Vi dice nulla questo nome? Per i più smemorati, ricordo che la persona in questione è colui che venne arrestato tempo fa, per detenzione di manga considerati osceni ed a sfondo pedo-pornografico. Di questo fatto ne parlammo anche qui su Komixjam circa un mesetto fa ed oggi spuntano altri importanti risvolti della vicenda che a breve riporterò. Diciamo fin da subito che le cose, per il nostro Christopher Handley, pare non si mettano proprio bene.
Prima di tutto un brevissimo riassunto della vicenda: l’americano sopracitato venne arrestato intorno al maggio del 2007, con l’accusa appunto di detenere materiale che in America è da considerarsi illegale. Nella sua vasta collezione si sono trovati, a seguito di un’ispezione richiesta dai servizi postali, insospettiti da alcuni manga da lui ordinati, numerosi volumi, VHS e DVD riguardanti il genere lolicon. A causa dell’associazione di questo genere con la pornografia minorile e l’omossessualità in generale, Handely venne arrestato e messo sotto processo; tuttavia molte delle accuse vennero poi ritirate per mancaza di leggi e imputazioni precise per il caso in questione, inoltre con il supporto CBLDF (Comic Book Legal Defense Fund) le cose parevano mettersi un pò meglio per il malcapitato. Nonostante ciò il processo a carico di Handley rimase, così come le accuse principali a lui rivolte.
Ad oggi possiamo dire che la situazione non sia affatto migliorata: il 2 Dicembre comincerà il processo che deciderà effettivamente le sorti del 38enne e, in caso di esito negativo, dovrà scontare la bellezza di vent’anni di carcere. Vista la particolarità del caso e la complessità di giudizio che viene richiesta, per decretare la colpevolezza o meno di Handley verrà utilizzato il Test di Miller, un particolare “strumento” utilizzato nelle aule americane per decretare la gravità del fatto e capire se la quantità di materiale da lui posseduto sia sufficiente a garantirgli la condanna.
E’ possibile inoltre leggere le parole di Eric Chase, l’avvocato che segue il caso in questione, rilasciate sul blog Splash Page di MTV, dove il legale sostiene che le rappresentazioni dei bambini di cui si parla non sono altro che il risultato del particolare stile con cui vengono disegnati i personaggi in quel genere di fumetti e che poi, venendo a trovarsi in situazioni di sesso esplicito, portano a questo tipo di pensieri.
Infine è stato intervistato anche Neil Gaiman, noto romanziere che talvolta ha narrato episodi di violenza (anche su minori) per necessità di racconto e che quindi avrebbe dovuto andare incontro alla stessa sorte di Handley evidenziando quindi l’incoerenza della giustiza; Gaiman continua facendo notare che nessuno è stato colpito, ferito o leso dall’accaduto ma che ciò che è ritenuto pericoloso è solamente un concetto, il tutto in difesa dell’imputato. Insomma la vicenda coninua.
Personalmente credevo che fosse stato tutta una manovra per dare un pò di tono alla giustizia americana, per dimostrare la presenza delle forze dell’ordine e per (in pieno stile americano) far parlare un pò di se, il classico fuoco di paglia in tre parole. Ora aspettiamo il processo e vediamo, se Christopher Handley verrà davvero condannato, sempre secondo il mio modesto parere, siamo veramente alla frutta, perchè vuol dire che anche un disegno, fatto da altri pergiunta, può rendere colpevole di chissà quale crimine.
[Fonte animeclick]