono che lo hanno fatto perch� “si annoiavano, volevano provare l’emozione di uccidere qualcuno”.
Stessa risposta che diedero i ragazzi che lanciavano i sassi dal cavalcavia, colpevoli di pluri omicidio volontario e premeditato. (Famoso fu “l’incidente” sull’autostrada torino-piacenza, in cui il sasso spacc� a met� il caranio di Maria Letizia Berdini, il cui cervello schizz� su suo marito che guidava… simil sorte � accaduta a Monica Zanotti, sull’autostrada del brennero, deceduta sulle gambe del suo fidanzato, anch’esso alla guida).
In una situazione del genere non ti verrebbe da saltargli addosso e ucciderli a morsi sul cranio stile Conte Ugolino?
Se potessero lasciarti 5 minuti in una stanza da solo con loro, non ti verrebbero in mente le peggiori torture da potergli fare?
Quale reazione � pi� consona al nostro modo di essere? La vendetta e quindi l’omicidio, oppure il perdono e il “non possiamo decidere della vita degli altri”?
Personalmente, per quanto mi sforzi ad essere un satyagrahai, e quindi seguire l’ahimsa, yama e niyama, i miei pensieri partorirebbero solo idee di morte…
Non sono migliore di un assassino. L’unica differenza � che lui il gesto lo ha compiuto, ma in certe situazioni, non posso assicurare che non avrei fatto altrettanto.
Anche la mia mente quindi � assassina. Anche io sono colpevole.
Se voi siete diversi da me, e non vi verrebbe di fare certi pensieri in determinate situazioni, complimenti… siete al pari di Gandhi o di Ges�. Meritate il mio sincero rispetto.
In italia abbiamo i carceri sopraffollati, tanto che non sappiamo pi� dove metterli… infatti alcuni vengono anche rilasciati (e buona percentuale viene riarrestata subito dopo, poich� non esistono programmi di reintegramento).
Gli danno la tv, un pasto caldo, le prostitute, attivit� ricreative, e molti altri confort che non ti immagini.
Praticamente pensione completa…
Preferireste che quelle due persone che hanno fatto questo alla vostra famiglia vengano incarcerate in italia, o giustiziate in giappone?
Forse, la pena di morte, se esiste, tanto sbagliata non �… bisogna vedere come viene applicata e con quale criterio. Quali sono i casi limite e quali no.
Purtroppo per�, come in tutte le cose, l’uomo usa male certi strumenti e finisce per fare solo carneficine…
max23 1 Dicembre 2010 il 10:50
Secondo il tuo ragionamento sul Karma (e sulla fisica) chi porta a termine l’esecuzione deve essere ucciso… E anche chi lo uccide… E anche chi uccide quest’ultimo… E cos� via…
Eviterei quindi di citare filosofie estranee cos� a caso…
Grazie al cielo poi la legge non si basa sulle emozioni a caldo del diretto interessato, perch� a quel punto rimarremmo in pochi sul pianeta… Ma proprio in pochi.
Sinceramente non credo che serva scrivere cos� tanto, se non si pensa fino in fondo a quello che si scrive…
Lee 2 Dicembre 2010 il 00:15
Non hai capito una sola delle mie parole.
Questo perch�, non conoscendo affatto il Sanathana Dharma, hai interpretato a modo tuo quanto ho detto sul karma.
Se si abbracciano le filosofie indiane, si crede anche nella reincarnazione.
Quindi si. Chi uccide sar� ucciso a sua volta, se non in questa, in un’altra. Causa ed effetto non sempre sono immediate, potrebbero passare secoli, potrebbero passare pi� vite.
Potrebbe accadere anche una cosa contraria, ossia che, poich� in questa vita hai ucciso, nella prossima vita diventerai il genitore di quello che hai ammazzato, e sar� tuo compito crescerlo e occuparti di lui.
Molte nascite, molte vite, molte morti.
L’unica cosa che vedo a caso, e senza alcun tipo di riflessione � quindi il tuo commento.
