Naruto 581-582, One Piece 663, Bleach 487-488: Recensione

Per prima cosa, mi scuso se la scorsa settimana non ho scritto la recensione ai capitoli, ma una serie di eventi concomitanti mi hanno impedito di farlo: 1) problemi di connessione di rete, che per lunghe ore dava forfait, scomparendo nei meandri delle cabine di trasmissione (e forse, il camion che ha sfondato la cabina a 200 metri da casa mia centra qualcosa!); 2) congiura di WordPress contro il sottoscritto che, terminata una lunga e interessante digressione sullo scorso capitolo di Naruto, e l’ha cancellata rendendomela irrecuperabile; 3) correzione dei compiti di Analisi, che mi ha tenuto impegnato molto più tempo di quanto avessi previsto! Detto questo, andiamo a recensire sia i presenti che i passati capitoli (e fortuna che Oda la scorsa settimana ha fatto pausa, se no sai che macello!)

 Naruto 581 – La foglia di tutti – Naruto 582 – Niente. Più che discutere degli avvenimenti di questi due capitoli (che, alla fin fine, ruotano, il primo, attorno alla vicenda di Itachi e sono cose dette e ripetute altre volte, mentre il secondo apre un ampio Flashback – per certi versi forse un po’ banale, devo dire –  sulla storia di Kabuto), vorrei soffermarmi su alcuni aspetti che mi hanno colpito (sia in positivo, che in negativo). Mi è molto piaciuto il discorso di Kabuto del capitolo 581: in qualche modo, tracciando un paragone tra se stesso e Itachi, ha sottolineato come il concetto di “traditore” possa essere fortemente soggettivo e divenire preponderante a seconda dell’ottica secondo la quale si analizzano e giudicano le azioni compiute dal traditore stesso. Ma ancora di più, mi ha colpito questa “arringa” a suo favore tesa quasi a sottintendere che lui, molto più del traditore del clan Uchiha, possa dirsi un “fratello” per Sasuke: in certi momenti, il suo discorso fa pensare che nei 3 anni in cui il nostro amato/odiato emo-ninja ha appreso le perverse arti del maestro Orochimaru, i due allievi dell’uomo-serpe abbiano condiviso ben più che un semplice apprendistato e, se devo dirvela tutto, ho sentito una sorta di “allusione” nelle parole dell’occhialuto ninja-medico, quasi a voler affermare che la morte del Sennin (se davvero di morte si tratta) possa essere stata una sorta di “orchestrazione” di entrambi i giovani allievi. Certo è che su cosa sia accaduto con precisione nei 3 anni di “cattività” Kishimoto non ne ha mai fatto parola esplicitamente (salvo cominciare a fornirci alcune notizie sporadiche dal momento in cui Sasuke fugge dalla “gabbia” e recluta i suoi nuovi compagni), per cui sarebbe anche interessante capire quali fossero i rapporti di “subordinazione” (perché di “amicizia”, la in mezzo, non mi sembra proprio di scorgerla!) e il come certe “relazioni” abbiano innescato gli eventi allo stato attuale. D’altra parte, nel capitolo di questa settimana (582), le parole di Kabuto o, meglio, il suo flashback, mi hanno colpito in maniera negativa: da altezzoso sproloquiatore, convinto di essere lui il prescelto per portare a compimento le ricerche del grande Orochimaru (e, del resto, come dargli torto? I suoi successi li ha conseguiti!), Kabuto ricorda un passato in cui l’impressione che si ha di lui è quella del bambino prodigio che, tuttavia, proprio a causa di questa sua eccezionalità, pare incapace di stabilire un qualsiasi rapporto di comunicazione con chi lo circonda. Sinceramente, mi aspettavo qualcosa di diverso (ma magari, nel prossimo capitolo, avremo un colpo di scena, tipo qualcosa alla Elfen Lied!), e devo dire che questa digressione nel passato di Orochibuto mi ha davvero lasciato indifferente (e a me il personaggio dell’occhialuto piace sin dalla sua prima apparizione!). La cosa però che mi ha fatto davvero schifo (e vi assicuro che il termine è proprio questo) è questa rivelazione, buttata lì, senza preamboli, dell’esistenza di una tecnica simile ad Izanagi. Ora,per chi conosce Izanagi e Izanami (le due divinità fratello/sorella e marito/moglie creatrici dell’Universo intero), presupporre dell’esistenza di una tecnica come Izanami, esistendo Izanagi, risultava abbastanza ovvio: e allo stesso modo ovvio risulta la modalità con cui questa tecnica agisce, per una questione di compensazione/completamento alla precedente. Ma quello che ho trovato veramente orrendo è il fatto di comunicare una cosa del genere così, di punto in bianco, quasi senza un minimo di preambolo (Danzou aveva fatto molto più il figo quando aveva sfoggiato Izanagi), come se fosse una qualsiasi tecnica di combattimento senza arte ne parte: Kishimoto, questa volta, ha davvero ammazzato tutto il pathos possibile, e devo dire che la cosa non mi è proprio piaciuta. Un ultima nota sul capitolo 582: non trovate che sia terribilmente moscio?

