Digicomics, mobile comics. Fumetti in formato digitale

Panelfly, una rivoluzione che vuole divenire standard

Come preannunciato a fine 2008, si sta muovendo qualcosa di grosso per digitalizzare fumetti e libri fin prima relegati alla vecchia cellulosa.
Tutto partì dal “lontano” 2004 quando nacque Google Books con lo straordinario intento di digitalizzare più libri possibili, salvandoli dall’inevitabile uscita di scena dovuta alla morte dei detentori dei diritti o alla difficile reperibilità delle copie rimaste.
Mentre gli smartphone ed internet “facile” iniziavano a fare la loro comparsa intorno a tutti noi, nel 2007-2008 la rivoluzione ebbe una grossa accelerata grazie all’iPhone. Questo dispositivo ebbe qualcosa di innovativo come un touchscreen davvero grande, facile e funzionale limitando al tempo stesso le dimensioni del palmare. La cosa che, forse, è passata inosservata però è stato l’obbligo, forse non scritto, di Internet.

Le aziende di tutto il mondo si sono mosse per tentare di portare la rivoluzione digitale sia al PC che ai dispositivi mobile tra l’indifferenza o lo scetticismo generale. In questo articolo analizzeremo le proposte più allettanti delle diverse realtà: fumetti, comics e manga.

Disney Digicomics provato per voi

Un giorno di marzo del 2008, Gianfranco Cordara e Dario di Zanni (sisi italiani!), vengono convocati alla Disney di Milano e gli viene affidata un’impresa: capire come portare i fumetti sui nuovi media portatili. In soli sei mesi, dopo conferenze con la sede Europea di Londra e quella di Los Angeles, è stata creata la Digicomics studio con l’obiettivo di “smontare” le vecchie tavole su carta e “rimontarle” in formato digitale.
Si è voluta così creare una vera e propria piattaforma indipendente che funzionasse indipendentemente su ogni piattaforma dall’iPhone alla PSP, dal Web al PC.
Attualmente è disponibile Digicomics Disney solo su iPhone. L’ho provato per voi. L’applicazione, facilmente reperibile su AppStore, è organizzata in “My Comics” e “DigiStore” rispettivamente l’archivio dei fumetti acquistati e lo store di quelli disponibili. Dopo aver acquistato un fumetto, è possibile leggerlo infinite volte e le vignette sono intervallate da effetti semplici come dissolvenze, preservando così la qualità di lettura che si può trovare nella carta.
L’applicazione è davvero notevole anche se consiglierei di inserire magari il primo numero di Topolino gratuitamente, in modo da poter assaporare questa nuova tecnologia. Presto sarà disponibile anche per Nokia Ovi, Sony PSP, Nintendo DS e Web.

Attraversiamo ora l’oceano Atlantico per dirigerci verso gli Stati Uniti dove, recentemente, è stato stipulato un contratto da milioni di dollari con Panelfly, un’azienda rivoluzionaria che vuole diventare uno standard per la digitalizzazione dei fumetti su dispositivi come iPhone ed iPod touch.
Marvel, il colosso dei comics acquistato da Disney per una cifra capogiro, si è sempre dimostrata attenta all’era digitale rendendo disponibile per prima un servizio come “Digitalcomics Unlimited” che, al presso irrisorio di 4.99$ al mese, fa sfogliare più di 5000 comics ormai introvabili come Iron Man #1 oppure i Motion Comics, fumetti digitali arricchiti con effetti sonori ed animazioni.
Il passo successivo era quello di trovare il modo di commercializzare anche le novità nei dispositivi mobile. Marvel, quindi, si è appoggiata ad aziende esterne come Comixology ed Iverse ma sopratutto a Panelfly.
Come DigiComics di Disney, queste applicazioni sono rese disponibili gratuitamente mentre, per il download dei comics, viene chiesta una cifra simbolica di 0.99$.

Se, almeno fino ad ora, abbiamo parlato di novità e tentativi di commercializzazione dei fumetti digitali, dal Sol Levante arriva la conferma delle supposizioni: questa rivoluzione è importante ed è (in parte) il futuro.

Le grandi case editrici giapponesi si sono mosse in diverse direzioni per diversi motivi. Il primo motivo è, sicuramente, la grande crisi degli acquisti che i manga ed anime stanno avendo mentre il secondo è il “problema” delle scanlations. Entrambe le situazioni andrebbero analizzate per bene tuttavia una soluzione unica potrebbe attenuare entrambi i motivi.
Le scanlations hanno una causa semplice: diffondere le uscite giapponesi nel mondo in contemporanea. Sono stati compiuti diversi sforzi per arginare il problema come inviare email ai proprietari dei siti e degli hosting tuttavia è letteralmente impensabile iniziare un’azione legale con tutti sia per motivi economici che di marketing.
Si è così svolto un lavoro parallelo che ha portato la Shueisha ad offrire una versione gratuita online delle nuove serie del Shukan Shonen Jump. Tramite software e formato proprietario si è reso possibile a milioni di lettori, la visione di serie che, almeno da loro, usciranno tra mesi e mesi. Ridendo e scherzando penso si sia ampliato il problema (ora quelle serie, forse, verranno seguite via scanlations) tuttavia il lavoro di promozione è stato alto, la sperimentazione un successo.

IKKI e Shonen Sunday stanno ora rendendo disponibili diverse serie vecchie e nuove con la speranza di promuoverle mentre, altri, stanno predisponendo servizi per leggere i manga a basso prezzo fisso o mensile (0,50$). Forse, se la qualità del servizio e di lettura sarà alta, si arginerà il mondo delle scanlations tuttavia bisogna avere il coraggio di approntare una scelta del genere che coinvolge sia le case editrici giapponesi che l’intera distribuzione mondiale.

Infine una piccola notizia: lo scorso ottobre 45 piccoli e grandi editori, tra cui Shueisha e Kodansha, hanno deciso di consorziarsi con l’obiettivo di portare la distribuzione delle proprie riviste in formato digitale. Verrà quindi creato un servizio comune capace di distribuire i diversi contenuti a pagamento: dai manga alle riviste vere e proprie come CamCam, dedicato al pubblico femminile.

L'analisi del consorzio
Manga sul cellulare


Manga su smartphone al Comic-con 2008

Gli sforzi da compiere sono ancora grandi, sopratutto per quanto riguarda la protezione del diritto d’autore tuttavia sembra che qualcosa di grosso si stia muovendo. Chiaramente la digitalizzazione dei fumetti non vuole essere l’evoluzione del cartaceo ma, piuttosto, un’alternativa. Guardiamo quindi con curiosità queste novità senza paura ed indifferenza.

Vi lascio alla pubblicità giapponese dell’iPhone, forse un indizio di ciò che si stava per creare.