Nessuno resiste al fascino del giappone, noi mangofili, animofili e appassionati di figures lo sappiamo bene. Tuttavia, ci sono anche persone da cui non ci si sarebbe mai aspettata una passione per il mondo del sol levante. Capiamoci, ognuno è libero di coltivare le passioni che preferisce. C’è chi costruisce gundam da 3000 pezzi, chi fa cosplay (come la sottoscritta) chi non si perde una ricetta di suor germana, e via dicendo, ma ci sono persone dalle quali proprio non te lo aspetti. O almeno, per me è stato così.
Infatti un autore americano come Clive Barker, che scrive romanzi horror e thriller, non è il tipico esempio di scrittore che si rivolge al mondo degli anime per portare i suoi personaggi e le sue storie fuori dalla carta stampata. E invece, puff, eccolo qua a conversare amabilmente con niente meno che Ryuhei Kitamura, un regista assolutamente valido e apprezzato.
A quanto dice barker, in un’intervista che trovate in fondo all’articolo, l’idea di trasformare i suoi ibri in anime viene da numerosi fattori, uno dei quali è