Mentre nel 1997 si pensava a localizzare Final Fantasy VII in lingua inglese, cominciò lo sviluppo di Final Fantasy VIII, uno dei FF a essere venduti più in fretta subito dopo la messa in vendita probabilmente forte dei successi del suo predecessore che ha permesso a Square (in quel periodo Squaresoft) di farsi conoscere meglio anche in territorio nostrano. Fu distribuito ancora per console Sony PlayStation rafforzando una volta per tutte il legame fra le due case giapponesi e anche per i pc casalinghi su sistema operativo Windows, per la prima volta con grafica ed estetica dei personaggi più realistica rispetto all’alquanto deformed di FF VII. Comunque, grazie al PlayStation Network è possibile rigiocare l’ottavo FF su PlayStation 3 e PlayStation Portable.
Anche per questo gioco Sakaguchi si era messo da parte per concentrarsi su Final Fantasy: The Spirits Within lasciando direzione e produzione a Kitase che voleva combinare meglio realismo e fantasia e Shinji Hashimoto con Hiroyuki Ito a supervisionare la parte che riguardasse le battaglie. A questo punto, per assecondare le richieste di Kitase, il cast di personaggi doveva sembrare formato da persone ordinarie, persone qualunque, e per questo Nomura e Yusuke Naora si impegnarono per portare al grande pubblico uno stile più realistico per le proporzioni dei personaggi e delle ambientazioni utilizzando anche una migliore gestione delle luci e delle ombre oltre che alla tecnologia del motion capture per i video full motion. La maggior parte dei developer di FF VII lavorava anche per questo gioco e per questo erano pronti a prendere qualche cambio di rotta per crearne uno pieno di novità e tutto nuovo senza perdere lo spirito fantasy. A questo si aggiunsero città e scenari che sembrassero ispirati a una idealistica Europa oltre che all’antica Grecia e Egitto per alcune location; anche i personaggi dovevano avere un aspetto meno orientale, a cominciare dal primissimo a cui ci si mise a lavoro: Squall. Per dare enfasi alla sua caratterizzazione, Nomura gli “donò” una cicatrice ben visibile che va dalla fronte fino al naso lasciando il perché di questa cicatrice a Kazushige Nojima, colui che si occupava di scrivere la storia. L’ottimo lavoro di Nomura proseguiva dando a Squall il famosissimo Gunblade che tutti conosciamo, una pelliccia, e inserendo elementi di FF VII mai inseriti come Edea e Fujin e Raijin che dovevano far parte dei Turks (ma ritenuti non necessari). Per le invocazioni di Final Fantasy VIII, chiamate Guardian Forces, Nomura sentiva di doverli rendere il più possibile estranei a qualunque creatura umana ma senza renderli eccessivamente mostruosi; insomma, niente vestiti né altro. Con cura creò per primo Leviathan che ottenne il consenso dei giocatori delle demo e su questa scia continuò con gli altri.
Con questi concetti e con l’idea di dare al gioco e al tutto una sensazione “scolastica” di tutta l’ambientazione, Nojima decise di rendere tutti i personaggi principali più o meno coetanei e mescolando le sue idee con quelle di Nomura venne fuori il “Garden”, l’accademia militare. Oltre a questo, sempre Nojima decise di dare un senso di separazione fra i due party giocabili: quello del passato (Laguna e compagnia) doveva sembrare già un gruppo veterano contro quello del presente giovane e meno abituato alle guerre (Squall e il resto). L’ultima idea fu quella di inserire i pensieri di Squall in dialoghi consentendo ai giocatori di leggere appunto i suoi pensieri e capirne meglio la persona e i suoi legami con gli altri, una aggiunta alquanto geniale in più rispetto a FF VII! Come al solito, Uematsu si dedicò alla colonna sonora dando più importanza alla musica giusta (questa volta abbastanza cupa) agli eventi giusti oltre che donare di nuovo dopo tanto tempo musiche per i personaggi, ma solo per Squall e Rinoa, intesi come coppia. Da qui ne uscì fuori Eyes On Me, brano cantato dalla cinese Faye Wong e suonato dall’orchestra di Hong Kong, e altri brani considerati degni di nota come “Liberi Fatali”.
Da questi grandi lavori artistici ne consegurono recensioni positive e successi commerciali. In nord America, Settembre 1999, dopo due giorni divenne il videogame più venduto per ben tre settimane, mentre in Giappone 2,5 milioni d’unità furono letteralmente scippate in quattro giorni. Persino l’opening ottenne grandi consensi! Per IGN era primo nella top 10 delle opening, per GameSpy era addirittura il quindicesimo momento cinematografico migliore fra i videogiochi. I risultati non erano ben condivisi invece da Edge, che definiva sì questo capitolo migliore del precedente ma anche stonato fra le sue caratteristiche e col plot non da urlo.
