Ci sono volte in cui una semplice frase può segnare, profondamente, il significato di un’intera storia: in questi tre capitoli ho riscontrato alcune parole e frasi che, almeno in un caso, mi hanno letteralmente fatto prendere un colpo… ma andiamo con ordine.
Bleach 469 – Rag Lag Rumble. Sembra giunto il momento della verità per i fratelli Kuchiki: sopravviveranno a questo scontro o sarà la loro fine? Quella messa peggio pare Rukia, trasformata in peluche… mentre Byakuya sembra essere stranamente calmo (in completa opposizione all’ultima pagina del capitolo scorso dove, nel momento in cui Tsukishima lo attacca, assume un’espressione perlomeno atterrita!). Al di là di ciò che accade nel capitolo (e della spiegazione del funzionamento di Senbonzakura che, devo dirlo, mi ha affascinato… anche se si poteva immaginare ci fosse sotto qualcosa di simile) la mia attenzione si è concentrata sul termine usato sia da Rukia che da Riruka per definire gli oggetti sparati dall’arma della giovane fullbringer: non ho avuto modo di leggere (ancora) una RAW decente, ma sono pronto a scommettere qualsiasi cosa che, nella versione originale, entrambe usino la parola “可愛い” (kawaai) che indica qualcosa di “carino e dolce” in giapponese. Perché ne sono certo? Guardate qual è la seconda immagine che viene fuori ricercando “kawaii” su Google Immagini, e poi ditemi voi: Immagini Kawaii!
One Piece 643 – Fantasma. Ci sono un bel po’ di rivelazioni in questo capitolo: per prima cosa, capiamo che ciò che Oda ci ha mostrato la volta scorsa sono gli avvenimenti “contemporanei” allo scontro, fuori dalla bolla, tra il Principe Fukaboshi e Hody Jones, fatto che viene rimarcato quando possiamo “udire” nuovamente il dialogo tra Rufy e i soldati all’interno del cannone ad aria. Poi finalmente abbiamo delle rivelazioni sui nuovi poteri di Nico Robin e Brooke (ci sarebbe anche Usop, ma il suo scontro si “ferma” a metà, per cui non siamo ancora certi di quali nuove abilità abbia acquisito): la prima che, a quanto pare, può ormai ricreare una copia di “qualsiasi parte del suo corpo”… compreso il suo corpo per intero! Mentre Brooke ci rivela la vera essenza del frutto che lo rende, virtualmente, invincibile: esso permette di mantenere ancorata alla nostra realtà la sua “energia spirituale”, rendendolo, in effetti, una sorta di “fantasma tangibile” che può muovere il corpo scheletrico e fluttuare, liberamente, in giro per lo spazio: a questo punto mi chiedo se, in futuro, non vedremo Brooke usare le sue ossa come oggetti da combattimento, pilotate da questa sua energia! Il vero colpo, comunque (e che secondo me indica, ancora una volta, quanto Oda procede su un suo percorso che, se anche non fosse proprio originale, se non altro si discosta da “altre storie simili”) viene dalla rivelazione sulla “vera natura” di Hody: tutti ci aspettavamo un flashback, un racconto infinito, una spiegazione/giustificazione all’atteggiamento violento di Hody Jones i confronti degli uomini e, in generale, del mondo intero. E invece Oda ci spiazza: Hody fa tutto questo… per il semplice gusto di farlo! Perché è questo che vuole fare, e prescinde dalla storia che lo ha visto protagonista insieme agli altri pirati del sole: niente vendette, niente tentativi di “restaurare” il nome di Tiger o Arlong, nessun desiderio di conquista! Hody è cattivo, vuole fare del male, o non si fermerà fino a che non avrà raggiunto tale scopo. Punto e basta.
Naruto 560 – Uchiha Madara. Alla seconda pagina di questo capitolo, per poco non ci rimanevo secco! Non so se sia un mio errore di interpretazione, non so se sia un mio ragionamento errat, ma il discorso iniziale tra Madara e Muu mi ha fatto venire i brividi. Riassumiamolo: Madara, redivivo, osservando i suoi antagonisti, riflette sul fatto che tutta questa guerra sia causa SUA, un qualcuno (che a quanto pare conosce), che ha deciso di agire finalmente. Quando chiede a Muu chi lo abbia resuscitato, Kabuto interviene e gli risponde: e qui Madara pronuncia la frase che mi ha letteralmente spiazzato. “Sei il SUO assistente!”. Ora, collegando queste due affermazioni di Madara, si possono fare molte ipotesi: il vecchio Uchiha sa chi si nasconde dietro la maschera di Tobi e, per qualche strana ragione, è al corrente che Kabuto lo aiuti, oppure, in realtà, con quel pronome possessivo ripetuto fa riferimento a due individui distinti. Tuttavia, appena ho letto quelle frasi, mi è venuto naturale pensare ad un nome: Orochimaru…. e la cosa mi ha fatto rabbrividire! Orochimaru, colui che ricerca la tecnica finale, colui che era entrato nell’Akatsuki per usare la sua forza a proprio vantaggio e che ne era stato scacciato, colui che come Ninja di Konoha aveva raggiunto un tale grado di specializzazione da risultare (quasi) inarrivabile. Orochimaru, il ninja che, sin dall’inizio di questo manga, si è presentato come un personaggio in grado di comprendere e conoscere molte più cose di quanto sia dato sapere agli altri, e che da quando si è fuso con Kabuto (o, almeno, da quando Kabuto ha assunto questo aspetto “serpentesco” alla Voldemort), ha permesso al ninja occhialuto di “accedere” a fatti e conoscenze che, come capiamo dal discorso che fa Madara, dovrebbero essere segreti, per certi versi, magari anche a chi ci ha lavorato per tutta una vita, tanto superano la possibilità di comprensione della mente umana. Ho sempre pensato che Orochimaru non fosse morto, e che fosse, addirittura, ad un livello non classificabile al pari degli altri: ma se davvero lui fosse Tobi e fino ad oggi avesse preso in giro tutti, da Jiraiya, a Pain, passando per Naruto, Sasuke e, a questo punto, lo stesso Madara, questa sarebbe davvero una svolta epocale per questo manga! Chiudo spendendo due parole su Madara: ma che cavolo di poteri ha????? Mi viene solo da pensare una cosa: questa è la fine (e se non lo è, adesso ci siamo davvero tanto tanto vicini…. anche se dal punto di vista di un manga, un finale del genere potrebbero durare ancora un buon centinaio di capitoli, e quindi 2 anni di storie!).
