Naruto 628, One Piece 707, Bleach 535 – Recensione

Ho la sensazione che si stia entrando in differenti fasi particolari per i tre Big, e questi capitoli confermano che le storie stiano giungendo a punti fondamentali nel loro sviluppo, tanto da mischiare, nella narrazione, momenti di concitazione a periodi di “morte apparente” necessaria ad introdurre le vicende. Ma andiamo a vedere cosa ci hanno riservato Kishimoto, Oda e Kubo per questa settimana.

Naruto 628 – Da ora in poi. Credo che il manga di Kishimoto sia entrato, con quest’ultimo capitolo, nella fase finale definitivamente. Cosa me lo faccia supporre è presto detto: di solito, dopo una pausa, ci si aspetta un capitolo “col botto”, con un finale che lasci scioccati e che faccia nascere nuove supposizioni sull’evolversi della storia. In questo capitolo, tuttavia, Kishimoto mantiene toni abbastanza leggeri e l’unico vero colpo di scena (per altro neanche molto “forte”) sta nella “sparizione” della coppia Tobi/Kakashi dal campo di battaglia (e cosa accadrà ora ai due ex-amici e a cosa porterà la conclusione dello scontro tra essi credo che sarà l’argomento su cui dovremo concentrarci nelle prossime settimane). Nonostante l’autore ci proponga differenti sfaccettature del potere della Volpe e di come il suo chakra riesca ad aiutare/difendere/combattere, Kishimoto dà l’impressione di non volersi sbilanciare troppo sul reale potere di Naruto: forse perché nasconde ancora qualche “sorpresa”, forse perché si è reso conto di aver pompato un po’ troppo il personaggio (e quindi rischia di rendere l’entrata in scena dei 4 Kage assolutamente inutile), Naruto sembra quasi defilato in questo capitolo dove, a rigor di logica, avrebbe dovuto sfoderare un qualche colpo per portare avanti, in maniera più coerente, la battaglia contro Madara. Certo, il discorso che il protagonista fa allo “sconcertato” Tobi risulta abbastanza d’effetto, ma ci troviamo di fronte ad un dialogo che non si sviluppa (almeno per ora) in niente altro che parole. Molto più interessante, invece, la reazione di Madara al chakra di Hashirama che i sta avvicinando: anche qui, tuttavia, ci si aspetterebbe un’entrata in scena trionfale dei 4 Kage e del loro eterogeneo gruppetto di alleati ma, forse per evitare un cliché, forse per mancanza di spazio (e fidatevi, ultimamente credo che Kishimoto sarebbe ben contento di poter fare capitoli di 50 pagine!), anche qui l’unico “sviluppo” è un repentino power-up di Madara e del Juubi (che, comunque, risulta sufficientemente d’effetto). A questo punto, Madara inizia a devastare il mondo, i 4 Kage arrivano a salvarlo e Kakashi e Tobi sono andati: cosa farà Naruto? Lo sapremo nel prossimo capitolo (forse!).

