Donne e Kunoichi (approfondmento 6) – Sulle tracce di Naruto (25)

Questo è un articolo che mi è stato chiesto più di una volta da alcuni utenti e commentatori, ci ho dovuto pensare un po’ prima di scriverlo perchè è un’argomento abbastanza difficile e delicato.

Innanzitutto, per comprendere le donne narutiane, dobbiamo partire dai contesti, in quest caso ritengo siano due: il mondo della finzione nel Manga, il mondo della realtà del Mangaka. Il contesto del manga lo conosciamo tutti benissimo, ma è bene rivedere alcune cose: è un mondo di guerre, di soprusi, un mondo che si basa sulla forza fisica e sul potere militare. In un mondo simile in pochi penserebbero a creare uno spazio per la componente femminile, intrinsecamente vista come lontana dalla violenza e dall’uso della forza. Nonostante ciò, abbiamo degli esempi di donne davvero eccellenti nel manga (affronterò le più promettenti nella seconda parte dell’articolo) segno che Kishimoto non si dimentica completamente di rendere “unisex” la sua opera. Ci sono moltissime donne che partecipano a delle guerre e ben due Kage su cinque sono donne, un riconoscimento che se fosse concretizzato nel mondo reale avrebbe dell’incredibile (in Italia ancora si parla di “Quote Rosa”). Il contesto reale dell’autore, ovvero la cultura giapponese, ha secondo me ancor più importanza sulla considerazione stessa della donna. Il Giappone è da sempre riconosciuto come moderatamente Misogino, la donna non solo non è molto considerata ma è spesso mercificata (ormai noti sono i rivenditori di mutandine femminili usate). Da questo punto di vista, nonostante Kishimoto non renda sempre il giusto merito alle sue donne, “Naruto” rappresenta comunque un mezzo tentativo di rivalutazione della donna, non soltanto come madre ma anche come guerriera pronta a tutto. Ci sono comunque esempi di Manga decisamente più spregiudicati in tal senso, basterebbe pensare alle donne (od alle Stragazze) di One Piece per rendersi conto di come Oda sia totalmente libero da alcun pregiudizio verso qualunque categoria.

Vediamo ora alcuni personaggi, ne ho scelti tre positivi e tre negativi. Premetto che non parlerò di tecniche ed abilità nel combattimento ma solo della loro tempra morale, delle loro motivazioni, dei loro atteggiamenti attivi o passivi a seconda delle situazioni.

PERSONAGGI POSITIVI

Temari: lo trovo un ottimo personaggio, che se ben sviluppato avrebbe potuto dare molto di più al Manga (potrebbe ritagliarsi ancora una particina nel finale della guerra, non lo escluderei). Temari ha carattere, è forte ma soprattutto è sfacciata: ritengo questa caratteristica una grande virtù in un manga come Naruto. Grazie al suo carattere riesce a prendere le situazioni con grande prontezza e ad affrontarle efficacemente, almeno finchè le sue abilità glielo consentono. In Naruto abbiamo molti esempi maschili di questo tipo: Naruto in primis, la cui sfacciataggine e spontaneità sono diventate emblematiche, ma Jiraya prima di lui, Kiba, anche Killer Bee. Temari però, rispetto alla maggior parte di loro, possiede anche una sensibilità notevole e la dimostra verso il fratello (quando Gaara ancora è giovane lei è l’unica a cui si “sottomette”) ma anche verso Naruto, riconoscendo il suo valore e ringraziandolo per la sua solidarierà verso Gaara; questo le consente di comprendere immediatamente coloro che la circondano oltre a mantenere comunque un atteggiamento che resta femminile e che non esula dalla sua naturale appartenenza. In definitiva, un personaggio con un potenziale davvero enorme.

