Dark Avengers Atto Terzo

 Ed eccocci arrivati al nostro consueto appuntamento che tiene d’occhio la serie più rappresentativa del momento per quello che riguarda il Marvel Universe. Naturalmente non possiamo che parlare dei Dark Avengers, nuovo baricentro del mondo vendicativo che dopo essersi presentati al mondo sono subito stati chiamati in azione per far fronte ad una minaccia decisamente importante come la strega Morgana Le Fay che, come abbiamo appreso nei mesi precedenti, è anche stata la maestra di Doom nelle arti mistiche prima che questi la tradisse. Proprio da questo tradimento e per aiutare “l’amico”,  Iron Patriot e gli altri hanno incrociato le armi con la donna di Avalon; tuttavia l’albo si apre con un flashback che ci racconta come abbia fatto Norman Osborn ad arruolare Sentry e, come molti si aspettavano, la risposta sta proprio nel fatto che la precaria psiche di Bob è stata abilmente raggirata da Norman con un discorso che li ha posti come simili, poichè turbati mentalmente entrambi e che ha posto l’accento sul fatto che quest’ultimo sarebbe “guarito” ed avrebbe quindi il modo di aiutarlo. Dopo averci spiegato il perchè della frase di Sentry nel primo numero torniamo nel campo di battaglia che vede i Vendicatoti Oscuri in evidente difficoltà sino a quando proprio Norman capisce che il solo a poterli aiutare è proprio Victor Von Doom che conoscendo la strega sa come opporvisi ma, visto che questo significherebbe svelare parte dei suoi segreti, il monarca di Latveria si oppone in un primo momento salvo dopo cedere e spiegare che solo andando a ritroso nel tempo avrebbero potuto fermare Morgana. Così, dopo aver aperto la sua armatura ad Iron Patriot, quest’ultimo e Doom tornano indietro sino a trovare un punto nel quale ancora la strega non era a sua volta pronta a riceverli così da coglierla alla sprovvista e l’albo si chiude con la caustica frase di Victor: “Nessuno alzi la mano contro Victor Von Doom”(trad. lett.). L’albo secondo me è decisamente di buon livello e ne consiglio la lettura, anche se credo che non ce ne sia bisogno, la sola cosa che mi lascia perplesso sono quelle vignette durante il dialogo tra Norman e Victor nelle quali, più che stare dentro un’armatura, Osborn sembra essere in uno spazio aperto ma potrebbe trattarsi semplicemente di una scelta del disegnatore; per il resto è veramente di ottimo livello il dialogo tra Bob e Norman e si cominciano a vedere le prime interazioni tra i membri del gruppo, anche se solamente con qualche battuta.

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