Anche se ormai l’attenzione dei fan è quasi tutta puntata su Saint Seiya: Next Dimension e sull’attesissima “saga dei cieli”, non dimentichiamo che l’universo creato da Kurumada ha ispirato altre due serie ancora in corso Saint Seiya: Lost Canvas e Saint Seiya Episode G. Di queste side-story, o spin-off che siano, ce ne aveva parlato ciampax nel suo “titanico” approfondimento su I Cavalieri dello Zodiaco ma ciò che non vi aveva segnalato è che Saint Seiya Episode G era ormai fermo da più di un anno quando, nel maggio 2009, l’autore sospese la pubblicazione dell’opera senza che sia stata una qualche sorta di motivazione. Allo scorso Romics la Panini Comics, che pubblica in Italia questo titolo, aveva addirittura dichiarato che Saint Seiya Episod G fosse stato sospeso definitivamente per dei rapporti problematici tra la Akita Shoten e l’autore della serie classica Kurumada, che tra l’altro curava anche la sceneggiatura di questa side-story i cui disegni invece erano stati affidati a Megumu Okada (mangaka creatore anche di Shadow Skill, edito da Gp Publishing).
Manga Taisho Award: 13 i finalisti per la quarta edizione
Sono stati annunciati lunedì i finalisti del prestigioso Manga Taisho Award (noto a livello internazionale come Cartoon Grand Prize).
La giuria del premio, alla sua quarta edizione, ha selezionato 13 manga ai quali sarà consentito l’accesso al secondo e ultimo turno. Il titolo dell’opera vincitrice sarà annunciato nel corso di una cerimonia che avrà luogo nella seconda metà di marzo.
La caratteristica principale di questo premio è quella di avere tra i propri concorrenti solo manga che non siano ancora diventati dei fenomeni di culto.
Gli organizzatori stessi sottolineano come l’iniziativa voglia avvicinare i lettori anche a quei manga che non possono essere letti in libreria (in Giappone i fumetti si acquistano in libreria e non nelle edicole, come capita da noi) perché rivestiti di cellophan e che finiscono col non essere acquistati perché il nome dell’autore non è un nome famoso, a dispetto del loro valore.
Judo poco sicuro per i bambini giapponesi
Non un attimo di serenità per il Primo Ministro giapponese Naoto Kan, dopo le rivelazioni della moglie dalla lingua tagliente ai media ai quali affermava solo pochi giorni fa che “se fosse rinata non avrebbe di certo sposato un uomo come suo marito” ora lui ed il suo gruppo dovranno fronteggiare, sperando con un intelligente dialogo le critiche destate riguardo al rientro obbligatorio della disciplina del Judo nelle scuole nipponiche entro il 2012.
L’allarme proviene dall’associazione Japan Judo Accidents Victims che, chiariamo subito, non si schiera contro questa grandissima arte marziale bensì contro l’ignoranza di molti insegnanti responsabili almeno di 110 decessi a partire dal 1983. Questi dati allarmanti avrebbero preoccupato molti genitori che, come l’associazione si aspettano precise norme di sicurezza a tutela dei propri figli.
I Pokémon cambiano casa
È stato annunciato alla fiera invernale 2011 della Jisedai World Hobby un nuovo manga basato sulla serie di successo Pokémon. Il primo episodio sarà pubblicato a marzo sul settimanale Shonen Sunday della Shogakukan (casa editrice membro insieme alla Sh?eisha e alla Hakusensha del gruppo Hitotsubashi, uno dei più grandi gruppi editoriali giapponesi).
La storia dei Pokèmon comincia nel 1996 col lancio sul mercato nipponico dei primi due videogiochi dedicati a quello che sarebbe diventato un vero e proprio fenomeno di mercato, Pocket Monsters Aka e Pocket Monsters Midori, rispettivamente, in Italia, Pokémon Rosso e Pokémon Blu. A questi avrebbero fatto seguito nel corso di una decina d’anni molti altri titoli e remake, basati più o meno sullo stesso format, fino ai recentissimi Pokémon Versione Nera e Pokémon Versione Bianca, usciti in Giappone nel settembre 2010 e pronti a sbarcare sul mercato statunitense il 6 marzo di quest’anno.
Il Jolly Roger (parte 2) – Memorie di One Piece (10)
La seconda parte 😉 Continua da: Il Jolly Roger (parte 1)
Annunciata la fine di Zombie Loan delle Peach-Pit!
Miei cari lettori, so che la mia veste di “Paladina dello Shojo” è un mio marchio di fabbrica, ma quest’oggi vi porto una news che di shojo non ha nulla. Ho letto le scan di questo manga e mi è piaciuto parecchio, per cui lo tratterò qui. Insomma un’altra serie si sta avviando alla conclusione. Si tratta di Zombie Loan, delle Peach-Pit, pubblicato sul magazine giapponese Gfantasy della Square Enix. Il numero che dovrebbe porre fine alla serie uscirà il 17 maggio, indi per cui abbiamo ancora qualche tempo per goderci gli ultimi rimasugli prima della fine.