AoiKage 1 Dicembre 2010 il 11:29
Sono perfettamente consapevole che, a caldo, il primo pensiero possa essere quello. Purtroppo in seguito ad uno shock cos� grande � inevitabile, non nego che sicuramente lo penserei anch’io. Per� onestamente, in un secondo momento, sono sicuro che godrei di pi� a saperlo vivo e rinchiuso in carcere che non morto… sono convinto che ripagare un gesto – per quanto orrendo e riprovevole questo sia – con la stessa moneta sia una cosa assolutamente improponibile, nel XXI secolo.
Inoltre trovo la pena di morte inutile anche come deterrente (gli stati uniti ne sono la prova). Chi uccide in quel modo ha qualche problema e non considera minimamente il rischio. Chi � in grado di giudicare lucidamente la situazione verrebbe fermato gi� dal carcere. Chi arriva a compiere un omicidio secondo me lo fa o in preda ad un raptus o perch� � malato, solitamente, e in questi casi non pensa certo “cavolo, non lo uccido perch� senn� poi mi potrebbero giustiziare”. Sicuramente ci saranno delle eccezioni, ma nella maggior parte dei casi secondo me � cos�
Lee 2 Dicembre 2010 il 00:39
Entrambi pensiamo che a caldo, il primo pensiero � quello…
Per� � anche vero che col tempo (e con l’assistenza terapeutica di qualche professionista) si potrebbe elaborare la cosa e il desiderio di vendetta potrebbe essere superato… o sepolto in profondit�…
Il problema � che alcuni lo farebbero anche a freddo… vedesi i test psicologici condotti con il famoso Milgram Experiment… dove la prima volta che condussero i test, il 65% dei partecipanti avrebbe finito per uccidere consapevolmente una persona con la scossa elettrica… lo stesso esperimento fu ripresentato diversi anni dopo con il risultato ancora peggiore… l’82% dei partecipanti sarebbe diventata potenzialmente un omicida!
Quindi i test dimostrano che dentro di noi c’� pi� marcio di quanto pensiamo e che a chiacchiere siamo tutti buoni a fare i moralisti, in realt� solo una piccola percentuale lo � realmente.
aNoMore 3 Dicembre 2010 il 15:56
Commento discutibile il tuo, generalmente i casi di raptus e malattia mentale sono sempre l’appello per subire una pena minore (in Italia) o il modo in cui si tenta di beccarsi un ergastolo e non l’iniezione letale (in America).
Tu devi pensare che la pena di morte generalmente, in un contesto “sano” (se di sanit� si pu� parlare), viene applicata a chi lo fa consciamente, magari in modo premeditato, magari recidivo e magari per lavoro (killer).
Quindi non tentare di salvare il tizio che viene mandato sul patibolo, � colpevole fino al midollo, molto probabilmente non ha dimostrato il minimo cenno di pentimento ed � nel pieno delle sue facolt� mentali.
Dici una cosa straordinariamente corretta: l’America � la testimonianza esistente del fallimento epico della pena di morte come metodo deterrente.
Tuttavia facendo un discorso privo di cuore e spietato, la pena di morte � un ottimo mezzo per scremare dal mondo quegli elementi che comunque al mondo hanno smesso di appartenere: un ergastolo per un killer pluriomicida non contempla diminuzioni di pena per buon condotta (e non lo deve permettere).
Questa persona mangia, vive, respira e contribuisce al sovrappopolamento planetario senza portare nulla di utile al mondo, tanto vale toglierlo dalle spese.
Tuttavia la disputa si riduce sempre a ben poche argomentazioni realmente valide:
1) Credi o non credi nell’aldil�?
2) Riesci a discernere emozioni e ragionamento o no?
3) Puoi garantire la totale assenza di errore?
Questi tre punti discussi nel giusto modo fanno della pena di morte un errore di massima, ma un fervente desiderio per ogni uomo che si definisca tale.
Punto 1
Se non credi la pena di morte � porre fine all’esistenza di una persona, per tanto � la maggior condanna che gli pu� essere inflitta, ma al tempo stesso una non condanna, perch� quell’individuo cesser� di esistere e per tanto non sconter� realmente la pena, non soffrir� per quello che ha fatto e a subire la condanna quindi non sar� lui ma terze persone che con c’entrano nulla (come i suoi famigliari).
Se credi e sei cristiano, non penso ci sia discussione, non conosco bene le altre religioni, ma nel bene o nel male non credo che al mondo ci sia nessuna grande religione che dice “ammazza la gente”, anche perch� a livello storico le religioni nascono per tramandare il buonsenso.
