Soprattutto verso la fine dei Manga gli autori tendono a risolvere frettolosamente questioni importanti, a lasciarsi dietro dettagli fondamentali, a non spiegare esplicitamente questioni lasciate in sospeso decine o addirittura centinaia di capitoli indietro o semplicemente a non soffermarsi sui dettagli. Da oggi comincerò una serie di articoli settimanali in cui cercherò di dire la mia su questioni controverse, che siano dinamiche del capitolo stesse o soluzioni di problemi precedenti. Cominciamo subito con l’ultimo tassello del Manga di Kishimoto.
Innanzitutto, come funziona la tecnica “Elefante della Sera“? Le immagini a volte non bastano, come in questo caso, e ragionarci sopra è essenziale. La tecnica è una diretta evoluzione delle precedenti, “Pavone del Mattino” e “Tigre di Mezzogiorno“. Gai, acquisita una potenza eccezionale ed una capacità fisica disumana, ci ha mostrato che con l’apertura della Sesta Porta riesce a colpire l’aria così velocemente e con così tanta forza da incendiarla all’istante e lanciare queste palle di fuococontro l’avversario a distanza ravvicinata o a media distanza, come un meteorite che attraversa l’atmosfera terrestre. Con la Settima Porta è in grado di lanciare un diretto talmente potente da respingere l’aria e comprimerla in una forma piccolissima, che raggiunta una soglia limite collassa ed esplode (a qualcuno ricorderà l’Ursus Shock di Orso Bartolomeo, da One Piece). L’ultima tecnica mostrata è una diretta evoluzione delle precedenti. Con l’Ottava Porta Gai ragiungge un livello superumano eccezionale ed i suoi colpi respingono l’aria come fosse un ventilatore/compressore di potenza smisurata (e questo a chi legge Hunter x Hunter ricorderà lo Hykushiki Kannon di Netero, quando utilizzato nella forma iniziale). Nel capitolo conclusosi Gai, calciando l’aria (ancora una volta la cosa ricorda One Piece, il Geppo della CP9 in particolare) corre vorticosamente attorno a Madar che si trova a mezz’aria. Mentre si muove a velocità incalcolabile attorno al nemico sferra i suoi “Soku”, Issoku, Nisoku, Sansoku, Yosoku e Gosoku i quali intrappolano Madara in una morsa di pressione, infatti leggiamo che non riesce a muoversi. Tecnica molto semplice quindi, ma non per questo meno spaventosa. Inizialmente Gai aveva colpito Madara con un colpo che lo aveva piantato nel terreno a decine di metri di profondità (forse centinaia), il piano iniziale sembra chiaro fosse colpirlo ripetutamente mentre questi si trovava a terra ed usare la sua immobilità per distruggerlo fisicamente. Credo che, rispetto al colpirlo in aria, avrebbe potuto provocare molti più danni di quelli attuali, vista la resistenza che avrebbe opposto il terreno stesso. Vi lascio ora ad una serie di immagini editate che spiegano bene come e perchè Madara viene colpito nonostante lo scudo impenetrabile, questo a causa del fatto che la “zona di quiete” (in verde) deve essere opposta alla direzione del colpo ed all’orientamento dello scudo, e Madara non ha fatto in tempo ad orientarlo: è come se piovesse da tutte le direzioni nello stesso momento, sarebbe impossibile orientare l’ombrello.
Veniamo ora alla strategia adottata da Minato, che si conferma uno stratega eccezionale, e compagni. Il piano, che avrà poi successo, è nuovamene molto semplice, in pieno stile kishimotiano: Minato e Lee, i più veloci, a supporto di Gai, Gaara e Kakashi, utili a proteggerli dagli attacchi mortali di Madara; Gaara dovrà portare Kakashi all’altezza necessaria a mettere a fuoco Madara, che come detto si trova in volo e quindi per il ninja-copia sarebbe irraggiungibile; una volta all’altezza giusta ed alla distanza necessaria Kakashi dovrà usare il Kamui per aprire un varco nella difesa di Madara e permettere a Gai di sferrare il colpo del K.O. Il piano, lo sapete, va a buon fine: Minato e Lee (che presta il suo potente braccio al Quarto Hokage) riescono a proteggere Gai dalle sfere di Madara e Kakashi, giunto in prossimità del nuovo Rikudo, colpisce la difesa impenetrabile del nemico in modo che Gai, esortato a non fermare il proprio devastante attacco, prosegua imperterrito. Come ho premesso però l’attacco, pur andando a segno, sortisce meno effetti di quelli sperati: non garantendo una resistenza come quella che avrebbe fornito il terreno i colpi di Gai hanno effetto diretto, ma non indiretto, non sfruttano il contraccolpo che avrebbe avuto lo schiacciare l’Uchiha tra la pressa d’aria ed il compatto terreno. Pensate come sarebbe pestare una bistecca con il batticarne sul tavolo, anzichè farlo a mezz’aria.
Infine qualche appunto sull’ultima vignetta. Innanzitutto non ho gradito un utilizzo così frettoloso nell’economia del capitolo della cosa, una vignetta buttata lì senza una coerenza tematica e ritmica con quanto raccontato prima trovo sia sprecata oltre che anticlimatica. Ma questo è un parere personale. Tralasciando l’opinione soggettiva dunque, possiamo notare alcune cose, e voi potrete correggermi se sbaglio (siamo qui anche per questo, discutere): innanzitutto, come notato da molti, Naruto si trova sopra dell’acqua o simili, mentre lo lasciammo in mano ad Obito, nella dimensione del Kamui, sopra un letto di sabbia di Gaara. Potrebbe essere una dimensione extra-temporale, mentale? In secondo luogo noto, però, che Naruto ha i vestiti logori. Ora, correggetemi pure se credete sia diversamente, mi sembra di ricordare che quando Naruto accede alle dimensioni dei Biju ad esempio i vesiti sono sempre “idealmente” puliti ed integri. Il fatto che qui siano “realisticamente” danneggiati mi induce a pensare che Naruto non sia semplicemente in una dimensione extra-terrena, ma che il suo corpo reale sia migrato altrove, non so come e non so perchè. Fatemi sapere cosa ne pensate!