Florida, protesta contro i manga nella biblioteca

 Le mamme americane non smettono mai di stupirci con le loro invettive contro manga ed anime. Con un atteggiamento bigotto e puritano che rasenta il delirio, c’è chi attacca i fumetti giapponesi accusandoli per i loro contenuti e le immagini in esse rappresentati.

A far parlare di sé in questo caso è Margaret Barbaree, di Crestview in Florida, che ha scagliato la sua protesta contro in manga a disposizione dei frequentatori della biblioteca pubblica. La signora Barbaree a quanto pare si è vista costretta ad affidare il figlio teenager alle cure di un terapista dopo la lettura di un manga preso proprio nella biblioteca.

La signora è fondatrice di un gruppo chiamato “Protect Our Children” (Proteggiamo i nostri bambini) e si è rivolta al consiglio comunale  per chiedere la rimozione di tali opere dalla biblioteca.

I manga “incriminati” sarebbero Psychic Academy, pubblicato da Tokyopop per un pubblico dai 13 anni in su, e “003: The Naked Suicide Girl”, capitolo della serie Gantz, pubblicato da Dark Horse Comics per i maggiori di 18 anni.

La signora Barbaree ha posto la questione davanti al consiglio lamentando il fatto che il figlio avesse preso i volumi da un mucchio di libri lasciato incustodito. Il direttore della biblioteca ha tuttavia affermato che tali pubblicazioni sono sistemate su uno scaffale riservato alle pubblicazioni per adulti, cosa che lo stesso presidente del consiglio comunale ha potuto constatare. Lo staff ha inoltre aggiunto che la decisione di avere dei manga a disposizione dei lettori è stata presa proprio perché c’era una richiesta in tale senso da parte dei lettori stessi.

A quanto pare però non è la prima volta che Margaret Barbaree da inizio alla sua personale caccia alla streghe scagliandosi contro i volumi dei manga presenti nella biblioteca pubblica. In passato era riuscita anche a raccogliere 226 firme in una petizione contro il libero accesso agli “anime”, benché molto probabilmente intendesse i manga. Salvo poi scoprire che le firme erano state raccolte camuffando le vere motivazioni della protesta; sembra infatti che la donna avesse avvicinato la gente durante la sfilata di Natale e avesse chiesto di firmare contro la pornografia nella biblioteca.

Piuttosto che impegnarsi così alacremente a combattere qualcosa che non conosce neanche, forse la signora Barbaree dovrebbe farsi un esame di coscienza e chiedersi quali sono i veri motivi che hanno reso necessario l’intervento di un terapista per suo figlio.

Fonte [animenewsnetwork]

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