Punto 2
Se la pena di morte deve essere una cosa effimera come la vendetta, allora cosa differenzia la vittima dal carnefice, se a sua volta la vittima commette lo stesso delitto del carnefice?
Se deve essere una pena, deve essere dettata dalla ragione e non dal cuore, sfortunatamente le emozioni in questa storia non c’entrano un bene amato nulla.
Se una persona crede che la pena di morte sia giusta deve essere disposta a premere il grilletto con le proprie mani ed essere certa, che dopo averlo fatto, non avr� mai nessun rimorso e nessun ripensamento, perch� un solo ripensamento equivale ha un “forse” e non ci possono essere forse nella privazione dell’esistenza altrui.
Commento personale: Trovo abbastanza ingiusto che al mondo questa pena venga applicata in modo cos� impersonale, in modo che ognuno possa dare la colpa a qualcun altro… � stato il mio avvocato a incastrarlo, � stato il giudice a condannarlo, � stato il capo del penitenziario a ordinarmi di tirare la leva, � stata la nota del giudice a ordinarmi di farti tirare la leva.
Punto 3
La pena di morte � giusta solo se nessuno si arrogher� mai il diritto di uccidere un innocente, sfortunatamente l’uomo � fallibile, pertanto lo stesso giorno in cui verr� mandato alla pena di morte un solo innocente, verr� istantaneamente confermata la non correttezza di questa pena, perch� alla morte non c’� rimedio, pertanto hai fallito.
Questo discorso cominciava per� con questa frase “ma un fervente desiderio per ogni uomo che si definisca tale” ed il motivo � che sebbene io comprenda quanto la pena di morte sia un superficiale rimedio ai crimini, sono anche il primo a sostenere che se un uomo ti fa ci� che Lee ha descritto, � tuo dovere desiderare la sua morte.
Dovere della societ� tenerti a freno e infliggere la giusta condanna.
brookie 1 Dicembre 2010 il 19:40
ti ricordo come esistano i tribunali ed i codici penali da applicare per far si che il singolo individuo possa farsi giustizia da solo. il caso da te proposto del marito/padre che si vede sterminare la famiglia � qlc di agghiacciante che neanche le menti + malate di telefilm hollywoodiani avrebbero potuto patorire e che penso nessuno sarebbe + in grado di ragionare lucidamente dopo un evento del genere. ti garantisco che la privazione della libert� per il resto dei loro giorni sarebbe una pena + che corretta se solo fosse applicata alla lettera, cio� con isolamento costante qnd senza alcun privilegio (no tv, beni di consumo, prostitute….) e senza possibilit� di riduzione di pena. gi� se cos� fosse la pena sarebbe di gran lunga + pesante di una rapida esecuzione che nn farebbe altro che evitare al detenuto di assumersi le conseguenze delle sue azioni.
evitare di farsi giustizia da soli � una delle basi fondanti della creazione degli organi di giustizia qnd � logico che il diretto interessato, come tu hai detto, avr� sicuramente voglia di vendetta, ma qst altro nn � che la legge del taglione inapplicabile ai giorni nostri. qnd sta alla giustizia trovare la pena adeguata a qst crimini, che nn essendo emozionalmente coinvolta, secondo la tua teoria , nn potrebbe neanche in quel caso accettare la pena di morte, qnd a conti fatti la pena di morte nn � MAI praticabile, senza inutili paragoni con ges� gandhi e chiss� chi altro 😐
Lee 2 Dicembre 2010 il 01:23
Il mio discorso non verteva sul farsi giustizia da solo. Non parlo di Batman… -.-‘
Volevo solo far notare che, quando le cose ci toccano personalmente, molti dei bei discorsi moralisti che facciamo si vanno a benedire…
La storiella che mi sono inventato assomiglia vagamente all’incipit del film “Arancia Meccanica”, nulla di nuovo quindi, e di certo Stanley Kubrick pi� che “mente malata” � definibile “genio cinematografico”…
Cmq quel che mi sono inventato non differisce molto dalla realt�…
Vedesi i casi di Evilenko “il mostro di Rostov”, oppure tutto quello che faceva Vlad III di Valacchia, Armin Meiwes �il cannibale di Rotenburg�, Jeffrey Dahmer, Andrey Chikatilo (+ di 50 bambini uccisi e violentati) ed Edward Gein (che scuoiava i cadaveri ed indossava la loro pelle per trarne piacere sessuale)…
Se lui avesse scuoiato la mia ragazza (come ha fatto con altre donne) e fosse andato in giro con la sua pelle addosso per trarne piacere sessuale (come ha fatto con altre donne), io avrei fatto di tutto per ucciderlo sedutastante. Niente se e niente ma.
