Bene, con questo post inauguro una nuova rubrica, ovvero la Life in Japan della zia Funny (ovviamente chiunque oserà chiamarmi davvero zia funny verrà tormentato dal mio fantasma per l’eternità, sia chiaro asd).
Dunque, la vita a Kyoto ormai è diventata un’abitudine, tra scuola, studio, e occasionale shopping a Teramachi (si, shopping… ormai non mi ricordo più nemmeno come si fa) ma ogni tanto questa città ti sorprende: o meglio, dove meno te lo aspetti, quando meno te lo aspetti, ecco che all’angolo della strada sbuca un tempio, enorme, minuscolo, non importa, una volta varcato il cancello (il torii) sei dentro un altro mondo. Il recinto di alberi attutisce i rumori da fuori, dentro si sente solo lo sciaquio della fontanella per la purificazione rituale e i versi degli animali. Un ronzìo, un battito d’ali, un frusciare di foglie. Sembra davvero una bolla di sapone, separata dal resto della città da una barriera così sottile da essere quasi invisibile.
Ovviamente, non ci sono solo i minuscoli tempietti di quartiere: giusto ieri sono stata con le mie compari di viaggio al Kiyomizudera, uno dei templi più famosi del Giappone, se non del mondo: un panorama veramente da brivido, unito all’emozione di trovarsi davvero su quella terrazza a strapiombo sulla foresta vista tante volte in foto. Anche se devo dire che ora che l’ho visto di persona rimpiango di non aver studiato più accuratamente arte giapponese.
A questo punto, non mi metterò certo a fare una lezione di arte, sia perchè non ne ho l’intenzione, sia soprattutto perchè non ne ho la competenza. L’unica informazione a mio parere indispensabile è la distinzione fra i TERA (o dera, o ji) che sono i templi buddisti, e i JINJA (o jingu) quelli shintoisti. Le differenze a livello di architettura sono facilmente percepibili, quindi anche se siete digiuni al riguardo, vi basterà guardare i nomi e le foto di un paio di templi per rendervi conto delle varie differenze. La cosa strana (strana per noi) è che all’interno di uno stesso complesso ci possono essere entrambi i tipi di tempio, ed è questo il caso del kiyomizudera: c’è la parte dei templi buddisti con le statue di kannon bosatsu, dea che presiede alle nascite e ai bambini, e la parte shintoista con la pietra dell’amore e la statua del dio dell’amore con i conigli, i suoi messaggeri. Il sincretismo religioso non deve stupire, qua le due religioni convivono da secoli senza problemi.
Per le foto, vi segnalo la pagina di facebook della nostra stanza, se volete seguire le nostre avventure, e la mia collezione di foto su deviantart, una discreta galleria immagini sia del Kiyomizudera sia di altri luogi di cui parlerò prossimamente, in aggiornamento costante. Spero sia di vostro gradimento. Alla prossima puntata!
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