Free! Episodio 09 – il commento

di Regola Commenta

 

Se c’è una cosa che odio è quella di ripetermi in tempi troppo brevi: è ovvio che si possa finire per dire sempre le stesse cose, soprattutto quando il materiale è quello che è. E non voglio nemmeno buttare il nono episodio (il cui tema ricorrente mi son parse essere “le mani”) nel cestino perchè qualcosa di buono c’è stato, come più o meno si può dire per ogni episodio trasmesso fin’ora. Il punto è che, come dissi già la settimana scorsa, i due personaggi principali della serie, Haruka e Rin, stanno finalmente prendendo coscienza delle cose che realmente sono importanti per loro: il primo si è reso conto dell’esistenza dei suoi amici, della sua ritrovata passione per il nuoto che sta passando da una funzione di autogratificazione a quella di interazione con altri esseri umani (davvero, date un secchio d’acqua ad Haruka e potreste non distinguerlo da una persona afflitta da autismo); il secondo sta finalmente notando cosa c’è oltre lo splendido paraocchi chiamato “vittoria” che si porta appresso da anni. Ma come dicevo, sento di essere stato ripetitivo: aver presentato varie riflessioni che potevano completarsi o contraddirsi (le opinioni sono revisionabili se vengono presentati nuovi elementi) non ha coperto il fatto che sotto sotto la questione di cui si è discusso è sempre stata la stessa. E io avrei veramente cominciato ad annoiarmi se non fosse stato per quegli innumerevoli, piccoli dettagli, con cui viene giustamente arricchito ogni episodio per non farlo sembrare solo una sequenza di immagini dove vengono inquadrati personaggi immobili. Si? Il mio assistente (ho un assistente, come ben sa chi segue Gli Inguardabili) mi fa notare che spesso ho questa reazione, di fronte all’eccessiva immobilità emotiva dei personaggi di alcune serie shonen-ai che ho avuto modo di vedere… non posso farci niente se spesso vorrei armarmi di randello e pestarli finchè non dicono quello che effettivamente vogliono. O perlomeno, vorrei che tutte queste serie fossero come Free!, che si lascia guardare grazie a quei tanti piccoli dettagli di cui sopra, che lo rendono non così tanto differente da molte delle mie commedie sentimentali preferite.

E per una volta sono stato d’accordo con Hazuki.

I primi sessanta secondi dell’episodio sono stati oltremodo spettacolari. La scelta di iniziare l’episodio con il turno di Haruka nella staffetta si è rivelata azzeccata, è possibile infatti racchiudere questi venti minuti in un inizio e una fine contraddistinti da momenti “forti“: la realizzazione di Haruka alla fine è scontata, ma benvenuta e ben resa. Ma sono le sue due vasche di stile libero ad avermi estasiato: sono stati i secondi più intensi di tutta questa serie, il lavoro di tutto lo staff che lavora all’anime è stato al dir poco spettacolare. Questo era quello che volevo vedere, ora posso ritenermi soddisfatto.

Rei è così casual…

Il resto dell’episodio è Rei-centrico. Siccome è estate e hanno voluto far contenti un pò tutti hanno tirato fuori il classico episodio del festival in cui vengono sfoderati gli yukata in modo da farsi fare i complimenti… Free! non è da meno, come i tanti anime a tema scolastico rispetta questo importante appuntamento, ma dei quattro del club di nuoto solo in due hanno indossato l’abito buono: cosa che di media fanno i bimbi, gli anziani, e le studentesse… ehi, non ho detto niente!! (Scusate, il suggeritore…)

Ma Kou, soprattutto.

Oramai Hazuki e Rei sono gli unici due personaggi “attivi” di questa serie, sono riusciti ad animare a sufficienza la situazione: infatti, in pieno festival notano Rin con il suo amico di cui non ho voglia di controllare il nome... e quindi, per evitare che il morale di Haruka affondi ancora di più, i due decidono di adoperarsi per evitare che squalo e delfino si incontrino. E per fare questo Rei viene mandato a pedinare Rin; assiste anche alla scena in cui questi si piange addosso, davanti alla piscina della scuola elementare dove andava con gli attuali assi dell’Iwatobi. Per il resto ci vengono fatti vedere tutti gli eventi più popolari del festival di questo ridente villaggio di pescatori: dalla pesca del calamaro a mani nude, molto caratteristico, alla cattura dei pesci rossi, molto più classico; l’occasione è talmente speciale che ci viene concesso di vedere Kou in yukata (motivo per cui fondamentalmente ho deciso di non lamentarmi troppo della lentezza negli sviluppi della trama principale)… manca la professoressa in costume da bagno e anche noi maschi possiamo ritenerci soddisfatti. A tre episodi dalla fine poi, possiamo ufficialmente affermare che tutte le pedine sulla scacchiera sono state disposte per lo scontro finale: a quanto pare il club di nuoto dell’Iwatobi affronterà di nuovo Rin alle regionali, e stavolta nella staffetta!

Cross-over Free!Tsuritama?

 

Tsuritama… lo so, è brutto spiegare le proprie battute.

 

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