E non ci credo per nulla che anche a voi non verrebbe lo stesso pensiero.
Se lo stato lo giustizia al posto mio, posso solo gioirne. Farlo io, o farlo fare al boia o a Pinco Pallino, poco cambia… basta che muore… come la bestia che �.
Isolamento, niente riduzioni della pena e quant’altro non inibiscono le sue fantasie sessuali… anzi… � stato dimostrato che talvolta l’isolamento rende solo pi� pazzi…
L’dea di saperlo vivo in carcere, che continua a godere del suo omiciodio masturbandosi al pensiero della mia ragazza scuoiata (come faceva realmente Edward Gein!) mi farebbe impazzire ed in cazzare di pi�…
Meglio vederlo morto (per mano mia o di qualcun’altro poco cambia)…
Sono un mostro perch� penso questo?
Felice di esserlo.
Almeno non sono un falso moralista.
Il punto di tutto il discorso � che possiamo dire tutte le belle parole del mondo… io sono il primo che si sforza ad essere un satyagrahi… ma poi, alla realt� dei fatti, di fronte a certe barbarie che ci toccano personalmente, sconvolgendoci, solo un santo potrebbe davvero non rispondere al male con altro male.
Poi per il resto ognuno la pensi come gli pare. Dal canto mio, di fronte a certe cose, non posso che esser favorevole alla pena di morte.
brookie 2 Dicembre 2010 il 02:09
mi dispiace, ma con il fatto di andare a caccia di qll che ha squartato la tua ragazza � esattamente la stessa cosa di batman 😛
cmq liberissimo di farti giustizia da sl, tnt con gente squilibrata cm quelli che hai citato tu nn faresti altro che ingrossare le file di gente che � stata mandata sottoterra da loro.
per gente cm quei serial killer sopra citati nn andrebbe bene neanche il carcere di massima sicurezza ma strutture adatte che li curino per le loro malattie con potenti farmaci perch� devono essere controllati e far controllare loro gli istinti malsani che hanno. cmq qst restano casi estremi che vanno curati da medici professionisti e decapitati con la ghiggliottina o garrotati o impiccati o qlc altra morte possa venire in mente ai boia della “giustizia”.
se lo stato uccidesse il killer della mia ragazza dp che io stesso vi ho rinunciato affidandomi proprio allo stato per un giusto processo e vedo che qst se ne lava le mani uccidendolo allora li si che mi girerebbero le balle!!!
io sar� sempre contro la pena di morte perch� NESSUNO HA IL DIRITTO DI UCCIDERE e se qlc dovesse farlo lo stato e la giustizia devono invece seguire la legge e nn cadere nello stesso errore punendo il crimine commettendone uno identico ( se nn peggiore perch� calcolato e meditato a lungo)
detto qst � solo il mio modo di vedere la questione
Querion 1 Dicembre 2010 il 07:53
Cavolo, quante giustificazioni per la pena di morte si danno. Dal Karma, ad esempi che dovrebbero colpirci tutti cos� populisti da essere ambigui.
La pena di morte � gi� dimostrato che � inutile. Costa pi� di tenere il detenuto in cella e non diminuisce assolutamente la criminalit�. L’omicidio dello stato � un fatto catarchico che non da sicurezza o gioia alla famiglia ma fa sporcare le mani di sangue a tutti magari uccidendo per sbaglio pure innocenti.
koopa83 1 Dicembre 2010 il 12:40
Scusate sono tutti discorsi molto nobili ma permettetemi un’obiezione.
Si parte dal preseupposto che la pena di morte e la galera debbano essere dei deterrenti per non far commettere crimini se non mi sbaglio. Quindi uno nel momento in cui stupra, uccide tortura sevizia molesta dovrebbe essere l� tutto preoccupato della pena che gli potrebbe essere inflitta ma non scherziamo per favore. Chi compie queste azioni non penso che tema il giudizio dello stato e la sua punizione.
