Post-tsunami, il backup di Tokyo e la nascita della fattoria robotica

di YoruichiKupo Commenta

Lo tsunami dello scorso anno è uno degli eventi più tragici che hanno colpito la popolazione giapponese, le forze della natura hanno portato anche al disastro della centrale nucleare di Fukushima, a numerose vittime, e danni all’economia locale e nazionale. Ma i pro-pro-pro-pro nipoti dei samurai non si lasciano scoraggiare tanto facilmente. Due iniziative stanno scuotendo l’opinione pubblica dei giapponesi, il backup della città di Tokyo e la fattoria robotica.

Per evitare che tutti i “dati” vadano persi, in caso di un eventuale futuro” crash del sistema” come quello dello scorso marzo, si è pensato bene di ricreare, backuppare la città di Tokyo a 480km dall’originale. Tutto ciò è per far in modo che riparta l’economia e il business, che offra alloggi, parchi, uffici e tutto ciò che serve. La Tokyo di riserva verrà chiamata Integrated Resort, Tourism, Business and Backup City, ovvero IRTBBC.  Sembra un idea forse sin troppo futuristica, tanto quanto quella della fattoria robotica che nascerà prossimamente. Ogni terreno colpito dal terremoto non è più coltivabile, portando l’economia nazionale in crisi, obbligandola ad importare ogni prodotto dall’estero. Il Dream Project si propone di bonificare le zone agricole danneggiate, un progetto creato dal Ministero dell’Agricoltura, per adesso solo sperimentale. Presto, per altri 6 anni, 60.000 ettari della prefettura di Miyagi, a 300 km da Tokyo, saranno presenti dei trattori senza guidatore e delle lampadine a LED che serviranno a sostituire i pesticidi. Si sfrutterà anche l’anidrite carbonica che verrà riciclata e riutilizzata come concime. I robot impacchetteranno la frutta, le verdure ed ogni prodotto della terra. Per questa causa il governo ha stanziato 4 miliardi di yen (circa 41 milioni di euro) che diverranno presto 10 miliardi con i finanziamenti delle aziende private. Un portavoce del ministero si augura”che questo progetto contribuisca non solo a sostenere l’agricoltura delle regioni colpite dal disastro, ma sia anche l’inizio di un rilancio più globale del settore, che interessi l’intero paese“. Molte aziende sono state chiamate a partecipare al Project con le loro tecnologie innovative, come Panasonic, Fujitsu, Sharp e NEC. Si prevede che in futuro le aziende locali possano collaborare con le multinazionali agricole per riprendere la produzione.

 Questo è un modello creato dalla Fuji, completamente autonomo che riesce a coltivare le verdure, frutta e molti ortaggi. Speriamo che tutto ciò possa servire veramente alla ripresa di molte famiglie messe al lastrico. Attenzione: l’era robotica si avvicina.

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