Kushina: un altro ottimo personaggio femminile in quanto scardina alcuni degli stereotipi classici della donna nel manga. Kushina non è solo una madre consapevole delle proprie responsabilità, non è solo una moglie accondiscendente, è anche una guerriera dal carattere molto forte e con un’innata indole per la compassione e soprattutto per il sacrificio. Durante l’attacco della volpe decide, senza alcuna esitazione, di sacrificarsi per il villaggio e per suo figlio, non pensa minimamente alla propria incolumità. Con una serenità incredibile prende una decisione drastica per il bene dei suoi cari e per le responsabilità affidategli. Abbiamo visto altre Kunoichi (ninja di sesso femminile) esitare di fronte a situazioni simili, Tsunade e Sakura su tutte. Kushina invece dimostra di non temere il proprio ruolo, anzi di accettarlo con orgoglio e senza il minimo sentimento di rassegnazione.

Chiyo: personaggio molto ambiguo e complesso. Chiyo incarna non solo il pentimento per le scelte della sua generazione (quella di sigillare i demoni nei ninja) ma dimostra soprattutto grande iniziativa ed una fortissima voglia di rivalsa sui propri errori, i quali non vengono minimamente sminuiti da lei ma anzi, con grande consapevolezza accettati ed affrontati. Oltre a questa personale espiazione Chiyo si fa carico dei sentimenti della nuova generazione incentivando col prorpio sacrificio l’unione di due interi paesi. La vecchietta di Suna dimostra come sia possibile sovrastare in quanto a forza morale qualsiasi uomo, qualsiasi giovane affrontando con forza e determinazione la propria storia e quella del proprio paese.

PERSONAGGI NEGATIVI

Sakura: purtroppo la donna del Team 7 rappresenta un’occasione davvero sprecata per Kishimoto. Nonostante la sua voglia di dimostrare la propria forza, nonostante gli importanti ruoli che assume prima e durante la guerra, Sakura continua a mostrare un’indecisione infinita, molto simile a quella della sua maestra e mentore Tsunade. Benchè le sue parole siano state in passato molto promettenti, questi impegni non sono stati affatto mantenuti: non riesce a prendere sul serio la “situazione Sasuke” delegando ancora una volta il compito a Naruto, non riesce a difendere l’accampamento medico senza l’aiuto del “Hokage arancione di Konoha”, non riesce a far altro che rimandare ad altri i propri compiti. Purtroppo ritengo che questo personaggio sia ormai gravemente compromesso: non credo ci sia ulteriore tempo per risollevarlo nè per riscattarne il ruolo all’interno del manga, a questo punto Kishi non può far altro che affiancarla a Naruto nella sua lotta finale o far si che compia un gesto davvero eclatante che completi una carriera fatta di un’onnipresente esitazione.

Hinata: come Sakura trovo che anche Hinata sia un personaggio che ha promesso molto e mantenuto poco o nulla. La giovane erede della casata Hyuga continua a mostrare un’eccessiva dipendenza dagli uomini che la circondano. Continua a ringraziare Naruto per ciò che le ha riconosciuto togliendo a sè stessa tutti i meriti, continua a porsi in maniera “sostitutiva” ai ninja che la circondano, lei non è mai la prima scelta (lo è invece Neji) evidenziando un’effettiva dipendenza non solo per abilità ma anche per convinzioni. Senza uno stimolo esterno Hinata non avrebbe ancora avuto una volontà propria nè stimoli spontanei tranne forse contro Pain; è l’unica, vera sua presa di posizione in tutto il manga, salvo poi ricominciare a dipendere dagli altri durante la guerra. Konan: veniamo infine all’unica donna di Alba, la compagna fidata di Nagato. Quando penso a Konan noto immediatamente una costante sudditanza nei confronti degli uomini che la circondano. Prima Jiraya in quanto maestro, poi Yahiko e Nagato come leader, infine Naruto come continuatore dei sogni dei suoi ex-compagni. Konan è un personaggio molto passivo e poco propositivo, che oltre a promettere poco dimostra ulteriormente la propria inadeguatezza rispetto ai sogni (nemmeno suoi) che spera di realizzare. Non vorrei sembrare troppo  drastico, anche perchè non abbiamo visto tantissimo di lei, ma personalmente ritengo Konan il personaggio femminile meno carismatico e meno determinato dell’intero manga.