Questo non vuol dire che sia o meno favorevole alla pena di morte o alla galera a vita. Ma che noi tutti ragioniamo premettendo delle ipotesi che non possono essere applicate su individui folli e malati e questo allo stesso tempo non pu� essere una giustificazione o un attenuante per certe azioni.
E a che vuol reinserire questi soggetti nella societ� dico … ma per favore. Possiamo tutti essere politicamente corretti ma io non prenderei casa in una via dove s� viverci un pedofilo o un ex stupratore sar� ingnorante ma almenospero di non essere l’unico.
Comunque io lascerei tutto in mano alla pubblica piazza e alla gogna.
AoiKage 1 Dicembre 2010 il 14:02
Sono assolutamente d’accordo con la prima parte del tuo discorso, ma non con il finale.
Secondo me � un nostro dovere quello che cercare una riabilitazione ed un reintegro del detenuto… purtroppo per� concordo sul fatto che nel 90% dei casi sia soltanto pura utopia.
E come ho scritto pi� volte, non vedo perch� tutti continuate a parlare di “occhio per occhio, dente per dente” o di “pubblica piazza”. Mi sembrano concetti obsoleti ed assolutamente non adatti ad una democrazia e pi� in generale all’epoca in cui viviamo.
ningen 1 Dicembre 2010 il 13:14
Sinceramente, secondo me un paese civile non pu� avere ancora la pena di morte che sia esso Giappone, Stati uniti o altro. Ma la cosa che mi fa veramente accapponare la pelle � vedere in Tv o leggere/sentire su internet di gente che incita alla pena di morte (certe volte si dicono anche cose veramente mostruose), sopratutto ultimamente anche qui in italia con i recenti fatti di cronaca, certa gente ha sentito il bisogno di ergersi come giustizia assoluta e dire la propria mostruosa opinione (tral’altro gente che non ha nessun legame con le vittime se non per aver sentito in Tv le solite notizie da studio aperto). Vi ripeto poi che quello che ho sentito va anche al di l� della pena di morte, diventando cattiveria senza giustificazioni.
Cherubino 1 Dicembre 2010 il 14:58
La pena di morte non � giusta in qualsiasi caso
Un esempio del perch� � quello che ,la persona condannata, potrebbe capire d aver sbagliato e cambiare vita cosa che non avviene se � morta
Poi ci sono tantissimi altri motivi… comunque non � MAI giusto
Certo poi,in realt�, la giustizia non esiste… � solo una cosa umana che cambia da persona a persona che cambia col passare del tempo attraverso fatti,malattie psicologiche,traumi ecc per� so per certo che,in futuro, le persone capiranno che la pena della morte non � mai giusta
Lettore 1 Dicembre 2010 il 15:11
La pena di morte � una sanzione estremamente sbagliata perch� � prima di tutto una violazione stessa della legge, una societ� non pu� porre alcune persone fuori dalla legge che si impone per regolare la vita civile; perch� ogni paese moderno ha le capacit� per proteggere e far sentire protetti i suoi cittadini senza ricorre a pene di ritorsione (la Giustizia, quella con la G maiuscola, altro non � che una ritorsione verso chi compie una infrazione in maniera normatizzata) la cui ragione di esistere � solamente l’incutere terrore; perch� viola i principi su cui si basa una condanna (isolamento, allontanare chi delinque dal resto della societ� per assicurarsi che non sbagli ancora, comprensione, intesa a fare capire al condannato che a sbagliato, punizione, far pagare al condannato il suo sbaglio); perch� eticamente sbagliato (per i credenti non � ammissibile porre fine a qualcosa che deriva da Dio-per gli atei � inammissibile porre un essere vivente in quel nulla eterno che � la morte)
Vabbiu 1 Dicembre 2010 il 18:42
Se qualcuno uccidesse e trucidasse mia figlia io non avrei mai pace finch� non fossi riuscito ad torturare e poi uccidere quella persona. Ed accetterei poi la mia punizione, ma probabilmente mi suiciderei immediatamente dopo.
