Naruto 612, One Piece 691, Bleach 519 – Recensione

Per prima cosa, scusatemi per la scorsa settimana, tra impegni vari e alcune situazioni problematiche, ho letto i capitoli solo domenica, e avrei potuto scrivere l’articolo di recensione solo lunedì, cosa che, a quel punto, mi sembrava alquanto inutile. Per quanto riguarda questa settimana, invece, sulla base degli scorsi capitoli e di quelli attuali, mi viene da dire una cosa: Kishimoto comincia a perdere alcune qualità che lo contraddistinguevano come narratore, Oda tende ad essere un po’ ripetitivo anche se, devo dire, si sta riprendendo. E infine Kubo: bé, sto adorando lo sviluppo di questa parte del manga!

Naruto 612 – La Tecnica dell’alleanza dei ninja. Sarei tentato di dire che questo capitolo, rispetto ad altri prodotti ultimamente, raggiunge un livello superiore e rimette sulla cresta dell’onda il maestro Kishimoto: tuttavia ci sono delle cose che non mi permettono di dare un voto pieno a questo numero 612. Il fatto è che, a mio parere, vuoi per il desiderio di iniziare a narrare una fase finale che si preannuncia sempre più vicina, vuoi per cercare di forzare un po’ troppo la spettacolarità dello scontro, vuoi anche perché, magari, dietro ci sono precise scelte redazionali che tendono ad appiattire e rendere simile ad altre opere questa parte del manga, Kishi ha perso alcune sue caratteristiche peculiari come narratore. Vi faccio due esempi che mi sembrano lampanti: il primo riguarda la prima sequenza di pagine, quelle in cui Naruto e Obito parlano contemporaneamente fino a terminare il loro pensiero in maniera simile e opposta al tempo stesso. Kishimoto ha già usato in passato una simile “regia”, fatta di inquadrature parallele e contrasti più o meno accentuati, riuscendo sempre a far crescere il pathos man mano che le vignette conducevano alla split-page in cui i due personaggi erano messi, virtualmente, faccia a faccia. Questa volta, però, il risultato non mi soddisfa: manca la forza necessaria, l’escalation naturale per giungere all’acmé finale, gli stessi due personaggi, messi a confronto, non sembrano neanche tanto convinti di ciò che dicono. La sequenza è certamente suggestiva, ma a mio parere non colpisce con la dovuta forza e non rispecchia le reali intenzioni narrative di Kishimoto. Il capitolo si dilunga poi nella lotta contro il Juubi, con i vari gruppi di shinobi intenti a dare il massimo delle loro tecniche al fine di bloccarlo: sicuramente una sequenza avvincente, che tuttavia non mi ha convinto completamente, forse perché non risulta proprio chiaro il fatto che dietro tutte queste manovre c’è una attenta e meticolosa orchestrazione da parte di Shikaku (nonostante sia detto esplicitamente da Ino – mi pare – e lo si comprenda per la presenza, in alcune vignette, dello stesso Shikaku). Il secondo esemio tuttavia sta nella conclusione: il “risveglio” o, se vogliamo dire meglio, la “maturazione” del Juubi poteva essere sicuramente comunicata in maniera più incisiva. Non dico che fosse necessario mostrarci già, in anteprima, la nuova forma di questo mostro, ma certo relegarla in una piccola vignetta d’angolo non rende giustizia al pathos che voleva creare. Fate un paragone, ad esempio, con l’ultima pagina del capitolo in cui Madara compare la prima volta, quella in cui viene materializzata la meteora della sua tecnica devastante, e capirete cosa intendo quando dico che, più che lasciare senza parole per la suspense, questa misera vignetta finale lascia sgomenti! In ogni caso, ora mi aspetto (perché reputo necessario) un cambio di prospettiva da parte di Kishimoto, altrimenti questa successione di eventi si potrebbe rivelare un semplice botta e risposta di colpi fino ad una banale conclusione basata sulla vittoria di uno dei due contendenti (e ovvio che si arriverà lì, ma se Kishi procede così sarà come vedere l’ennesimo duello di una demo di Street Fighter, non so se mi spiego!).

One Piece 691 – Il Re del Reame della Morte. Oda, per l’ennesima volta, sottolinea la cattiveria di Caesar: tuttavia, almeno da quello che possiamo vedere, in questa fase finalmente fa aprire gli occhi ai sottoposti dello scienziato che si rendono conto, anche se con qualche titubanza iniziale (che, sottolineerei, rende la faccenda ancor più drammatica) di che razza di mostro abbiano servito fino ad ora. Lo stesso Caesar rivela un aspetto del suo carattere che, per quanto ormai ci fosse chiaro, risulta, per la prima volta, delineato nella sua totalità, senza più nessuna costrizione o maschera: un genio folle e privo di ogni scrupolo, egocentrico e arrogante quasi come fosse un Dio in terra e, almeno da un punto di vista di “sensazione personale”, un essere che, dentro di sé, è certo di essere superiore anche all’eminenza grigia DoFlamingo! A proposito di quest’ultimo: le ultime pagine del precedente capitolo (in cui Law, riacquistato il suo cuore, mette fuori gioco Vergo) e le poche pagine di questo fanno comprendere che DoFlamingo, ben lungi dall’essere semplicemente una figura di rilievo nel mondo di One Piece, nasconde anche dei segreti profondi e questo mi porta sempre più a pensare che il rosato membro della Flotta dei Sette possa rivestire un ruolo chiave non solo in questo frangente, ma forse fino alla fine di questa avventura e oltre! Da questo punto di vista, continuo a ritenere Oda geniale: che questo risvolto della storia fosse nei suoi pensieri fin dagli esordi, o che sia maturato pian piano col procedere degli anni, è riuscito ancora una volta ad inserire un fattore determinante e misterioso all’interno di una complessa struttura senza rendere la cosa una tipica uscita da asso nella manica che non ha solide fondamenta!

