Sono piacevolmente colpito dai capitoli di questa settimana, e ora sono ansioso di vedere cosa accadrà perché le premesse per un “cataclisma” totale in entrambe le opere ci stanno tutte.
Naruto 671 – Naruto e L’eremita dei Sei Sentieri. Capitolo ricco di “informazioni” seppur un po’ “lento”, ma di una lentezza necessaria a raccontare, a spiegare, a mostrare il paragone, per l’ennesima volta e in maniera ancor più profonda, tra Naruto e Sasuke. E ancora, Kishimoto torna a sottolineare il tema ricorrente che ha da sempre caratterizzato la sua opera, che ha permesso agli eventi di evolvere, ai personaggi di maturare, alle battaglie di raggiungere l’acmé a cui stiamo assistendo: il concetto di “ereditarietà”, di trasmissione non solo del volere, ma anche della forza, delle capacità, delle abilità e dei sentimenti dei singoli protagonisti di questa saga. Mi piace pensare all’idea che Naruto e Sasuke potrebbero riuscire a fare ciò che altri, nel corso degli anni, hanno tentato: riunire tutti sotto un’unica bandiera, abbattere le differenze, riportare la pace. Eppure mi dico che un finale simile non è possibile, non perché troppo prevedibile, ma piuttosto perché andrebbe a snaturare il senso di tutto ciò che Kishimoto ha narrato fino ad oggi. Mi aspetto, ora, uno scontro mortale, una battaglia che vedrà ben due incarnazioni dell’Eremita, dal momento che Naruto e Sasuke, in qualche modo, si “fonderanno” insieme per creare, di sicuro, qualcosa di unico, come a suo tempo accadde contro Kaguya, per sconfiggere Madara. E tuttavia sono sicuro che, prima di arrivare alla tanto agognata vittoria, il capostipite dell’Uchiha avrà in serbo altre terribili sorprese per l’alleanza ninja che lo sta affrontando: la possibilità che egli possa “assorbire” tutti i ninja e usarli contro i due combattenti è alta, e creerebbe un “paradosso” niente male, una sorta di “sfera Genkidama contro Majinbu” al contrario, se capite cosa intendo. Ma al di là di questo scontro, mi chiedo come ne usciranno i due “protagonisti”: vivranno entrambi? Uno si sacrificherà per l’altro? Moriranno portando con sé Madara? Ora come ora ogni possibile finale è aperto. Non ci resta che continuare a leggere.
One Piece 743 – Dressrosa-moto. Lasciate stare il risveglio dei giocattoli, il fatto che la maledizione sia caduta e che ogni singolo individuo o animale trasformato da Sugar non solo abbia riacquistato le sue originali sembianze ma sai soprattutto tornato alla memoria dei suoi cari, perché era una cosa “scontata”, d’impatto sicuramente, nella sequenza che Oda ci mostra dei “risvegli”, ma comunque scontata perché, in qualche modo, tutti sapevamo che il piano SOP avrebbe avuto successo, e sul come sia potuto accadere non credo abbia molto senso “discutere”: Oda è fatto così, inserisce dell’assurdo in ogni singola saga per cui, per quanto possa essere criticabile il K.O. di Sugar causato dalla “misteriosa” reazione di Usopp alla “spicy-ball” (che, ancora adesso, continuo a non comprendere e che spero Oda spiegherà nei prossimi capitoli, anche se mi aspetto una cosa che, nel mio dialetto, andrebbe dichiarata come “Mi sono usciti gli occhi di fuori per quanto era piccante”) ce lo teniamo ed andiamo avanti. Lasciate perdere anche le varie reazioni dei singoli personaggio importanti, dai Marine, compreso Fujitora, fino a King Riku e Rebecca o Violet: il ritorno di memoria doveva necessariamente mettere sottosopra questi personaggi, per cui più che altro mi aspetto di vedere se Fujitora non abbia ricordato qualche “conto in sospeso” con DoFlamingo, vista la sua reazione. E lasciate stare pure il finale del capitolo: certo vedere il sostituto di Lucy scatenare una tale potenza grazie all’Haki mette i brividi e porta a chiedersi che razza di passato possa avere tale individuo, per aver sviluppato una tale forza. Lasciate perdere tutto e concentratevi su un’unica, piccola pagina e sulla sequenza di 3 vignette che si susseguono: Kyros che brandisce la spada, DoFlamingo visibilmente sconcertato (o forse è proprio paura?) che sibila un sospirato “Tu…!” e, infine, la testa del “giovane padrone” di Dressrosa che si stacca dal corpo sotto l’attacco dello zoppo Gladiatore e vola fin sul pavimento, tra lo stupore generale. Orbene, solo questa sequenza vale la spesa del capitolo, secondo me: probabilmente DoFlamingo non è morto (sarebbe troppo facile) anzi, è probabile che in qualche modo questa sia una illusione o qualcosa di simile (sosia che si è sostituito? potere di manipolazione?), però vedere un tale “effetto” in un capitolo di One Piece è qualcosa che, credo, molti auspicavano da tempo. L’ho detto una volta: Oda non uccide, ma qui la sensazione che il buon vecchio Eichiro abbia deciso di prendere una nuova “direzione” nel raccontare l’esito delle battaglie ci sta tutta. E chissà che in futuro One Piece non assuma toni lievemente più forti.