Se a qualcun’altro ucidessero e trucidassero la figlia e questo si vendicasse torturando ed uccidendo il suo carnefice ne avrei il massimo rispetto ed approverei il suo comportamento.
Ciononostante sono fortemente contrario alla pena di morte. Si tratta in quel caso di un atto compiuto in mio nome senza che io ne sia veramente coinvolto. Si tratta di atto freddo e disumano. Si tratta di fidarsi dell’operato di giurie e giudici. Si tratta far fare ad altri i lavoro che dovrei fare io.
ningen 1 Dicembre 2010 il 22:01
Spero scherzi quando dici che hai rispetto ed approvi se qualcuno uccide e tortura un’altra persona…
Vabbiu 3 Dicembre 2010 il 09:03
Non scherzo affatto.
E penso che in realt� chi dice il contrario sia in realt� un ipocrita oppure di umano ha proprio poco. Te compreso(/a?).
Per� attento(/a ?) a non travisare quello che ho scritto. Non dico che rispetto chi tortura gli altri.
Dico che rispetto ed approvo il sentimento che proverebbe un padre nel voler vendicare il male terribile fatto ai propri figli. Ci� non vuol dire che non sia giusto cercare di impedirgli di fare una cosa del genere.
Insomma il punto del mio intervento � che � molto diverso a mio parere ci� che pu� essere accettato da un singolo, guidato da motivazioni personali, da quello che pu� essere accettato da una societ� guidata da leggi e norme razionali e scritte a tavolino per tutti ed ispirate da principi che dovrebbero portare alla tolleranza ed alla magnanimit�.
In queste discussioni si cade sempre nello stallo : condannare a morte � sbagliato ma per certi crimini non si pu� pensare ad altra punizione che a quella. Il fatto � che tutte e due le posizioni sono sostenibili, per�, secondo me, non da un unico soggetto.
Mentre la vittima ha il diritto di provare un sentimento di vendetta e probabilmente per lui non c’� altra giustizia che quella, per una societ� nom pu� essere la stessa cosa.
Ravenard 1 Dicembre 2010 il 19:00
ma che articolo � ?
Scrivi quali sono le accuse almeno
Sirrus 1 Dicembre 2010 il 20:32
E’ davvero importante?
Mah…
AoiKage 1 Dicembre 2010 il 20:54
“� notizia recentissima infatti che la Corte D�Assise di Sendai abbia condannato alla pena di morte per impiccagione un diciannovenne riconosciuto colpevole di duplice omicidio.”
Ma che commento �? Almeno leggi l’articolo prima.
AoiKage 1 Dicembre 2010 il 21:06
Inoltre ci terrei a precisare che non era mia intenzione approfondire pi� di tanto il fatto in questione, perch� non volevo io ma soprattutto perch� comunque notizie maggiori non ce ne sono. Voleva essere pi� uno spunto di riflessione che non cronaca allo stato puro.
Memedesimo 1 Dicembre 2010 il 19:48
Chi uccide deve morire.. a 19 anni penso uno abbia il cervello per sapere ci� che f�..
Se le vittime fossero state nostri parenti diremmo cosi a prescindere da quello che pensiamo ora. Io condivido
ningen 1 Dicembre 2010 il 22:15
Non sono tanto d’accordo, secondo te ammazzare un tizio che magari � malato di mente o � in preda ad un raptus di follia, non ti fa diventare al suo livello? Anzi anche pi� grave perch� non si � malati di mente, e se si � uomini e non animali si sanno tenere a freno certi istinti. Non si risponde alla violenza con la violenza, e la vendetta non riporta i cari in vita per quel che mi risulta…
Vabbiu 3 Dicembre 2010 il 09:13
La vendetta non riporta i cari in vita,. Per� nessuna punizione leggera o pensante riporta i cari in vita.
Dunque secondo questo ragionamento non dovremmo mai punire chi commette un crimine.
Quando si subisce una violenza cos� inaudita chi ne � coinvolto non pu� dire “vabb�, fa lo stesso, tanto non posso annullare quella violenza, quello che � stato � stato, voltiamo pagina e pensiamo al domani”.
