Gintama, nuova serie in onda da aprile su TV Tokyo

 Direttamente dalle pagine di Weekly Shone Jump, ci arriva questa notizia, spero gradita a tutti voi.

Gintama riprenderà ad aprile in Giappone, dopo lo stop di marzo, con l’episodio 201.

Nuovi episodi, che forse prima o poi arriveranno in Italia. La Dynit detiene per ora solo i diritti delle prime due serie…staremo a vedere.

Trama (presa dalla fumettopedia): Gintama è una serie anime incentrata sulle bizzarre avventure di Sakata Gintoki, un eccentrico samurai che vive nella citta di Edo, l’attuale Tokio. A turbare la tranquillità del posto, arrivano degli alieni di nome Amanto che si impongono in Giappone per tutto il periodo Edo. I samurai giapponesi che una volta combattevano contro gli Amanto sono ormai un ricordo, eppure gli stessi Amanto per evitare ulteriori insurrezioni da parte di questa nobile gilda di guerrieri hanno imposto il divieto sul porto d’armi, in particolar modo le katane. Gintoki, il suo fido apprendista Shimura e una

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I ninja, i guerrieri della notte

 Il ninja era una spia del Giappone feudale. Questi guerrieri praticavano il ninjustu (nin=pazienza e justu=tecnica), ovvero un insieme di tecniche di combattimento e di spionaggio. Il termine ninja è stato coniato negli anni ’50, con l’avvenire dei film delle arti marziali.

Il ninja è quindi “colui che pratica ninjustu”, ma esistono sinomini quali: shinobi, kanja e kunoichi (per indicare le ninja donne).  Le donne si addestravano in modo diverso dagli uomini, seducendo il nemico e uccidendendolo tramite veleni e piccole lame nascoste.

Lo shinobi era un sicario per un omicidio mirato che uccideva su commissione una persona alla volta, contrariamente a quello che si pensa basandosi su videogiochi o film. Era anche un esperto nelle arti marziali, nella tortura e fungeva da guardia del corpo.

I samurai, i signori della guerra

 Il samurai era un militare del Giappone feudale, appartenente alla casta dei guerrieri. Il comandante del samurai era chiamato “daimyo”.

Il nome deriva da “saburau”, che significa “colui che serve”.

I samurai veniva addestrati nelle arti marziali (Budo, arte marziale di base) e nella pratica dello zen, una scuola di pensiero buddhista che fa uso della meditazione.

Nel periodo Edo (1603-1867), s’inizio a credere che l’anima del samurai risiedesse nella propria katana. A tredici anni i giovani allievi, venivano inizializzati con una cerimonia chiamata “Genpuku”, e veniva data loro una wakizashi (piccola spada, con una lama di circa 40 cm).

Katana: da arma contro i nemici ad arma contro i chili di troppo

 Siparietto: Haha! Mi piace questo titolo. By Echoes taci by Funny (echoes e funny sul titolo dell’articolo ancora in bozza: asdasd)

Ringrazio tantissimo Shinobi91 per avermi segnalato questa news e mi scuso per aver impiegato così tanto a pubblicarla.

Allora, il titolo dice tutto. La società cambia, in fondo, e se si vuole sopravvivere ci si deve adattare. Credo che le katane lo abbiano capito fin troppo bene, dato che si sono reinventate in questo modo. Nelle palestre di Tokyo infatti, l’uso delle katane è diventata la disciplina all’ultima moda in fatto di ginnastica.

La cosa curiosa è il modo in cui viene svolta questa attività: