Naruto 663, One Piece 737 – Recensione Komixjam

Chiedo scusa per l’assenza forzata degli ultimi periodi, ma la salute mi ha abbandonato (e non poco) e non ho avuto proprio forza di mettermi al PC a scrivere. Bando alle ciance e vediamo di parlare degli ultimi sviluppi in Naruto e One Piece.

Naruto 663 – A qualsiasi prezzo. Ho delle sensazioni contrastanti relative a questo capitolo. Se da una parte l’evolversi della vicenda mi ha colpito, soprattutto in relazione a due eventi particolari, dall’altra mi è sembrato che questo capitolo sia un po’ “piovuto dal cielo”. Andiamo con ordine, partendo dai motivi che mi hanno fatto apprezzare questo capitolo. In primis, lo svolgimento della storia in sé per sé: abbastanza veloce, senza pause, capace di fornire, per una volta, una ampia panoramica sugli eventi e su quasi tutti i personaggi (certo, vengono tenuti fuori Yamato e Kakashi, ma non si può avere tutto dalla vita). Il concentrarsi sulla reazione di Sakura e sulla “presa di potere” di Madara, ormai divenuto l’eremita dei 6 sentieri, e dello Zetsu che pare essere divenuto una sorta di incarnazione dei poteri di Tobi e Madara messi insieme, porta a pensare che Kishimoto voglia concentrare la sua attenzione, al momento, su altri fattori: inoltre, il rivelare che dentro lo Zetsu ci sia qualcuno aumenta la suspence. Il malcapitato potrebbe essere Yamato? Possibile, se assumiamo che gli Zetsu originali, quelli, per inciso, apparsi nei capitoli di Flashback su Obito, siano una sorta di entità-involucro collegata al primo Hokage, la scelta di inglobare proprio il clone del primo spiegherebbe molte cose. Ma ancor più interessante è la presenza della figura vicina a Sasuke alla conclusione del capitolo: un Obito redivivo? O come giustamente mi faceva osservare qualcuno, a causa dell’abbassamento dei poteri di Sasuke morente, un Kabuto liberatosi dal jutsu che lo confinava a vivere nell’eterna ripetizione dell’attimo della sua sconfitta? Nonostante tutte queste interessanti novità il capitolo mi ha comunque, lasciato, con l’amaro in bocca: la sensazione che ho provato è che tra la fine del 662 e l’inizio di questo, Kishimoto si sia dimenticato qualche tavola, e l’ipotesi non è tanto campata in aria, visto il modo repentino (e senza una vera e propria spiegazione) con cui Karin si sia trasformata nella degna erede del potere degli Uzumaki, con tanto di catena imbriglia chakra al seguito. D’altro canto, anche il finale sembra arrivare “troppo presto”, quasi come se Kishimoto abbia sbagliato a contare le tavole e, ad un certo punto, si sia trovato costretto a piazzare una sola vignetta per chiudere il capitolo. Non so, magari la morte del padre ha influito sul suo lavoro (anche se la stesura di questo capitolo risale, presumibilmente, a 4-5 settimane fa e non ho idea se il padre sia morto all’improvviso o se sia stato malato in maniera grave negli ultimi due mesi), fatto sta che, ancora una volta, Kishimoto mi pare altalenante nella realizzazione della storia, quasi svogliato. Spero solo che questo modo di procedere non comprometta il finale di questo manga che, ora come ora, mi sembra sempre più vicino.

One Piece 737 – La Torre Esecutiva. Ho riflettuto a lungo su “cosa scrivere in questa recensione”. La storia, come la sta narrando Oda, è ricca di spunti (forse pure troppi), di idee buttate lì e poi nascoste, nell’attesa che i vari indizi forniti fino ad ora possano portare a spiegazioni relative a questo o quell’altro avvenimento. Tuttavia, in questa recensione non voglio parlare degli eventi particolari che si stanno dipanando: ci sarebbe troppo da ipotizzare, su come agiscano i vari sottoposti di Doflamingo, su come reagirà la Marina, sull’evolversi dello scontro nell’arena, dove “Sabo” ha svelato di essere in grado di tenere testa a Burgess grazie allo Haki e ha iniziato a far nascere dei sospetti in Diamante, e su come procederà il piano dei Tontatta per risvegliare i giocattoli. Fin troppe situazioni parallele che, in un capitolo, non vengono neanche prese tutte  in considerazione (una domanda su tutte: dove diavolo è finita la Sunny e il resto della ciurma? Come se la sta cavando Franky?) e che al momento sono in una fase “limbica” per le quali “ipotizzare” mi sembra uno sport poco piacevole! Ciò che invece vorrei sottolineare è il perché, nonostante questi equilibrismi narrativi, nonostante il caos presente in ogni singola pagina di questo manga da ormai una cinquantina di capitoli a questa parte, nonostante l’aumentare in maniera esponenziale dei misteri (e l’assoluta assenza di una spiegazione che possa definirsi tale) One Piece continua a piacermi. Oda riesce, nonostante il marasma con cui affronta l’attuale saga, a dipanare una storia avvincente, senza “buchi”, che si mantiene sempre ad un livello di tensione molto alto. Certo, seguire il racconto, capitolo per capitolo, risulta molto complesso e, se devo essere sincero, credo che neanche la pubblicazione in volume aiuterà molto: ho la sensazione che per comprendere appieno la saga di Dressrosa, bisognerà mettersi a rileggere tutti i volumi che la compongono, a partire dalle vicende narrate durante l’approdo all’Isola degli Uomini Pesce fino al capitolo in cui potremo dichiarare conclusa questa “storia nella storia”, magari con la definitiva sconfitta di Doflamingo (ammesso che accada) e sempre che la saga di Dressrosa ad un certo punto non si trasformi in qualcos’altro, tipo la “saga dello scontro contro gli Imperatori”. Credo che proprio in questo stia la forza di Oda al momento: riuscire a creare un intrico narrativo talmente fitto e ben curato (lo stile del disegno, per quanto caotico, ormai è divenuto un marchio di fabbrica che contribuisce appieno, insieme alla sceneggiatura, a raccontare le vicende di questo manga) che per quanto generi forti mal di testa spinge il lettore a volerne sempre di più e, magari, a lanciare un urlo di disapprovazione quando legge che il capitolo si “prenderà una pausa” la prossima settimana (il prossimo capitolo di One Piece sarà presente sul WSJ del 27/02, per cui on-line sarà disponibile il mercoledì precedente, cioè il 19/02). E scusatemi se è poco, per un mangaka, riuscire a creare un livello di attesa e trepidazione tale nei lettori!