Il gameplay assomiglia inevitabilmente agli altri FF, in particolare al settimo, con la mappa del mondo su cui ci si può muovere a piedi, Chocobo, aeronave o persino treni e auto noleggiate (occhio al carburante!). Per le battaglie rimane anche la barra ATB con un nuovo elemento: Junction. Le evocazioni delle G.F. (no, niente Grande Fratello, scordatevelo) hanno una certa importanza particolare. Non sono più le sole armi da usare come se fossero semplici magie potenti ma regalano al proprio evocatore abilità in più o comunque più potenza in battaglia e per tale ragione queste creature vanno migliorate il più possibile! In questo modo si possono assegnare magie alle proprie statistiche e migliorarle (junction appunto). Un altro cambiamento radicale delle magie rispetto agli altri FF riguarda la sparizione dei punti magia MP: le magie vanno inizialmente assorbite dai nemici con l’apposito comando e quindi stockate. Avete 100 unità di Fire? Ne userete 100! Continuano ad avere spazio le Limit Breaks che richiedono una sequenza di comandi precisa e unica per ogni arma/personaggio, che appaiono quando si è in pericolo di KO.
Ormai non siamo più ai tempi del primissimo Final Fantasy in cui vi erano Garlan e i soli guerrieri della Luce! Final Fantasy VIII ci dà personaggi ancora ben caratterizzati e unici.
Squall Leonhart
Sebbene non sia il Final Fantasy preferito dell’intera schiera di fan, Squall riesce comunque a rimanere uno dei protagonisti più ricordati! Protagonista maschile, 17 anni, è un ragazzo molto solitario e chiuso – particolare che, diciamocelo, è piaciuto a tantissimi adolescenti, me compreso – in eterna rivalità con Seifer con cui si è procurato una cicatrice in allenamento. Come con Cloud con Aerith, il suo carattere si trasforma pian piano dopo aver conosciuto Rinoa. Famosissima è la sua arma, una spada mischiata a un fucile col tamburo simile a un revolver, il gunblade.
Seifer Almasy
Perfetta nemesi di Squall con cui ha tanto in comune e tanto in non-comune. Come Squall è studente del Garden di Balamb e sempre come lui ha una cicatrice ottenuta nello stesso allenamento, solo inflitta nell’altro verso. È un altro utilizzatore di gunblade, dove la parte del fucile sembra essere più una pistola automatica.
Zell Dincht
Zell è il primo compagno di Squall in missione, superando l’esame per SeeD insieme a Selphie. Fa uso dei suoi soli pugni in battaglia, appassionato di tecnologia e dei panini del Garden! La prima cosa che possiamo vedere del suo carattere è la parlantina tanto fastidiosa ai suoi compagni, tanto da metterli nei guai in alcune occasioni. D’altra parte, è comunque molto generoso e simpatico, no?
Selphie Tilmitt
Selphie viene dal Garden di Trabia ma consegue l’esame a Balamb con il suo essere ottimista e allegra e vivace. Come arma usa i nunchaku.
Quistis Trepe
Quistis è la donna talentuosa del gruppo. Ha 18 anni ma a 15 riesce a superare già con successo l’esame dei SeeD per diventare poi professoressa a 17, ma la vediamo licenziarsi poco dopo l’inizio del gioco per tornare ad essere protagonista delle missioni al fianco di Squall a cui è molto affezionata. Sebbene nella prima metà del gioco ricopra un ruolo abbastanza importante che le dona un minimo di visibilità, sembra quasi diventare più marginale con l’andare del gioco. La sua arma è la frusta.
Irvine Kinneas
Lo vediamo aggregarsi al resto della squadra più tardi nel gioco incontrandolo per la prima volta al Garden di Galbadia come cecchino, per eliminare la strega Edea alla parata in suo onore in un attentato ben pianificato. È un donnaiolo perfetto, sebbene sia più attratto da Selphie in particolare, ma anche molto insicuro nel suo profondo nonostante il suo essere estroverso. I suoi fucili hanno diversi tipi di munizioni a disposizione per i combattimenti.
Rinoa Heartilly
Per la prima volta la vediamo durante il ballo che segue l’esame SeeD insieme a Squall, per poi sparire e ricomparire come cliente del Garden come capo dei Gufi del Bosco, gruppo di resistenza di Timber. Innamorandosi del protagonista maschile riesce a renderlo meno solitario e più incline ad aprirsi con gli altri. Infatti dopo essere stata rapita prima dalla Strega poi dai soldati di Esthar, Squall accorre per salvarla una volta per tutte e rimanere al suo fianco.
