Veto del Governo Tedesco sulle pubblicazioni Yaoi

 Dopo la gaffe di un giornale italiano, eccoci di nuovo quì con una notizia politicamente preoccupante che, questa volta, riguarda l’estero. Il fatto è accaduto in Germania, dove il Governo ha schedato il primo volume del manga Finder perchè appartenente al genere yaoi, o shonen-ai, termine col quale si indicano le storie a contenuti omosessuali  maschili (la narrazione dello stesso tipo incentrata sul gentil sesso prende il nome di yuri). L’opera, creata dalla mangaka Ayano Yamane, è finita nell’Indice Proibito in quanto colpevole di essere una “pubblicazione pericolosa per i giovani” e, in base alle disposizioni del Dipartimento Federale Tedesco per i Media Pericolosi, la sua distribuzione va ristretta alle sole solo persone che hanno raggiunto l’età legale. Fin quì ci si potrebbe anche chiedere per quale ragione tanto clamore, potrebbe quasi sembrare un’opera di tutela dei minori, ma personalmente credo che anche questa volta si sia passato il segno.

L’amore (fra maschi) ai tempi del fascismo: In Italia sono tutti maschi

 Il fumetto, in Italia, può non essere solo Minnie e Paperino. Può andare anche oltre gli albi di Dylan Dog e John Doe, oltre Rat-Man. Diventare storia vera, storia vissuta, storia da ricordare. Qualcosa allo stesso livello di Persepolis di Marjane Satrapi (prezioso documento sul regime iraniano), o Maus di Spiegelman (importante raccolta di testimonianze sulla vita degli ebrei ai tempi del nazismo, vincitore del premio Pulitzer); Luca De Santis ci ha provato con un albo dalla storia tutta italiana e importante. All’XI edizione del Salone Internazionale del Fumetto, svolto a Napoli a fine aprile, ha vinto il prestigioso premio Attilio Micheluzzi-Comicon 2009 come miglior fumetto. Stiamo parlando di In Italia sono tutti maschi (Kappa Edizioni), graphic novel sulla vita e la discriminazione degli omosessuali durante il fascismo, scritto appunto da Luca De Santis e illustrato da Sara Colaone.

In arrivo il romanzo di Battle Royale

 A dieci anni dalla pubblicazione in giappone del romanzo Battle Royale, di Koushun Takami, la Mondadori annuncia finalmente e per la gioia dei suoi lettori la localizzazione italiana dell’opera. Già tradotto in varie lingue, Battle Royale fu un romanzo di culto in giappone sul finire degli anni 90 e diede vita, grazie alla penna di Masuyuki Taguchi, all’omonimo manga, già arrivato in Italia alle soglie dell’anno 2000. Entrambe le opere, a causa della durezza delle tematiche trattate, suscitarono notevole scalpore e, forse anche per questo, riscossero altrettanto successo. Ripercorrendo i passi di George Orwell, Takami delinea gli estremi di una società anti utopistica di stampo fortemente fascista, recuperando a piene mani pezzi di storia patria giapponese criticandone aspramente le ideologie nazionaliste largamente diffuse fino alla seconda metà del ‘900. Sulla falsariga del Big Brother orwelliano l’Egemone è a capo di un governo dittatoriale che ha optato per un provvedimento tutto particolare, allo scopo di fermare il bullismo nelle scuole, divenuto un fenomeno incontenibile;