Naruto 667, One Piece 740 – Recensione Komixjam

Ed eccoci qua, con due capitoli che nel finale si “perdono” in banalità!

Naruto 667 – I giorni della giovinezza sono finiti. Devo dire che il capitolo di questa settimana di naruto ha il suo perché: il paragone Obito/Kabuto riesce a mettere in luce, ancora una volta, un grande pregio narrativo di Kishimoto, che sta nel riutilizzare gli “eventi” del passato, trasportandoli nel presente e adattandoli di volta in volta ai personaggi che ne sono soggetti. Forse, per certi versi, il paragone è un po’ forzato, visto che obbiettivamente Obito e Kabuto, nonostante siano arrivati solo ora a comprendere chi siano, hanno un trascorso differente e provengono da situazioni completamente diverse: magari Kishimoto avrebbe potuto sottolineare, maggiormente, questa differenza, piuttosto che le similitudini, mettendo così in luce, una volta di più, le differenze e le affinità che vi sono tra i due personaggi da resuscitare, Naruto e Sasuke, ciascuno in qualche modo vicino sia ad Obito che a Kabuto, per storia, comportamento e forza morale. Nonostante questa bella parte iniziale, il capitolo, a mio parere, perde un po’ nel finale: non dico che vedere Gai in azione non mi abbia fatto piacere, tuttavia trovo la cosa alquanto “inutile”, dal momento che è chiaro a tutti, Gai compreso, come l’aprire anche al cinquantesima porta (semmai ce ne fosse una) servirebbe a poco, se non a niente, contro Madara. E poi, come abbiamo già sottolineato un po’ di volte ultimamente, e non l’ho fatto solo io, tutta questa faccenda suona un po’ di “telefonata”: non ci troverei nulla di sconvolgente nel vedere, nei prossimi capitoli, crepare, nell’ordine, gai, Rock Lee e Tenten che, rimasta sola, si suicida, in modo da mettere la parola fine al Team Gai una volta per tutte. E a questo punto fatemi fare ancora un po’ il veggente: se così fosse, mi aspetterei un finale di Naruto in cui, magari, il biondo è morto, Sasuke sopravvissuto rinuncia al ruolo di Hokage e va via in eremitaggio, e il tutto si chiude con un funerale in pompa magna per gli eroi che si sono sacrificati, con un raggio di sole dietro la montagna di Konoha dove, ora, sono scolpite le facce di tutti gli eroi, oltre che degli Hokage. Giuro che se finisce così, mi faccio chiamare Mago Ciampax!

One Piece 740 – Conto su di te! Io adoro l’umorismo di Oda e il suo modo di essere sempre un po’ fuori dagli schemi. Mi piace il fatto che tenda a modificare, in corso d’opera, le carte in tavola, sia per creare nuova suspence, sia per confondere il lettore e non fornire, così, chiarimenti. Però il finale di questo capitolo mi ha fatto cadere le braccia. Posso capire che Usopp, alla fin fine, abbia una sua indole e un suo carattere tutto particolare, posso anche comprendere che la forza degli avversari sia obbiettivamente elevata e con Robin e Franky fuori gioco, riuscire a cavarsela con un mostro di forza e una strega che se ti tocca ti elimina dalla competizione non sia una cosa facile. Ma vedere Oda che dipinge un Usopp che, dopo i fasti dell’Isola degli Uomini Pesce, ritorna ad essere l’omuncolo spaventato delle saghe precedenti ai due anni di salto temporale mi è sembrato fuori luogo e poco dignitoso: certo, Usopp non sarà divenuto tutto d’un colpo il più prode degli eroi, ma dubito anche che sia rimasto il coglionazzo di sempre! Chiusa questa parentesi, ci sono alcune cose che volevo sottolineare: per prima cosa Soldatino ha sconfitto il suo precedente avversario (il vecchietto karateka), anche se non si sa come, visto che ora si trova a procedere lungo i corridoi del palazzo e ad affrontare un nuovo pericoloso sgherro di DoFlamingo. Dal canto suo Rufy non cambia di una virgola, pronto com’è ad affrontare il mondo intero, mentre vediamo un DoFlamingo forse fin troppo preoccupato dall’evolvere degli eventi: comincio a pensare che gli eventuali stravolgimenti che il piano SOP potrebbe portare non si limitino al semplice ritorno dello “status quo” delle cose ma potrebbero avere altri tipi di ripercussioni sul flottaro. In ogni caso la cosa che più mi ha colpito del capitolo è il travestimento di Kinemon, alla ricerca del suo compagno Kanjouro il quale potrebbe rivelarsi un personaggio fondamentale della saga: qualche giorno fa mi è capitato di leggere (ma non chiedetemi il link perché non ce l’ho) che Oda ha apportato un cambiamento all’interno del nuovo volume di One Piece edito in Giappone, modificando la sagoma e l’ombra di Kanjouro quando dice a Kinemon e Momotaro di scappare e che lui terrà a bada gli sgherri di DoFlamingo. Ora, il cambiamento è molto particolare, in quanto l’aspetto longilineo di Kanjouro, con la tipica acconciatura da samurai con i capelli legati e rivoltati all’insù, è stato modificato in uno molto più tozzo e squadrato, con la testa piatta e il mento largo. Le possibilità sono due: o Oda ha deciso di modificare il character design del personaggio, in quanto al tempo del capitolo in cui appariva tale ombra non aveva ancora un’idea chiara di come rappresentarlo oppure, in riferimento a ciò che dicevo all’inizio della recensione, nel tempo ha deciso di utilizzare in modo diverso tale personaggio, e magari lo ha identificato con qualcuno che già conosciamo. Vedremo nei prossimi capitoli cosa accadrà.