 Bleach 487 – Breathe but blind – Bleach 488 – Bond Behind Blast. Devo dire che nei due capitoli di Bleach di queste settimane le rivelazioni (forse non sconcertanti, ma sempre rivelazioni sono) si sprecano: da una parte, nello scorso capitolo, apprendere da Urahara (e ti pareva che già non sapesse tutto) che lo Hueco Mundo è cambiato e poi assistere, con i nostri occhi, alla sua trasformazione in un immenso Lager Nazista (e sti Vandenreich sembrano sempre più usciti da una versione caricaturale malvagia delle SS), mi ha lasciato alquanto di stucco: il fatto che ci possa essere un potere talmente devastante da essere riuscito a mettere in ginocchio il reame degli Hollow (anche se già profondamente provato dall’assenza di tutti i suoi Espada!) pone seri quesiti su quali possano essere le reali intenzioni dei “cattivi” di turno. Inoltre, il rivedere il Trio delle Bestie in azione fa presupporre che tutti gli Hollow non definitivamente morti dovrebbero ancora stare da qualche parte (e qui sorge l’atavica questione: Grimmjow è crepato o no?). Ma sinceramente sono le ultime pagine del capito 488 a farmi pensare: si era capito che i cattivi fossero Quincy (e il capitano della Dodicesima brigata ce ne da conferma), eppure questa cosa più che essere una risposta pone molte altre domande sul piatto: se tutti i Quincy erano morti e gli ultimi due rimasti sono gli Ishida, questi da dove saltano fuori? Possibile che dopo la Hollowificazione e la Shinigamizzazione esista anche al Quincyficazione? Oppure (cosa più probabile) il Gotei 13 sa qualcosa che noi non sappiamo? E questa capacità di “assoggettare” il Bankai (che a quanto pare è la tecnica che il defunto Ivan ha tentato, fallendo, con Ichigo e che, molto probabilmente ha causato la morte di Sasakibe) a cosa serve realmente (perché ho i miei dubbi che sia solo un metodo per rendere meno potenti gli avversari Shinigami) e, soprattutto, può essere utilizzata anche contro gli Arrancar (cosa che mi pare possibile, vedendo come sono state malamente sconfitte le Tres Bestia dal figlio di Himler)? E come sempre… domande, domande, ancora domande!

 One Piece 663 – CC. Lo ammetto: in questo capitolo non c’ho capito niente… è che mi sono lasciato distrarre dall’immagine di Sanji/Nami verso la fine del capitolo e ho perso il filo del discorso! Scherzi a parte, tra un po’ questo manga diventa Ecchi… e poi voglio vedere come va a finire. La cosa che mi ha veramente colpito, tuttavia, è un’altra: la velocitià con cui, in poche pagine, Oda ci fa scoprire un sacco di cose (non che sia uno che non rivela niente come Kubo, però di solito è molto più pacato). Il Samurai fruttato che ha studiato ad Hogwarts e che fa le magie (come si chiamerà sto frutto? E soprattutto, che tipo di frutto sarà? Perché, sinceramente, non mi pare né Rogia né Paramisha); gente che si scambia il cuore e che vive in malo modo (non tutti, ovviamente) questa situazione; Smoker che entra nel corpo di Tashigi (e vedera l’occhialuta spadaccina con quel sigaro in bocca è una scena che merita 100 punti!); infine (ma solo perché accade nell’ultima pagina) scoprire che il nemico è Caesar Crown… chi??? E questo da dove esce? Io avrò poca memoria, ma non mi pare che in passato il caro Oda abbia mai nominato un tale personaggio: cosa strana, poi, considerato che, secondo Smoker, il tipino era assistente di Vegapunk e esperto di armi di distruzione di massa! E poi, quella nebbia? Un altro fruttato Rogia? Oppure è solo “frutto” di qualche strano esperimento? In ogni caso, una cosa la posso dire: non so perché ma quella sagoma mi sembra familiare! Chiudo con una osservazione sulle ministorie: cos’è tutta questa attenzione riguardo Impel Down? Va bene che vuole farci capire cosa accade nel Mondo, ma il concentrarsi di Oda su questi fatti specifici mi fa pensare che abbia qualcosa in mente.