Ormai per One Piece è iniziata una nuova saga, una saga ambientata nel desideratissimo Nuovo Mondo. Ci vorrà un po’ di tempo prima di capire come sarà strutturata la nuova saga, nel frattempo voglio tirare le conclusioni di quella appena conclusasi, quella dell’isola degli Uomini Pesce.
Quest’ultima è stata una saga abbastanza contestata, a detta di molti è stata noiosa, lenta e inconcludente. Io non sono molto d’accordo. Sicuramente Oda non aveva nessuna fretta nel concluderla: si è preso tutto il tempo di cui aveva bisogno. Da questo punto di vista è stata sicuramente più lenta di altre saghe ad “alta tensione” come quella di Marineford, soprattutto se letta un capitolo a settimana per tutto l’anno 2011. Letta tutta d’un fiato, cosa che consiglio a tutti, assume sfumature molto diverse. Oda ha costruito pian piano l’atmosfera di quest’isola, diluendo in più capitoli quello che forse ci sarebbe stato in uno ma così facendo ha reso note e conosciute, anche a livello inconscio, questioni che poi ha ripreso in più tappe. Molti capitoli ad inizio saga sono serviti come base per i capitoli di fine saga, come la questione di Big Mom, la questione del Poigne Griffe e Joy Boy, per non parlare della profezia della distruzione dell’Isola, rivelata fin da subito ma chissà quando si avvererà mai … Insomma Oda non ha avuto fretta e si è preso tutto il tempo che ha ritenuto necessario e capisco che questo sia stato un po’ frustrante per chi come noi ha dovuto leggere un capitolo settimanalmente., ma non può essere un metro di giudizio per questa saga.
Qual è stato lo scopo di questa saga?
Uno principalmente: dimostrare ai lettori come i Mugiwara si siano potenziati nel corso di questi due anni di allenamenti. Oda ha assegnato loro come prova, per entrare nel Nuovo Mondo, degli avversari al livello “rotta maggiore”, avversari che probabilmente sarebbero riusciti a sconfiggere anche due anni prima, ma con molta più difficoltà. I Mugiwara sono in grado di entrare nel Nuovo Mondo senza dover ricevere quel battesimo di fuoco che sarebbe capitato loro due anni prima (e che probabilmente hanno ricevuto le restanti Supernove, vedi Kidd con la perdita di un braccio). Oda si è preso molti capitoli per allestire un’entrata in scena degna del loro nome, dedicando poi paradossalmente pochissimi capitoli per gli scontri veri e propri, per sottolineare la supremazia dei pirati di Rufy.
Questi capitoli sono poi serviti per raccontare la storia di Fisher Tiger e della sua famosissima ciurma, già accennata ai tempi di Amazon Lily, per fornire ulteriori mini-dettagli sulla storia inenarrabile e come impalcatura per quella che sarà una saga futura in One Piece: lo scontro con Big Mom.
Personaggi
A parte i Mugiwara, altri sono stati i personaggi protagonisti di questa saga.
Hody Jones è, secondo me, uno dei “cattivi” meglio caratterizzati psicologicamente in One Piece. Egli non ha nessun motivo concreto per odiare gli umani: Oda avrebbe potuto creare per lui una storia di razzismo ed esclusione, per giustificare il suo odio, ma l’autore è stato più sottile. È stato l’ambiente in cui è cresciuto a fomentare l’odio di Hody e i suoi istinti terroristici, una collegamento non troppo velato secondo me a ciò che succede in alcune parti del mondo. Indottrinato ed intriso fin nel profondo da questo odio, Hody ha semplicemente perso il lume della ragione:è un folle omicida. Anche altri personaggi sono stati psicologicamente ben trattati, come Fisher Tiger e Fukaboshi, incapaci, pur sforzandosi, di perdonare gli umani.
Jinbe: tutt’ora molti non smettono di sperare che sia lui il decimo membro della ciurma. Gli irriducibili sperano che raggiunga la Sunny nei prossimi capitoli. Io dal canto mio ho già espresso quello che penso ma secondo voi che ruolo avrà in futuro?
Personaggi incognite: sono personaggi che per tutta questa saga sono rimasti coperti da un velo di mistero. Per Caribo, in particolare, nessuno ha mai capito che ruolo potesse avere in questa saga. Ora è noto: avrà un ruolo in una saga futura. Questo perché sa di Poseidon e perché è al comando di una certa persona .. Shirahoshi si è rivelata essere Poseidon e di certo questo vuol dire che ha ancora molto da fare nella storia e la rivedremo in futuro.
Difetti
Io trovo che in questa saga ci siano state due grandi cadute di stile da parte di Oda. La prima è stata quando ha tentato di rendere seria una gag di Sanji. Per anticipare la questione delle problematiche delle donazioni di sangue da parte degli uomini pesce agli umani, Oda ha creato una grave emorragia di Sanji partendo da una gag. Io non sono ami riuscito a considerare quella situazione seria e Sanji in un reale pericolo di vita: avrei preferito una soluzione più elegante per introdurre la questione della morte di Fisher Tiger.
Ma la cosa peggiore secondo me è accaduta nel capitolo 649, quando Rufy ha avuto bisogno della donazione di sangue da parte di Jinbe. Ora da un certo punto di vista è stato il modo migliore per chiudere il cerchio di intolleranza e sfiducia che intercorre tra le due razze, ma io l’ho trovata davvero una scena forzata. Rufy, anche dopo aver perso litri e litri di sangue, non ha mia avuto bisogno di una trasfusione, benché meno che per una ferita “leggera” come questa. Il fatto che questa scena sia risultata, sempre secondo me, così forzata, ha un po’ banalizzato tutto il messaggio di Oda. Naturalmente si tratta di opinioni, voi che en pensate?
Questioni irrisolte
Sono molte ma alcune (Joy Boy, Poseidon, distruzione dell’isola) verranno sicuramente affrontate in futuro. Una però rimane però un mistero: l’albero Eve. Come sapete sono la radici di questo albero secolare a donare luce all’isola degli Uomini pesce (isola che, tra l’altro, non ha un nome!). Il suo nome, Eva, è da accostare a quello di un altro albero importantissimo, Adam (con cui è stata costruita la Sunny) cioè Adamo, due nomi che non possono essere stati scelti a caso. Quando dovremo attendere per sapere qualcosa in più anche su questo?
Giudizio finale
Sicuramente non rimarrà tra le mie saghe preferite, ma di certo non l’ho detestata anche se riconosco di aver sperato finisse in fretta per poter arrivare dove siamo ora. Avendo adottato come storia di fondo un cliché che lo stesso Oda aveva già trattato, ossia un regno da salvare da coloro che vogliono rovesciarlo, l’autore ha voluto soffermarsi di più sulla psicologia dei personaggi: questa saga è stata una sorta di sperimentazione, una prova che io trovo comunque ben riuscita.
Dite la vostra ora!