In arrivo il romanzo di Battle Royale

 A dieci anni dalla pubblicazione in giappone del romanzo Battle Royale, di Koushun Takami, la Mondadori annuncia finalmente e per la gioia dei suoi lettori la localizzazione italiana dell’opera. Già tradotto in varie lingue, Battle Royale fu un romanzo di culto in giappone sul finire degli anni 90 e diede vita, grazie alla penna di Masuyuki Taguchi, all’omonimo manga, già arrivato in Italia alle soglie dell’anno 2000. Entrambe le opere, a causa della durezza delle tematiche trattate, suscitarono notevole scalpore e, forse anche per questo, riscossero altrettanto successo. Ripercorrendo i passi di George Orwell, Takami delinea gli estremi di una società anti utopistica di stampo fortemente fascista, recuperando a piene mani pezzi di storia patria giapponese criticandone aspramente le ideologie nazionaliste largamente diffuse fino alla seconda metà del ‘900. Sulla falsariga del Big Brother orwelliano l’Egemone è a capo di un governo dittatoriale che ha optato per un provvedimento tutto particolare, allo scopo di fermare il bullismo nelle scuole, divenuto un fenomeno incontenibile;

Hayao Miyazaki: le menti dei giovani sono prosciugate da videogiochi e tv!

 Oggi mi metto in “Polemico mode On” e voglio assolutamente commentare certe frasi che suonano un pò come provocazioni e un pò come verità. Come il titolo suggerisce, l’argomento che voglio trattare è trito e ritrito però, viste le affermazioni dell’illustre personaggio in questione, ho pensato di riprendere in mano l’argomento e aprire una nuova parentesi.

Il tutto probabilmente nasce dall’evento trattato nell’articolo riguardante Doraemon che ho scritto qualche giorno fa, evento che a quanto pare non è molto piaciuto al signor Hayao Miyazaki, il quale ha ben pensato di criticare il ministro Taro Aso sul suo modo di far politica e di rapportarsi ai giovani. In realtà non si è capito molto se è stato quel preciso evento a scatenare la piccola polemica di cui voglio parlare, fatto sta che le parole usate da Miyazaki sono andate a toccare un tasto dolente della nostra epoca, parole che ora riporto.