Bleach 519 – Hot, Hot, Heat. Se mi permettete, trovo che Kubo stia, piano piano, ritornando ad essere il bravo autore che ricordo dai tempi dei primi volumi di Bleach: a poco a poco, senza esagerare e senza usare spiegazioni inutili, comincia a sollevare il velo su alcuni fatti fondamentali che riguardano la saga di Bleach. Partiamo dallo scorso capitolo, che, al di là dei vari dialoghi tra shinigami, ho trovato fondamentale per la presenza dei Fullbringer al fianco di Ganju, segno che, effettivamente, la breve saga dei Fullbringer non era un semplice riempitivo ma un fattore scatenante per questo Final Ark: mi chiedo, tuttavia, quale sia a questo punto la funzione di tali combattenti, anche se immagino che, in qualche modo, essi svolgeranno un ruolo parallelo a quello che i Vizard hanno svolto nella prima parte della saga! Passando al recente capitolo, ho apprezzato molto la spiegazione di cosa sia davvero l’Ouken: il fatto che essa rappresenti una particolare forma di energia spirituale si concilia perfettamente con il desiderio di Aizen di elevare la sua reiatsu a livelli spropositati e al suo tentativo di fusione con l’Hougyoku. Ho apprezzato molto anche la spiegazione del potere curativo posseduto da Kirinji e anche il modo in cui Kubo ha voluto descrivere la cosa, in maniera comica e semi-seria: una scelta narrativa da lui raramente usata (di solito i siparietti comici sono nient’altro che questo in Bleach, privi di un significativo apporto narrativo) mentre in questo caso lo stile rende perfettamente il carattere ambiguo della guardia reale dal ciuffo impomatato, un po’ caricatura di uno Yakuza, un po’ soldato dai saldi principi morali (nonostante l’aspetto faccia pensare il contrario). Veniamo infine alla splash page finale: Kubo mostra un Re degli Spiriti adulto e avvolto nel mistero (e se non altro ha evitato di scegliere un infante dai poteri fuori dal comune) che tuttavia, nello scorcio dell’ultima vignetta, pare somigliante ad almeno due personaggi già visti: Sosuke Aizen in modalità “dio resuscitato” (e quegli occhi ne sono la prova) e Ginjou, il capo dei Fullbringer (sono andato a riguardarmi alcuni capitoli di quando acquista il fullbring definitivo e vi assicuro che la somiglianza c’è!). Mi chiedo chi possa essere questo Re… e se magari non abbia a che fare con il famoso “parente” di Byakuya che somiglia tanto ad Ichigo (secondo quanto detto da Ukitake tanto e tanto tempo fa!). Un’ultima cosa prima di chiudere: chi è secondo voi il personaggio misterioso apparso nello scorso capitolo di cui Ichigo riconosce la voce? Io sarei portato a pensare si tratti di Grimmjow, anche se secondo me è morto e sepolto. Tuttavia non ci scommetterei! Voi cosa ne pensate?

 Chiudo questa recensione per segnalare un paio di cosette interessanti: l’immagine qui di fianco mostra la copertina del numero del WSJ in edicola lunedì 9 in Giappone in cui saranno pubblicati i capitoli di questa recensione. Da quello che si può vedere (anche sulla base delle altre pagine a colori interne e della copertina del capitolo 691), pare che ci siano molte iniziative riguardanti il nuovo film di One Piece (e non escluderei la possibilità di un capitolo speciale disegnato da Oda stesso per introdurre la storia). Tuttavia, ciò che dovrebbe colpire di più è il personaggio in basso a sinistra, nell’angolo. Sicuramente avrete riconosciuto Kurapika, uno dei personaggi principali di Hunter X Hunter, che in questo numero è protagonista di un capitolo speciale del manga dal titolo “I ricordi di Kurapika” (che non ho letto, sorry, ma con HxH sono rimasto un po’ indietro!). La cosa importante, però, è la data presente: 12/01/2013. I più sagaci, avranno già intuito, anche senza comprendere il giapponese, cosa sta a significare: sul numero di WSJ in edicola quel giorno farà, finalmente, il suo ritorno il manga di Togashi (e nel frattempo dovrebbe essere pubblicato almeno un altro capitolo speciale, di 49 pagine, se ho tradotto bene quello che c’è scritto sulla copertina del capitolo speciale di cui sopra). Questo mi porta di fronte ad un dilemma che mi accompagna da un bel po’ di tempo: ormai le recensioni di questi capitoli sono un appuntamento fisso a cui non rinuncerei mai, ma i 3 Big, ormai, non sono più tali (o, se volete, presto potrebbe accadere che uno di essi termini). Da qui la necessità di trovare nuovi argomenti di cui discutere, e a questo punto mi sembra “fattibile” l’idea di creare un secondo appuntamento di recensioni in cui confrontarsi su altri titoli. Il ritorno di HxH potrebbe essere un’ottima “scusa” per far partire questo nuovo filone, ma andrebbero anche cercate altre due opere di cui parlare. Una potrebbe essere Fairy Tail (se non altro per la longevità). Ma l’altra opera? Cosa consigliate? E tenete presente che dovrei avere il tempo, durante il periodo Natalizio, di leggere tutto ex-novo (anche se dei due manga citati conosco, per sommicapi, le vicende fondamentali). Consigliate, gente!

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