Kishimoto comincia a farci intravedere qualcosa, Oda continua a gestire (secondo me) in maniera un po’ troppo disordinata la cosa, Kubo ha, forse, resuscitato Ichigo. Sinceramente ero quasi deciso a soprassedere su questo articolo e aspettare la settimana prossima prima di recensire gli attuali capitoli. Ma visto che siamo in ballo, balliamo!
Naruto 605 – Inferno! Capitolo fondamentalmente basato sullo “sfogo” e sulla presa di coscienza, da parte di Obito, della sua nuova forza (credo che il clone però abbia la sua percentuale di merito!). Più che su quello che accade in generale nel capitolo, tra squartamenti e morti varie, credo valga la pena soffermarsi su due aspetti salienti che vediamo nelle prime pagine dello stesso. Per prima cosa, analizziamo la situazione Kakashi/Rin: lui sembra quasi dispiaciuto, affranto, eppure conscio che ciò che ha fatto andava fatto, quasi che Rin meritasse la sua morte (come dicevo la settimana scorsa, forse quella non è più la vera Rin). E la cosa sembra essere avvallata da alcune frasi scambiate dai ninja della pioggia i quali sono preoccupati che il corpo della ragazza possa finire in mani sbagliate. Ne consegue che, probabilmente, Obito ha involontariamente assistito ad una scena di cui conosceva solo alcune informazioni e questo, probabilmente, potrebbe essere stata una situazione architettata (con perfetto tempismo) da Madara e dai cloni stessi. La seconda questione che mi preme sottolineare, riguarda l’attivazione dello sharingan di Obito: credo che il parallelismo tra la perdita di conoscenza di Kakashi e lo sprigionamento del pieno potere oculare del giovane Uchiha non siano stati evidenziati da Kishimoto per puro fine narrativo. Suppongo che, in qualche modo, la concomitanza di eventi abbia permesso il realizzarsi di alcune “regole” (e sappiamo che lo sharingan ne richiede parecchie e di vario tipo) che abbiano consentito ad Obito di prendere coscienza della sua forza reale. Rimango comunque dell’idea che, oltre alla semplice protezione e all’ampliamento della forza fisica, il clone avvolto attorno al ragazzo possa, in qualche modo, aver influenzato il suo “power-up” e sono certo che Madara abbia elaborato un piano che, se a prima vista pare semplice e banale, sotto sotto nasconda una architettura complessa e ramificata. E sono certo che nel prossimo capitolo cominceremo, davvero, a scoprire i segreti più profondi di questo manga.
One Piece 684 – Ferma tutto questo, Vegapunk! So che mi attirerò le ire totali e globali della rete, ma questa settimana il capitolo non mi è piaciuto poi molto. Uno dei motivi, come affermavo già l’altra volta, è che in questa fase Oda deve tenere conto dei diversi “fronti” sui quali si delineano le vicende dei personaggi, e questo crea, inevitabilmente, una situazione caotica e difficilmente comprensibile, più che altro a causa del fatto che debba, d volta in volta, sacrificare alcune informazioni a discapito di altre, Certo, non è colpa sua (anzi, lui riesce comunque a districarsi in qualche modo) ma la sensazione di “bocca asciutta” quando si finisce di leggere il capitolo permane. L’altra cosa, e fondamentale, è che non ho molto apprezzato la faccenda riguardante Caesar e Vegapunk. Sì, certo, abbiamo compreso che Caesar è un’ipocrita e che ha plagiato ad hoc i suoi seguaci, ma aggiungere a questo una storia da “paladino della patria” che tenta di riscattare le colpe di Vegapunk mi sembra un po’ stupido: al di là che è una cosa trita e ritrita (e già altri personaggi, in One Piece, hanno abbondantemente fatto uso di questo espediente per farsi belli agli occhi del “pubblico”) non capisco che senso avesse ostentare, verso i propri sottoposti che già lo venerano, un comportamento così filantropico e saggio. Avrei capito avesse cercato di “ingraziarsi” qualcuno dei suoi nemici con una tale scelta, ma in questo contesto la cosa mi pare alquanto inutile e mi continua a far pensare che Caesar sia più scemo di quello che appaia! Unica nota positiva al capitolo, è la scena finale: a parte l’ovvio omaggio a Dragonball (perché se quello non è un mini-Shenron io sono un mega-Freezer!) il draghetto è un’ottima trovata alla “Sesto senso” (il film). Ci eravamo (almeno, io lo ero) convinti che il drago messo KO nel laboratorio fosse il figlio del samurai, ma il fatto di trovarne uno parlante in un luogo tanto remoto mi fa supporre che sia lui Momonosuke! E tra l’altro, mi è venuta in mente un’idea balzana: metti che Rufy se lo voglia prendere nella ciurma? Magari è un drago mutaforma!
Bleach 511 – Deathwhilst standing. Stanno morendo tutti, uno a uno, come mosche. Pare proprio non ci sia storia per il Gotei 13. E ora dovrebbe arrivare la compagnia zero, e, forse, anche le prime risposte a mille e mille interrogativi. La fine di Yamamoto sembra mettere definitivamente la parola fine alla possibilità che il Gotei 13 possa reagire all’invasione dei Quincy, e forse anche alla possibilità di vedere i Bankai di alcuni personaggi famosi. La sensazione è che Kubo stia correndo precipitosamente alla chiusura del manga, anche se tante (troppe!) cose ancora devono essere spiegate. Il discorso di Bach, inoltre, mette in luce l’evidenza che il Gotei 13, dai tempi dello scontro mille anni prima (e anche delle vicende che hanno visto protagonista Aizen con i primi esperimenti di Hollowificazione), sia cambiato, perdendo quello smalto composto di forza e voglia di “uccidere” che contraddistingueva le compagnie. Forse è stata proprio la guerra e il susseguente sterminio dei Quincy a “rammollire” gli animi degli shinigami, fatto sta che Bach imputa a questo e all’eccessivo “orgoglio” la sconfitta di Yamamoto. Ciò che mi stupisce maggiormente, in ogni caso, è il fatto che gli shinigami sembrino totalmente inermi anche di fronte ai soldati semplici: forse tutti gli sternritter possiedono un potere fuori scala per il Gotei 13, o forse c’è altro? In conclusione di capitolo, un’esplosione nel cielo che pare lasciare alquanto preoccupato Bach: che egli abbia percepito anche una reiatsu che non si aspettava? Ichigo? O magari qualcun altro?
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