Cattive e buone notizie dalle zone terremotate

di tappoxxl 2


 

Con quale notizia volete che inizi?…la buona o la cattiva?…visto che non potete rispondermi perché “l’articolo è mio e me lo gestisco io”, “faccio un po’ come cacchio mi pare” e inserisco la modalità random.

 

Dopo il tremendo terremoto che ha colpito il Giappone l’11 marzo scorso, il Governo Metropolitano di Tokyo ha deciso di puntare sulle forme di energia rinnovabile nei luoghi in cui la ricostruzione ancora non è iniziata o deve ancora concludersi. Per fare ciò, ha affidato alla Mitsui il progetto, che propone la costruzione di 10 mega-centrali fotovoltaiche con una potenza di 1-2 MV. Centrali che potranno rifornire di energia elettrica la regione nord-est del paese. Si calcola che potranno usufruire dell’energia pulita almeno 30.000 famiglie rimaste colpite dal sisma. I costi sono molto elevati e si è calcolato che verranno investiti circa 10 miliardi di Yen(circa 91 milioni di euro, se ho letto bene il dato del convertitore online). L’energia prodotta dovrebbe essere sufficiente a rifornire le case e a essere rivenduta in parte anche alle agenzie pubbliche, per distribuirla anche fuori dalle zone colpite. Questo progetto è molto “verde”, amico della natura e anche dell’uomo. I costi sono elevati, ma, purtroppo, se si vuole rispettare l’ambiente bisogna spendere. Buona iniziativa che si spera finisca con l’aiutare sensibilmente i terremotati.

Purtroppo le radiazioni provenienti da Fukushima, si stanno estendendo. In un fosso di Aizuwakamatsu che si trova a circa 100 chilometri a ovest della centrale nucleare, sono stati rilevati livelli molto alti di cesio radioattivo. Questi fanghi analizzati, vengono dagli impianti di depurazione delle acque e, secondo gli standard governativi, i fanghi non devono avere valori di contaminazione superiori a 8.000 becquerel per kg. Ma qui siamo davanti ad una contaminazione di ben 186.000 becquerel per chilo. La zona è stata subito messa in sicurezza e la Corte distrettuale ha vietato l’accesso nei luoghi più vicini alla zona contaminata. Lo smaltimento di questi fanghi presenti negli impianti di depurazione è molto difficoltoso, in quanto sette impianti, di quattro diverse prefetture sono stati costretti a vietare l’ingresso perché i livelli di radiazioni erano troppo elevati. Come unica soluzione pare ci sia l’interramento, ma le popolazioni del luogo si oppongono a tale politica di smaltimento.                                                            

 

In grassetto la cattiva notizia.

 

Commenti (2)

  1. Tappo, non si capisce una beata min**ia!

  2. volevo fare una cosa figa e invece � una cagata….su word era molto pi� stiloso…ora lo cambio!! 🙁 🙁

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