Una vittoria che perfora la morte

Non sono un grande esperto di cinema, non avrei i requisiti essenziali per esserlo ma posso affermare con tutta franchezza che “The dark knight” è stato uno dei film che ho più apprezzato negli ultimi anni. Un cast eccezionale con Christian Bale come attore protagonista in Bruce Wayne/Batman, il grande Michael Caine nei panni del posato maggiordomo Alfred, Gary Oldman un attore perfetto per interpretare il ruolo dell’ufficiale della polizia di Gotham city James Gordon, poi viene Aaron Eckhart che interpreta il candido procuratore distrettuale Harvey Dent, nelle vesti della bella Rachel Dawes appare Maggie Gyllenhaal una scelta personalmente non condivisa, ora veniamo ai “pezzi grossi” come se quelli sopra citati non lo fossero: Morgan Freeman recita il ruolo di Lucius Fox l’inventore e mente geniale della Wayne Enterprises.

Ora per ultimo, ma non per ordine d’importanza l’attore che ha interpretato Joker, Heath Ledger. È il fulcro di tutta la trama del film, un personaggio che è apparentemente pazzo e sconsiderato ma che riesce a farci dubitare in alcuni momenti chi sia il vero folle, ogni certezza basata sulla ragione crolla di fronte a certe scene. Emblematico, scorretto, introspettivo e irresistibilmente inquietante Heath Ledger è riuscito magistralmente a far suo il personaggio, sfortunatamente per lui anche troppo, e a farci godere lo spettacolo istante per istante. È anche per questo, che dopo la sua tragica morte la giuria del Golden Globe ha deciso di nominarlo miglior attore non protagonista.

Una vittoria ottenuta dalla passione, che purtroppo ha contribuito ad uno sconvolgimento psicologico/emotivo dello stesso attore colpevole di aver fatto troppo bene il proprio lavoro. Alziamoci in piedi e facciamo un lunghissimo applauso, complimenti ma soprattutto grazie Heath.

“Why so serious?!”

[Fonte:wiki]