One Piece 707 – Il blocco B. Credo che molti lettori sperassero che non si arrivasse a questo punto, tuttavia quando inserisci un “torneo” in uno shounen, qualche scazzottata la dovrai pure far vedere: ed ecco che Oda, dopo averci lasciati totalmente ignari delle vicende del blocco A, comincia a deliziarci con un fottio di informazioni riguardo la Battle Royale (che ormai tale più non è) del blocco B. Da quel che si capisce (anche se ci sono alcuni punti poco chiari), l’alleanza è formata dai “fedelissimi” ad Elizabello Secondo (questo nome mi fa scompisciare dalle risate!) ed è tutta una manovra portata avanti da Dagama, suo primo consigliere, per permettere al Re di poter sferrare il suo colpo micidiale contro, presumibilmente, l’unico vero avversario ritenuto pericoloso del blocco stesso: Iena Bellamy. I vari personaggi che Oda va a presentare, e che si occupano di sfoltire le fila dei contendenti del gruppo B paiono, almeno così sembra, tutti sottoposti del re, per quanto alcuni destano un interesse particolare tra gli altri. Quello che più mi ha colpito, soprattutto per i modi, è l’uomo pesce che rivela di essere amico di Jimbe: le ragioni del perché si possa essere alleato ad un umano, considerando quello che abbiamo scoperto nelle saghe precedenti di One Piece, fa presupporre che nella rotta maggiore ci siano rapporti di forza completamente diversi anche tra umani e razze inferiori, il che potrebbe essere fondamentale per comprendere quali siano i rapporti di potere tra Marina, Imperatori e regni/corporazioni minori. Altro personaggio interessante è questo ex-gladiatore, Ricky: chi esso sia non è dato saperlo, eppure pare famoso, ma non scommetterei sulla possibilità che possa essere il gladiatore leggendario di cui si parlava qualche capitolo fa. Veniamo a Bartolomeo: che sorta di mistero nasconde il “Cannibale” per permettersi di stare a guardare mentre gli altri se le danno di santa ragione? E’ talmente famigerato e temuto che tuti i contendenti se ne tengono alla larga, o c’è qualcosa sotto? Possibile che oltre a Iena ci sia un altro “favorito” tra i fedeli a DoFlamingo (lo so, fino ad ora nessuno ha detto niente in tal merito, ma qui la cosa sembra quasi costruita e il fatto che questo pirata sia tanto “potente” puzza di falso lontano un chilometro). Infine, veniamo alle fasi finali del capitolo: come supponevo, il vecchietto cinese è un pezzo grosso da non sottovalutare e ha da subito riconosciuto Rufy (creando lo sgomento in Cavendish che, secondo me, è tutto fumo e niente arrosto!). Come si metteranno adesso le cose per Rufy? Dovremo assistere ad uno scontro ancora lungo nel blocco B, prima di vedere la Battle Royale del blocco C, oppure Oda si inventerà qualcosa per non allungare, all’inverosimile, questo estenuante torneo?

Bleach 535 – Everything but the Rain Op.8-Defenders. Credo che questo capitolo verrà ricordato negli annali di Bleach: per la prima volta Urahara si degna di spiegarci qualcosa! E che spiegazione: finalmente, dopo anni e anni, leggiamo una chiara, precisa e concreta dissertazione su cosa sia la hollowificazione, su come essa agisca, su quali siano le cavia target per questo genere di esperimento e su come siano nati i Vizard. Shinji e gli altri 7 ex-shinigami (ora reintegrati) possiedono, dentro di loro, una percentuale di spirito Quincy e Umano, secondo quanto dice Urahara, e per questo motivo continuano a mantenere inalterati i doppi poteri Shinigami-hollow. Mentre la salvezza di Misaki è subordinata al fatto che Isshin ceda buona parte del suo spirito shinigami per ostacolare e fermare il progredire della hollowificazione all’interno dello spirito Quincy della giovane che, in origine, non avrebbe mai dovuto essere fuso con un’anima hollow secondo i dettami degli esperimenti originali fatti sia da Urahara che da Aizen. A questo punto, è probabile che la nascita di ichigo sia un fenomeno collaterale che probabilmente neanche lo stesso Urahara aveva immaginato: la fusione dei 4 spiriti in un corpo dove, di base, si trova un’anima Quincy, avrebbe portato, in futuro, alla procreazione di un essere che deteneva, già al suo interno, queste quattro forze in egual misura e che, solo a causa dei suoi natali “umani” non aveva manifestato nessuna forma di potere (se non quella di sentire e vedere le presenze degli spiriti) prima che il potere shinigami di Rukia entrasse in lui. A questo punto sorgono due domande: cosa sarebbe accaduto se, ad esempio, prima di essere trapassato dalla zanpakuto di Rukia, Ichigo avesse subito una ferita “infettante” da parte di un Hollow o si fosse “punto” con una freccia Quincy? Avremmo visto nascere e svilupparsi in lui i poteri secondo una gerarchia differente? Oppure la presenza dello spirito Shinigami del padre avrebbe determinato, comunque, il suo “spostarsi” verso questa tipologia di potere? Ma soprattutto, e qui veniamo alla seconda domanda: possibile che anche tutta questa faccenda fosse un piano di Aizen? Ed è allora possibile che il cattivo per eccellenza di questo manga si sia fatto sconfiggere apposta dalla forma “ultimate” di ichigo? Voglio altre spiegazioni!!!!