Stefania 1 Dicembre 2010 il 20:13
Credo che innanzitutto vada considerata una cosa. La mentalit� Giapponese � assolutamente diversa dalla nostra. Per molte cose. E quello che noi consideriamo valori (o non valori) universali non lo sono affatto, lo sono per la NOSTRA cultura ma non per la loro (o per altre). Per noi il suicidio � un fallimento, un arrendersi, un non combattere. Per loro no. Per noi l’educazione civica, il rispetto per gli altri, il non disturbare, il mantenere la cosa pubblica bene anzi meglio della cosa privata sono optional, per loro sono fondamentali. Per noi l’igiene e la pulizia sono una conquista recente (ed a volte nemmeno 😉 per loro � una tradizione antichissima. Per noi l’igiene e la pulizia sono per noi stessi per loro sono un obbligo morale nei confronti della comunit�. Non credo che la pena di morte da loro venga considerata come da noi. Anche il fatto che per noi possa sembrare crudele che si avverta il condannato il giorno stesso ed i famigliari il giorno dopo .. proviamo solo per un attimo a vederlo da un’altra ottica. Cosa significa restare per giorni, settimane, mesi in attesa di essere uccisi? Cosa significa per una famiglia assistere all’uccisione del proprio famigliare? Pu� darsi che la pena di morte vista dalla loro ottica (ma � solo un pensiero mio) sia un’atto di rispetto per la comunit� tutta, che senso ha far pesare sulla comunit� il mantenimento per decenni di una persona che per la comunit� stessa non ha pi� alcun valore? Ne morale – figuriamoci – ne materiale? Visto oltre tutto che la persona in questione ha tolto alla comunit� due membri che avrebbero potuto dare molto? Per noi la pena di morte � una punizione per il condannato ma per loro � lo stesso? Possibile che l’80% della popolazione sia favorevole se la considerano come la consideriamo noi? Credo che a volte sia necessario, per cercare di comprenderci e di capirci, sospendere i giudizi finch� non si conosce e si cerca di capire i valori e le tradizioni di UN’ALTRA cultura e sia necessario evitare di giudicare e valutare con i NOSTRI canoni.
AoiKage 1 Dicembre 2010 il 21:03
Personalmente conosco la cultura e la tradizione giapponese come la nostra, se non di pi�. Un qualunque stato che si ritenga democratico non pu� – a mio avviso- permettersi una cosa del genere. Inoltre, nonostante il consenso popolare sulla pena capitale e l’alta percentuale di giapponesi favorevoli all’utilizzo del provvedimento in oggetto, va detto che il ministro della giustizia attuale si � sempre dichiarato contro la pena di morte (da qui la moratoria di cui parlo nell’articolo). Il vero problema di fondo � che per l’interruzione della moratoria pare ci siano state pressioni notevoli e che alla fine il governo sia dovuto scendere a compromessi (non entrer� nei dettagli per non annoiare nessuno). I motivi per cui in Giappone vige ancora questo tipo di provvedimento probabilmente sono ben pi� oscuri di quanto pensiamo.
MelaMela3D 1 Dicembre 2010 il 22:24
Ciao a tutti, io sono stata tante volte in Giappone (per turismo, per studio in passato, per lavoro) e posso dire di conoscere alquanto bene questo popolo al punto un tempo di definirlo la mia seconda casa.
I giapponesi sono fantastici, ma purtroppo il loro sistema li ha messi in una posizione in cui non esiste pi� il singolo individuo e la paura domina su tutto, lasciando ogni responsabilit� a governi o imperatori o chi per loro. Con questo non li difendo ma semplicemente voglio dire che stiamo parlando di una nazione che a livello “umano” � stata completamente anestetizzata, al punto di non sentire il dolore per certi atti.
Io sono contro la pena di morte poich� ritengo non abbia assolutamente alcuna utilit�. E lo dimostra anche il fatto che le pene sono aumentate.
Ma una nazione in cui il tasso di suicidi � il pi� alto del mondo, pu� mai temere la pena di morte? Quel timore � solo per i comuni mortali, non per chi ha la mentalit� verso un omicidio o atti di qualsivoglia natura.
Ma questo tasso di suicidi da cosa deriva? Da un malessere generale causato dalla mancanza di “unicit�”. Tutti sono uguali e tutti DEVONO servire la patria. Questa legge medievale � ancora valida oggi, nell’azienda moderna giapponese. Purtroppo. E ne pagano il prezzo.