Per chi non conoscesse questo manga, faccio un riassuntino veloce veloce, tanto per darvi un’idea e magari, perchè no, invogliarvi a prenderlo in mano (senza doppi sensi).
Lupin di Takashi Morita
[AnnaRecchia: Ragazze e ragazzi, vi presento Silvia Letizia, una nuova collaboratrice di Komixjam. Buona lettura!]
Al nome di Lupin è legata, nell’immaginario di chi è stato giovane negli anni ’80 e ’90, la figura del ladro – non tanto gentiluomo – che ha preso vita, prima su carta e poi su teleschermo, dalla penna di Monkey Punch (pseudonimo di Kazuhiko Kat?, autore giapponese classe 1937).
Le origini di questo personaggio sono, tuttavia, molto più antiche, e lo stesso Lupin III di Monkey Punch vanta una parentela più che solida col primo Arsène Lupin, ladro e abile risolutore di casi creato dallo scrittore francese Maurice LeBlanc all’inizio del ‘900.
Definito come la controparte francese di Sherlock Holmes, Lupin sta per essere nuovamente adattato da un autore giapponese, che ha mostrato, questa volta, la volontà di essere fedele ai racconti e romanzi di LeBlanc.
Adventurier – Shinsetsu Arsène Lupin comincia, infatti, proprio con l’adattamento della prima novella di LeBlanc (“The Arrest of Arsène Lupin” – 1905). Il manga, firmato da Takashi Morita, è stato lanciato sul terzo numero di quest’anno della rivista Evening edita da Kodansha.
Contro il Chikan, lezione di auto-difesa per donne
L’argomento di cui parleremo oggi è molto importante quanto delicato, essendo questo un blog che parla di Giappone ci focalizzeremo soprattutto in quell’area ma è da tenere presente che i contenuti di questo articolo possono benissimo essere estesi in qualunque zona geografica, nessun Paese escluso. Dopo questa breve premessa iniziamo col mettere le basi per parlare del succo del discorso.
Il termine giapponese di violenza su una donna per abuso è chiamato Chikan (in kanji ??, in katakana ???, in hiragana ???) ed è usato anche per indicare i molestatori di sesso maschile. È la situazione di donna in un ambiente pubblico, prevalentemente in luoghi o strade poco frequentate che viene aggredita fisicamente da un individuo maschile. Questa è una tematica che sta molto a cuore ai giapponesi tant’è vero che si sono notevolmente attivati per scongiurare questo tipo di fenomeno fornendo ad esempio numerose zone pubbliche dove l’accesso è consentito solo alle donne, soprattutto in orari serali, notturni e nei week-end. Generalmente i posti “rosa” sono presenti nei parcheggi, metropolitane e treni.
Minekura Kazuya è malata
Una brutta notizia non solo per i fan della mangaka ma anche per tutto il settore in generale, l’autrice di svariate opere tra cui Bus Gamer, Shiritsu Araiso Koutou Gakkou Seitokai Shikkoubu, Stigma, Wild Adapter e il più famoso di tutti Saiyuki ha dichiarato giorni fa di essere affetta da una malattia tanto particolare quanto debilitante, l’ameloblastoma.
Una volta tornata dall’ospedale per le cure la mangaka avrebbe dichiarato la perdita di quasi la metà delle ossa facciali, vi risparmiamo i particolari che potrebbero risultare non graditi a molti e per non spettacolarizzare la cosa. Inoltre la Sensei avrebbe dei gravi problemi a sbattere la palpebra dell’occhio destro a causa di una perdita di parte dei nervi in quella zona facciale, rendendo necessario un impianto di ghiandole lacrimali.
Tra tutte le cose Kazuya Minekura si è detta molto dispiaciuta per l’interruzione obbligata dei suoi lavori non accennando neppure una volta ai suoi dolori e alle scomodità che d’ora in poi avrà, insomma un comportamento degno di una persona molto molto forte. L’immagine che apre l’articolo l’ha fatta
Shane Black sarà il regista del live-action di Death Note
Ne parlavamo due anni fa circa dell’ultimo tentativo di Hollywood di accaparrarsi i diritti del manga Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, in quell’occasione la Warner Bros si era guadagnata i fatidici “via libera” necessari per trasporre la serie a fumetti in un film.
E’ di questi giorni la notizia del nuovo annuncio riguardo il progetto che, da qualche mese, era rimasto in silenzio alimentando le speranze di chi desiderava che il film cadesse nel dimenticatoio, ha trovato il suo regista, qualcuno che di nome può non dirvi assolutamente nulla ma che potrebbe DAVVERO fare la differenza: Shane Black.


