Aku no Hana – Recensione [09]

di Kirisuto Commenta

 

Se siete rimasti delusi dallo scorso episodio, beh questa settimana si torna alla sostanza.

Si inizia subito con Saeki che, senza troppi problemi, rispedisce al mittente la richiesta di separazione: a quanto pare non le crea problemi quello che Kasuga ha fatto e lo invita a ripensarci sul voler rompere la relazione. Lei vuole conoscerlo meglio. Tutto ciò lui non se lo aspettava proprio.

Tutti gli studenti vengono mandati a casa prima e in gruppo. Inutile dire che è tutto un vociare sul maniaco che possa aver fatto un disastro simile. Kasuga, zitto zitto, non guarda in faccia a nessuno. Arrivato a casa fila dritto in camera evitando la madre.  Qui sorge il grande quesito: perchè Saeki non lo odia? Per quale diamine di motivo, quelle che lui ritiene le azioni più nefande da lui commesse, dalla sua ragazza non vengono percepite come tali? Sembra che tutta questa situazione gli solletichi la vena creativa tanto da mettersi a scrivere una lettera a Saeki. Lettera incompiuta e subito strappata. Il nostro protagonista adducendo malori a casaccio salta il seguente giorno di scuola.

Ma quella giornata scolastica non è persa: Saeki “blocca” Nakamura nei bagni per parlare. La rossa sapeva di Kasuga? Certo. Perchè ha voluto stringere amicizia con Saeki? Aveva tempo. Ma quale diavolo è il rapporto tra i due? Hanno un contratto: per come la mette giù la ragazza con gli occhiali, avrebbero stipulato un mutuo accordo secondo il quale Nakamura si impegnava a demolire le barriere che nascondono l’animo maniaco e pervertito di Kasuga. Saeki dubita si possa definire il suo ragazzo un “pervertito”, ma la rossa non ha dubbi: è il più gran pervertito che gira per quella schifo di città. Mica male…

Kasuga nel frattempo è rintanato in camera a leggersi il suo Baudelaire. Sua madre gli porta da mangiare e vorrebbe parlargli di una certa cosa, ma viene interrotta da qualcuno che suona alla porta. Saeki sarebbe venuta a fargli visita, ma lui si rifiuta di vederla e dice alla madre di mandarla via. Saeki decide quindi di comunicare quanto teneva a dire tramite urla alla finestra. Di per sè la cosa, sebbene strana, potrebbe anche essere sensata se il messaggio fosse “ti ho portato i compiti, guarisci in fretta!” ma quello che si mette a urlare a Kasuga non è esattamente qualcosa da sbraitare per la via.

Saeki infatti gli dice come quello che abbia fatto non la disturbi, anzi in un certo senso le faccia piacere visto che quello che Kasuga ha fatto l’ha fatto sotto infatuazione per Saeki (quindi per “amore” non per lascivia) e poi… diciamocelo: è tipico dei ragazzi di quest’età fare cose del genere. La ragazza non c’è rimasta male per questa storia, c’è rimasta male perchè Kasuga non le ha detto di averlo fatto (una volta messi assieme). Insomma, certe cose le sapeva Nakamura e non lei! Ciò non toglie il fatto che non capisca il perchè del gesto. Quello che Saeki vuole è poter comprendere a fondo Kasuga.

La ragazza se ne va, ma in camera del protagonista si presenta la madre con i suoi vestiti sporchi d’inchiostro che, dopo aver sentito quanto detto da Saeki, vede i suoi dubbi confermati: è stato suo figlio a combinare quel casino? Poco ma sicuro. Altrettanto sicuro è che Kasuga prende e taglia la corda precipitandosi in strada. Fuga.

Corri corri, Kasuga arriva all’argine del fiume in cui andava con Nakamura e, caso vuole, Nakamura sia lì. Per un po’ parlano del fatto che ormai i genitori del ragazzo l’abbiano sgamato. Kasuga esprime quindi il desiderio di poter sparire da quella città, quella scuola, quella famiglia e andarsene dove nessuno lo conosce. Ancora fuga o ricerca di qualcos’altro?

Nakamura quindi propone di andare oltre le colline via bici (la bici che Kasuga ha droppato nei primi episodi).Ed ecco che in due frasi abbiamo uno dei dialoghi più importanti di tutta la stagione (a mio avviso):

-Kasuga: Verrai con me?

-Nakamura: Piuttosto sei tu che vieni con me, pupazzetto di merda.

L’episodio si conclude con Saeki che da lontano vede la madre di Kasuga in bici che cerca il figlio che è scappato.

Questa settimana torna con un episodio denso e che riprende temi già accennati all’inizio ma che verranno approfonditi nei prossimi episodi fino a fine stagione. Siamo in quello che io chiamo l’Arc dell’Altrove che, come spero riusciremo a vedere, suddivido in Altrove  Fisico e Altrove Metaforico.

Già da inizio serie abbiamo visto come in Kasuga vi sia connaturata  la fuga, sia come soluzione ai problemi anche come risposta al suo desiderio di altro (in questo caso è una fuga che diventa ricerca). Kasuga in tutte le situazioni difficili in cui s’è trovato ha sempre cercato di darsela a gambe e ultimamente abbiamo visto come vi sia riuscito sempre meno. Non potendo fuggire, certe volte, ha dovuto “evolversi” maturando; questo fino a un certo punto in quanto il protagonista non è cambiato molto dal primo episodio. Se ricordate nei primi episodi parlavamo di questo suo sentimento di estraneità da tutti quelli che lo circondano: tutti un gradino più in basso per un motivo o per l’altro. Il trovare in Nakamura qualcuno che disprezzi la città come la disprezza lui, in modo più segreto e nascosto, l’ha inconsciamente spinto a seguire quel demone dai capelli rossi e gli occhiali nonostante tutto.

Questa ricerca di un altro luogo, idilliaco, dove tutto andrà per il meglio si concretizza al termine di questo episodio e in tutto il corso del prossimo con esiti che avremo modo di vedere. Ciò che ci tengo a sottolineare è che, al momento, questo Altrove che i due ragazzi cercano è identificato con tutto ciò che esiste al di là delle colline che circondano la loro cittadina; un Altrove Fisico appunto, reale. Se la serie animata ce ne darà modo potremmo ammirare la geniale idea di non-vi-dico-chi che si mette in testa che non è necessario raggiungere un luogo fisico per sentirsi Altrove, ma si tratta di un semplice stato d’animo raggiungibile in altro modo.

Questi sono Kasuga e Nakamura, ma Saeki? Quella ragazza non si capisce bene se faccia certe cappellate apposta o perchè non si accorge che sono tali (vedasi la scena della finestra). Ha un’idea tutta sua di come vada il mondo (io non ho mai rubato abiti delle ragazze che mi piacevano) e la figura di Kasuga sembra ossessionarla, in modo negativo. Da quest’episodio s’insinueranno due idee in Saeki, come si può già notare in minima parte: in primis una sorta di rivalità con Nakamura per Kasuga e in secundis l’idea che Nakamura stia corrompendo moralmente Kasuga. Essendo questi elementi per ora marginali, non mi metto ad analizzarli: ci sarà modo più avanti di sviscerarli per bene.

Il prossimo sarà un episodio concitato e che metterà Kasuga parecchio sotto stress. Vi aspetto quindi alla settimana prossima!

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