Artemisia
La strega più potente di ogni tempo è lei, Artemisia. Nonostante, come di tradizione, non sia il boss più potente del gioco, è comunque il boss finale che incontriamo nel suo castello nel nulla, dove vi attendono numerosi guardiani molto forti pronti a proteggerla. È in grado di evocare un GF, Griever, una creatura assomigliante al leone sull’anello di Squall (a suo dire, dovrebbe essere proprio la creatura più spaventosa nella mente del SeeD). I suoi veri poteri stanno nel controllare lo spazio e il tempo creando un vero e proprio caos.
La trama vede un susseguirsi di eventi “di natura militare”, passatemi il termine. I giovani protagonisti abitano nei Garden, alcuni sono orfani, si addestrano per le battaglie, vedono tragedie, cercano di impedire disastri come la distruzione del Garden di Balamb per opera dei missili. La storia comincia con l’allenamento fra Squall e Seifer che immediatamente ci fa percepire due cose: la solitudine di Squall, la rivalità fra lui e Seifer, oltre che il senso di responsabilità di Quistis nei confronti dei suoi studenti. In seguito facciamo la conoscenza di Fujin, Raijin, Zell e Selphie durante il serio esame SeeD che si svolge a Dollet invasa dall’esercito di Galbadia in cui Seifer abbandona il suo gruppo che passa l’esame con tanto di meriti. Ne segue la missione a Timber per aiutare i Gufi del Bosco capitanati da Rinoa dove si viene a scoprire che la pericolosa strega Edea è dietro i piani di conquista dell’esercito galbadiano, per tale ragione tutti si dirigono a Galbadia per un attentato alla strega dopo che il cecchino Irvine si aggiunge al gruppo, attentato che ha come epilogo la sconfitta e cattura dei nostri eroi, che scoprono il tradimento di Seifer che è ora cavaliere della strega. Il corso degli eventi è sempre abbastanza sfrenato e privo di vere e proprie pause: il gruppo riesce a scappare per un soffio dalla prigione nel deserto mentre i missili distruggono il Garden di Galbadia. Spaventati dal fatto che la stessa cosa potesse succedere a Balamb, il gruppo si divide in due; il gruppo di Selphie si dirige alla base missilistica fallendo il piano, mentre quello di Squall si dirige al proprio Garden per avvertire tutti ma trovano gli studenti divisi in due fazioni: quella del preside e quella del supremo NORG, che verrà sconfitto poco dopo. Raggiungendo le basi del Garden, Squall e compagni riescono a far muovere il Garden in volo, evitando per fortuna i missili che si schiantano a vuoto. Durante le riparazioni, l’esercito di Galbadia (sempre loro) prendono con loro Ellionne, ragazza che si scopre aver mandato più volte in flashback del passato i nostri SeeD per fare la conoscenza di Laguna, Kiros e Ward. Il primo diventa da soldato a difensore di una piccolissima cittadina, per poi diventare presidente di Esthar, dove Ellionne riesce a scappare. Dopo essersi ricongiunti al gruppo di Selphie, tutti raggiungono Trabia per investigare meglio sui danni riportati dai missili per ricordare improvvisamente il loro passato da orfani nell’orfanotrofio del preside Cid e della moglie Edea, la stessa strega che verrà sconfitta una volta per tutte al Garden di Galbadia. Edea racconta di essere stata un burattino nelle mani di Artemisia, la strega che riesce a controllare il tempo, passando per forza di cose i poteri a Rinoa che diventa a sua volta una strega andando in coma. Sperando che Ellionne possa salvarla, Squall corre ad Esthar ma nello spazio succede l’ennesimo disastro: Artemisia riesce a liberare la strega Adele sconfitta tanti anni prima da Laguna e abbandona Rinoa nello spazio, salvata da Squall nel vuoto assoluto, per poi ritornare a una astronave abbandonata. Dopo vari eventi che vedono Rinoa essere rapita ancora, la compressione temporale di Artemisia inizia, consentendo ai nostri eroi di raggiungere la sua dimora e sconfiggerla una volta per tutte. O almeno, non per davvero! Sapendo che una strega in punto di morte può lasciare i suoi poteri a un’altra persona, vediamo Artemisia morire accanto a Edea nel passato, segno che la storia si ripeterà, forse all’infinito.
Personalmente il primo Final Fantasy non si dimentica mai! È stato il primo che ho giocato seriamente e, sebbene ci siano titoli più degni di nota come il decimo, il sesto, il settimo, rimane il mio preferito. Le ambientazioni fantasy mescolate alla realtà militare insieme ai personaggi, Squall in particolare con i suoi comportamenti e la sua arma, lo rendono il mio preferito in assoluto.

