Credo sia la prima volta che mi trovo a scrivere di un comics e mi sento profondamente inadeguato nel trattare un opera così profonda come quella che ci ha regalato Grant Morrison. A chiunque si trovi nell’indecisione se prendere o meno All Star Superman consiglio di leggere l’introduzione di Mark Waid che da sola basta a far capire la grandezza dell’albo che in quel momento cingerete tra le mani. Se questo fumetto ha vinto diversi premi credo che il motivo portante sia la vera esaltazione dell’eroismo che pregna la figura di Superman che si rivela super non per i suoi sconfinati poteri quanto per quello che prova il suo cuore. Speranza, fede incrollabile e bontà sono le chiavi di lettura che hanno reso quest’opera un must per ogni amante del buon fumetto. Questo è il racconto delle dodici fatiche dell’eroe terrestre prima della sua morte, ed è probabilmente proprio questa imminente morte a rendere epica ogni scena in cui Clark Kent parla nella maniera più umana possibile con Jimmy Olsen o con Lois Lane, che non riesce proprio a credere che l’eroe ed il giornalista siano la stessa persona, le corse con Krypto o ancora la morte dell’amato Jonathan Kent. Non conta il fatto che in quest’albo troviamo la Squadra Superman o un poetico Zibarro intrappolato nel mondo dei Bizzarro, quello che trasuda dall’albo è l’evidente fatto che ogni vigneta ci riracconta un mito umano, si perchè Kal-El non è altro che il più umano tra gli umani, nella sua costante missione di rendere la terra un posto migliore per noi e con la sua grandissima fiducia nella forza degli esseri umani, anche se non hanno i suoi poteri. Certo la storia è veramente bellissima anche senza notare tutto quello che Morrison lascia intendere o quello che Frank Quitely ci lascia immaginare, basti pensare alla sfida con Giasone e Atlante nella bellissima storia dove Lois acquista i poteri dell’uomo d’acciaio per ventiquattr’ore, o la scena splendida in cui Sups riesce a far desistere una giovane da un imminente suicidio. Posso solo dirvi che la lettura di questo fumetto è quasi un obbligo e che la frase con cui vi lascio la traggo da un intervista allo stesso Morrison.” Con la morte imminente, Superman decide di creare il suo testamento domandandosi cosa sarà del futuro dell’umanità. Sperimenta la creazione di “Terra Q” all’interno del neonato universo di Qeweq, un mondo molto simile alla Terra ma senza i benefici derivanti dalla presenza di un Superman. Nè crea la propria versione, e vediamo un’istantanea di quel mondo: dipinti aborigeni, la scrittura di Friedrich Nietzsche e il disegno di Joe Shuster. Terra Q siamo noi. In un mondo senza un vero Superman, possiamo solo raccontare storie su di lui.” Geniale.
See U in CyberSpace