Aku no Hana – Recensione [04]

 

Avendo letto il manga mi trovo davanti a un altro parametro di cui tener conto, dopo aver visto un tot di episodi, ossia la struttura stessa dell’episodio. Per struttura, trattandosi di uno script non originale, intendo principalmente le decisioni prese di volta in volta per decidere quando far terminare un episodio.

Sia nel manga che nell’anime ci si butta sul cliffhanger, ma nell’adattamento televisivo in modo più soft. Se nel cartaceo il capitolo termina con un “what the fuck!?” colossale, l’anime si ferma prima che ciò accada rimandando il botto alla prima metà dell’episodio successivo. Abbiamo quindi un andamento discendente in una puntata dell’anime ed invece crescente in un capitolo del manga (questo tendenzialmente). Perchè questa scelta nell’adattamento? Perchè serve a mettere suspance ad entrambe le categorie degli spettatori: quelli che hanno letto il manga e quelli che non hanno la più pallida idea di cosa aspettarsi. Nel primo caso risulta più accattivante interrompere prima del climax, visto che si sa già qual è, aggiungendo l’incognita di come verrà realizzato/reso; nel secondo caso si dà un’idea di falsa sicurezza nello spettatore che, sa di doversi aspettare qualcosa, ma non ne conosce la portata.

In definitiva una scelta efficace.

Veniamo a questo quarto episodio, che riprende esattamente da dov’era finito il terzo. Kasuga ha difeso Nakamura, per puro amore di giustizia, ma viene volutamente frainteso e scambiato come atto appassionato di una persona innamorata. Kasuga esce della classe per prendere aria e viene raggiunto da Saeki che, senza esitazione alcuna, gli dice che quel che ha fatto è stato figo e che, anche secondo lei, Nakamura è innocente. Saeki lascia il nostro protagonista solo in corridoio dove questi ha una crisi di pianto misto a risa. Cioè… la sua musa che in primis gli parla ed in secundis poi gli dice che ha agito in modo figo? E’ il paradiso.

Siamo al fiume, Kasuga ha la testa tra le nuvole e Nakamura è seccata da questo atteggiamento. La rossa gli chiede se le sta nascondendo qualcosa. “Chi? Io? Nascondere qualcosa? Non sia mai!” Lo sguardo di Nakamura sembra scavargli l’animo, ma Kasuga non cede. Una volta a casa quest’ultimo scrive una poesia dedicata a Saeki, la mette in una scatola assieme alla tuta di Saeki, sigilla la suddetta scatola e la nasconde promettendo non l’avrebbe mai più tirata fuori. Si sente ormai assolto/purificato: il mondo torna a sorridergli.

Il giorno dopo viene sfottuto dai compagni di classe fino a che Saeki non lo saluta ed allora tutti smettono. “Come mai Saeki parla con quello sfigato?” “Boh, ma meglio non tirarla per le lunghe sennò ai suoi occhi facciamo una figura di m***a!” Questa cosa non sfugge all’occhio vigile di Nakamura. E’ ora, per Kasuga, di incontrare, come al solito, Nakamura; stavolta però incontra Saeki con degli scatoloni da portare in un’aula e si decide ad aiutarla. Chiacchierano del più e del meno, lui le dice di essere un appassionato di libri e che si rifornisce in un negozio di libri usati che gli ha consigliato il padre. “Ti va di venirci con me domenica?”

Momento di silenzio, un po’ troppo lungo… Kasuga percepisce di aver fatto una richiesta che non sta nè in cielo nè in terra (è improbabilissimo Saeki gli dica di sì, suvvia…). Si volta per andarsene, se non fosse che ha dimenticato di fare i conti con la scalinata: perde l’equilibrio, gli cadono gli scatoloni coi fogli ma Saeki lo “salva” dal precipitare giù abbracciandolo in vita. E con un romantico “Okay” sussurrato all’orecchio si suggella il loro appuntamento. Idillio dopo idillio, insomma. Se non fosse che Kasuga è in ritardo per l’incontro con Nakamura e questa, venendolo a cercare, lo trova proprio quando Saeki lo sta abbracciando.

Il sorriso che ha illuminato il volto di Nakamura gli risulta indecifrabile. Kasuga sospetta che la rossa sia in qualche modo gelosa di Saeki. Cosa assolutamente non vera. Il nostro ragazzo viene interrotto nelle sue elucubrazioni notturne da dei sassi alla finestra, si affaccia: è Nakamura che gli fa segno di scendere. Come diavolo faccia a sapere dove abita non si sa, ma una volta sceso, Kasuga, viene trascinato da tutt’altra parte.

E qui, temendo una sfuriata di Nakamura, il protagonista si trova invece a fronteggiare una ragazza pienamente soddisfatta del suo appuntamento. In un primo momento si sente sollevato, fino a quando non gli viene imposto di incontrarsi con lei mezz’ora prima dell’appuntamento con Saeki (fin qua ci può stare) portando la tuta di Saeki con sè (well… fuck!). Lui si rifiuta, con decisione, ma viene ridotto a più miti consigli da un ceffone in pieno viso della ragazza che lo manda disteso per terra e da una minaccia in pieno mafia-style. Non può che fare come gli viene ordinato dalla virago.

E’ una mia impressione o Nakamura la stanno disegnando meglio di episodio in episodio?

Mattina dell’appuntamento. Kasuga porta la tuta. Nakamura gli ordina di indossarla sotto gli abiti mentre è all’appuntamento con Saeki. A questo punto Kasuga fa la cosa peggiore nello spettro di azioni a lui disponibili, ossia dice a Nakamura una cosa come:” So che sei arrabbiata. So che sei gelosa, ma puoi anche attaccarti a ‘sto c***o perchè tanto io amo Saeki!”

La rossa non ha problemi a ridergli in faccia e fargli capire che per lei  lui non esercita alcuna attrattiva di quel tipo. Lei ha un solo obiettivo: trovare un maniaco/una persona dalla più bassa moralità che possa ridurre in cenere quella città di merda. E Nakamura ha deciso: abbatterà le mura che lo circondano. Come a dire: farò io stessa di te la persona di cui ho più bisogno, ti plasmerò a dovere.

L’episodio finisce con Kasuga che incontra Saeki con la sua tuta sotto i vestiti.

Quest’episodio è parecchio importante perchè vengono fuori le intenzioni vere e proprie (seppure in parte) di Nakamura. Sebbene lei abbia un disperato bisogno di un’ancora di salvezza, lei preferisce trovare una figura capace di distruggere tutto ciò che le causa “sofferenza”. Per quanto quella che Nakamura provi non sia sofferenza vera e propria. E’ più disgusto, rigetto. E siccome la soluzione è o mi adatto io al mondo o cambio il mondo, lei decide di intraprendere una terza via: distruggere il mondo per non dovermi adattare.

Saeki viene introdotta, ma non agisce molto. Kasuga ha ancora un po’ di forze per opporsi a Nakamura, ma saranno le ultime. Vale quanto detto nello scorso epidosio per quanto riguarda il profilo psicologico dei personaggi, ma v’è da aggiungere che pian piano Kasuga si sta slegando dalla dipendenza dei genitori e si sta legando a Nakamura come figura da cui dipendere. Il che avrà i suoi bei risvolti in futuro.

Articolo easy questa settimana, ho idea scribacchierò di più la prossima. Siamo quasi a metà stagione e ho sempre meno idea del punto in cui decideranno di interrompere la narrazione… mah…

Domani esce un approfondimento di Regola su Aku no Hana e la recensione di Oreimo!

Continuate a seguirci, alla prossima!