Non ho ricordi di articoli, su Komixjam, riguardanti Ore no imōto ga konna ni kawaii wake ga nai, o più cordialmente Oreimo. Lo si è citato sempre di striscio per quanto riguardava classifiche varie o altro; ma ora che il sottoscritto ha intenzione di seguire la seconda stagione e propinarvi proporvi le recensioni, settimana per settimana, direi che è d’obbligo almeno un articolo che tratti l’argomento.
Il titolo “Non è possibile che mia sorella sia così carina!” porta subito tutti, nessuno escluso, a trarre delle conclusioni che, a mio parere, sono errate. Quello che abbiamo davanti è un harem story che non è un harem story. Sì, il protagonista maschile è uno solo ed è circondato da una discreta dose e varietà di ragazze; ma solo un’amica d’ infanzia prova dei sentimenti di matrice amorosa verso il nostro Kyousuke, quindi non un harem di quelli che intendo io in cui troviamo i banchi di pulzelle che smaniano per una notte d’amore con il nostro eroe (o circa).
La trama è piuttosto curiosa: la studentessa delle medie Kirino è un modello dentro e fuori la scuola (migliori voti, eccezionale in atletica, lavora part-time come modella per tirar su qualche soldo ed è fortunata) mentre il fratello liceale Kyousuke è mediocre per scelta (la sua aspirazione più grande è vivere una vita normale); tra i due non c’è questo gran rapporto, si sono sempre ignorati a vicenda, complice anche l’invidia di Kyousuke nei confronti della sorella. Tutto è stabile fino a che il fratellone non scopre che la sorellina è una patita di manga, anime, ma soprattutto eroge (videogame erotici). Gli otaku non sono ben visti, socialmente, e le otaku men che meno; il fratello si troverà a “difendere” la sorella dal padre, farla rappacificare con la migliore amica dopo che questa le ha tolto il saluto scoprendo la sua passione e le farà incontrare due ragazze con cui condividere quella che fino a un attimo prima era una passione segreta a tutti. L’aiuta tramite “consigli di vita” a ricavarsi uno spazio in cui potersi godere quello che le piace senza frustrazioni e non in modo represso migliorando (anche se di poco) il legame tra loro e il modo di rapportarsi di Kirino con gli altri.
Però voi vi chiederete se ci sono tracce evidenti di una relazione “poco limpida” tra i due protagonisti. E io, personalmente, ribadisco il mio no. Dal mio punto di vista le uniche ambiguità potrebbero sorgere da parte di Kirino, ma a uno sguardo attento si nota e capisce che le sue ricerche di attenzioni sono quelle di una sorella minore ignorata e accantonata più che quelle di una ragazza innamorata. Almeno così mi pare dopo la visione della prima stagione, sono proprio curioso di vedere se ciò verrà confermato (come spero) o smentito.
Kirino non è l’unica a cui il nostro protagonista darà una mano. Una delle due amiche otaku di Kirino, Kuroneko, alla fine della prima stagione dell’anime diventa kohai di Kyousuke. C’è da premettere che il carattere di Kuroneko è parecchio introverso e il suo modo di rivolgersi agli altri sempre sprezzante; Kyousuke l’aiuterà ad ambientarsi nella scuola tramite il club che tratta la programmazione di videogame ricevendone in cambio un affetto che è però vedo di più come mezzo per esprimere gratitudine che non sentimenti di carattere amoroso.
Il bello di questa serie, per me, son proprio i personaggi. Certo, hanno alcuni elementi del carattere che sono frutto di stereotipi standard (ex: tsundere), ma hanno tutti un qualcosa che me li fa piacere tutti. Ma proprio tutti.
Inizierà a breve la seconda stagione che si rivela anche essere l’ultima in programma visto che riuscirà a coprire tutte le light novel che raccontano la storia dei fratelli. Sedici episodi, insomma, che si prospettano densi di avvenimenti e che ogni settimana io recensirò e commenterò. Mi asterrò dal fare previsioni visto che ogni volta le manco in pieno. Quindi non mi resta inviarvi ai miei futuri articoli e sperare di avervi interessato alla serie.
Alla prossima!
