Ecco il terzo appuntamento con la rubrica “Botta e Risposta”, dove rispondo a le domande che voi mi ponete su One Piece. Vi ricordo che potete pormele via e-mail all’indirizzo [email protected] o più semplicemente via messaggio privato sul forum 😉
1) Rileggendo One Piece, la ristampa edita su Greatest della Star Comics, nel numero 8 nel capitolo “L’uomo pesce è il re del mondo”, Arlong a pag 170 afferma: “Ricordati che il re del mondo è un uomo pesce”. Il titolo del capitolo, ci può stare, gli uomini pesce sono più forti di un normale essere umano ed è plausibile che uno come Arlong, memore anche dei suoi avvenimenti passati e dell’odio tra umani e uomini pesce, tenda a definirsi così forte del generico uomo da poterlo dominare. Ma per quanto riguarda la specifica frase mi sembra un tantinello esagerata, perché si evince che il governo mondiale sia presieduto da un uomo pesce, nettamente in contrasto con l’arco narrativo di questo periodo. [Aldone82]
La frase non è stata tradotta dalla Star Comics nella maniera più corretta e, detta così, si presta all’interpretazione che ne hai dato tu. In realtà la frase di Arlong non è “l’uomo pesce è il re del mondo”, ma piuttosto “l’uomo pesce è il re delle bestie”, nel senso che la razza degli Uomini Pesce è superiore a quella umana. Zoro, infatti, poco prima lo aveva insultato definendolo mezzo pesce, al che Arlong risponde che la sua razza è la forma evoluta di quella umana, pertanto la più forte vivente e la vera padrona del mondo. Quindi Arlong non voleva far intendere che al vertice del mondo vi fosse un Uomo Pesce, quanto piuttosto come gli Uomini Pesce siano la razza perfetta, destinata a dominare le altre bestie (umani): tutto ciò va anche visto nell’ottica di discriminazione cui sono soggetti gli Uomini Pesce. Mi stupisco che questa frase non sia stata corretta nella ristampa dei volumetti. La Star Comics ha commesso abbastanza errori di traduzione nel corso degli anni, dai più gravi a quelli trascurabili, e, rimanendo in tema, nello stesso volume c’è un’altra fase sibillina, non tradotta nella maniera più opportuna: quando Yosaku parla di Jinbe, fa intendere che sia il membro più forte della Flotta dei Sette, mentre questo in realtà non viene mai detto. Questo errore è stato responsabile, nel corso degli anni, di varie teorie e ipotesi che vedevano in Jinbe un Uomo Pesce ben più pericoloso di quanto in realtà è …
2) Nel Capitolo 567, Barbabianca trafigge Aokiji usando l’haki. Per quale motivo non ha effetto? [Symond]
Possiamo formulare due teorie di spiegazione, la prima è quella che ritengo più valida. 1. Aokiji, sapendo che Barbabianca lo avrebbe colpito con il bisento intriso di haki, ha deformato il proprio corpo, creando un foro, per permettere all’arma di Barbabianca di passare attraverso, senza che avvenga un vero contatto. Questa stessa strategia è stata usata da Crocodile quando Rufy tentò di colpirlo con un pugno bagnato. 2. Aokiji a sua volta ha usato l’haki dell’armatura per proteggersi: haki respinge haki, ma questo è ancora tutto da dimostrare.
3) Ho letto spesso che non può esistere un Frutto rogia dell’acqua, perché questo andrebbe contro le leggi che Oda ha creato. Però esiste il rogia del ghiaccio, che non è altro che acqua solidificato. Come si spiega?? [Symond]
Entri in un argomento molto dibattuto … Innanzitutto non devi considerare il ghiaccio come una fase dell’acqua, ma come un elemento naturale a sé stante. Aokiji può ghiacciare l’oceano, ma se vi cade dentro affoga come tutti i “fruttati”, senza la possibilità di poterlo ghiacciare, in quanto gli mancherebbero le forze per cui non ha nulla di diverso da tutti gli altri Frutti. La contraddizione invece potrebbe esserci per un rogia dell’acqua: una delle prerogativa di un rogia è quella di fondersi con il suo elemento nell’ambiente circostante, ma se il fantomatico rogia dell’acqua facesse questo, riuscirebbe in qualche modo a “nuotare”, eliminando una delle limitazioni più importanti per un “fruttato”. Se esistesse un rogia dell’acqua, dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: trasformare si il corpo di chi lo mangia in acqua (quindi intangibile e capace di scomporsi e riassemblarsi) e magari anche donando la capacità di controllare l’elemento acqua a distanza, ma non di fondersi con esso. A meno che oda non voglia infrangere le regole che lui stesso ha creato.