La mia idea di pena (in Giappone come nel resto del mondo) sarebbero alcune tecniche psicoterapeutiche nuove che … beh …. stimolino la sensibilit�.
Mi spiego meglio…. viviamo in una societ� anestetizzata e ogni nostro moto vitale ci spinge nel coprire ogni nostra ferita e dolore (questa � psicologia spicciola, perdonate :D). Ora, l’essere umano quindi pur di sfuggire al proprio dolore, lo copre con attivit� (o dipendenze, da cose o persone) di qualsiasi natura. Quando l’anestesia � completa, la persona compie atti snaturati senza sentire nessuna emozione. Anzi! Addirittura prova piacere! (E quale paese pi� del Giappone non � noto per le tecniche sado-masochiste??).
Esiste un modo per portare questo procedimento indietro, ossia risensibilizzare una persona e portarla cos�, naturalmente, a sentire il DOLORE per quanto compiuto.
Io credo che se un omicida potesse sentire il dolore di quanto ha fatto, morirebbe sul colpo, da solo ….
Ho avuto esperienze personali in cui ho visto con i miei occhi accadere cose del genere. E non � fantascienza. E’ lavoro psicoterapeutico di almeno 1 anno…
E li si apre un nuovo universo.
Ad ogni modo, il Giappone si sta rendendo complice in questi atti omicidi, e non ha alcun diritto di agire con la pena di morte. Un giorno ne pagher� il caro prezzo. A meno che … mi chiedo … la popolazione non stia gi� pagando il prezzo di una legislatura e un governo che operano sulla popolazione gi� in maniera “mortale”. Perch� non solo la pena di morte porta l’energia di distruggere gli esseri umani, ma anche una politica che porta i propri “figli” a suicidarsi.
Mi scuso per il commento un po’ lungo… ma avevo voglia di esprimere questo mio punto di vista.
Ciao a tutti
AoiKage 2 Dicembre 2010 il 09:32
S�, penso che tu abbia centrato il punto. Purtroppo per�, a mio avviso questo non � un motivo valido per continuare cos�.
Dinko 2 Dicembre 2010 il 14:54
Pannella”lo stato pu� toglierti la liberta perch� te la dona, ma non pu� toglierti la vita”
Giuliano 8 Gennaio 2011 il 09:25
Nonostante sia un cristiano e uno studente di Giurisprudenza concordo assolutamente con quanto detto da Lee e Vabbiu: appoggio il diritto e la giurisprudenza statunitensi e la mia fede non � abbastanza forte in casi estremi come omicidio/tortura/violenze sessuali ai propri cari (siano questi genitori, moglie o figli). Sono un p� come Obama, che ammette chiaramente di essere cristiano ma favorevole alla pena di morte in situazioni gravissime (vedi tra l’altro i reati contro l’umanit�). Non facciamo gli ipocriti, chiunque di noi vorrebbe la pena di morte per reati simili e, ripeto, solo in casi estremi, solo in presenza di aggravanti (nel caso giapponese infatti non sono in linea con la sentenza, data l’et� del colpevole). Per me le conseguenze di una pena non pesante per chi uccidesse i miei cari sarebbero riassumibili in una sola parola: giustizia personale (vi consiglio questo film http://it.wikipedia.org/wiki/Il_momento_di_uccidere_%28film_1996%29). E vi consiglio anche di leggere il caso di Issei Sagawa, per farvi capire quanto lontano possa arrivare un uomo malato: un uomo malato che lo Stato ha il dovere di distruggere una volta per tutte: non esiste riabilitazione in questi casi, non esiste redenzione (http://it.wikipedia.org/wiki/Issei_Sagawa). Capisco chi � contrario alla pena di morte, ma io mi baso sui sentimenti e sulle emozioni che proverei nel subire perdite gravi (con violenze sessuali e/o torture annesse) a causa di mano altrui.
Chi sparge il sangue di un uomo, per mezzo di un uomo il suo sangue sar� sparso; perch� quale immagine di Dio Egli ha fatto l’uomo. (Gn 9,6).
Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. (Matteo 18, 5) (Ges� sui pedofili)
Non voglio con queso sostenere che la religione cristiana sia favorevole alla pena capitale, ma sono due citazioni autorevoli che dovrebbero far riflettere.