Salve a tutti e ben ritornati alle recensioni dei capitoli di Naruto e One Piece. Spero mi perdonerete l’assenza ma problemi di varia natura (da quelli familiari a quelli lavorativi) non mi hanno permesso di scrivere questi articoli nelle passate due settimane (e, in realtà, neanche di leggere i capitoli, tanto che ieri – mercoledì 07/08 – ho dovuto rifarmi prima di poter procedere con la lettura di quelli attuali). Ma a questo punto andiamo a cominciare senza indugio.
Naruto 642 – Breccia. Nelle ultime settimana tutta l’attenzione della storia si è concentrata sullo scontro tra un Tobi evoluto allo stadio di “eremita dei sei sentieri” (o qualcosa di simile) e la doppia squadra formata da Naruto e Sasuke da un lato, Tobirama e Minato dall’altra. Non starò qui a fare il riassunto delle puntate precedenti, e neanche a discutere apertamente su quello che abbiamo visto in questo capitolo (che, riassunto in breve, ci ha mostrato quanto pericoloso sia il potere “annullante” posseduto da Tobi e il fatto che Naruto resta l’asso nella manica per la sconfitta di questo losco individuo – e ci mancherebbe anche, visto che il titolo del manga è proprio Naruto!). Ciò su cui volevo focalizzare l’attenzione è il fatto che, a parte poche vignette inserite qua e là, pare che Kishimoto abbia deciso, volutamente, di mettere da parte non solo il resto dell’alleanza ninja (e questo mi va anche bene, visto che è in corso una battaglia tra gli individui più potenti (??!!) presenti sul campo), ma anche figure importanti quali Madara, Hashirama e Kakashi: certo l’evento principale al momento è quello dello scontro contro Tobi, tuttavia ancora una volta, in modo simile a quando ha mostrato alcune fasi della guerra, tralasciando alcuni scontri fondamentali (vedi: i sette spadaccini!) sembra che Kakashi non voglia fornire tutte le informazioni, concentrandosi solo sugli avvenimenti principali e tralasciando altre “narrazioni” che, magari, potrebbero dare più completezza al suo racconto. Se per certi versi è uno stile di narrazione funzionale, poiché evita di mettere troppa carne al fuoco e confondere le idee (vedi: One Piece), tuttavia è un modo di raccontare che, a mio parere, poco si adatta allo stile di Kishimoto, il quale nelle fasi di un combattimento è sempre stato in grado di inserire momenti di “respiro” raccontandoci vicende parallele: qui, invece, pare essere in una storia alla “Dragonball” dove, quando si iniziava lo scontro, c’erano solo le mazzate e qualsiasi altra “narrazione parallela” veniva messa da parte. Non che sia un modo errato di procedere, ma, ripeto, è poco adatto allo stile di Kishimoto. Vorrei infine fare qualche considerazione sul “precipitare degli eventi”: in certe fasi sembra che stia tutto per finire lì, con un ultimo colpo che metterà KO l’avversario, mentre in altri momenti pare che il combattimento entri in una fase di “stanca”, rallentandosi e creando così delle aperture alle possibili “vicende parallele” di cui parlavo prima le quali, nonostante tutto, non ci vengono mostrate. Ecco, io credo che anche questo sia segno di una qualche forma di pressione che Kishi sta ricevendo (dagli editor, dalla direzione dello Shonen Jump, dai lettori, dalla sua volontà di portare avanti la storia) e che sta dando al manga una direzione non consona con ciò che Kishimoto ci ha mostrato in questi anni, portando la vicenda a non essere profonda e completa come siamo stati abituati a vedere in questi quattordici anni di serializzazione. Mi auguro che, nelle fasi finali, la narrazione di Kishimoto ritorni ai fasti di quando ci mostrò lo scontro con Gaara o le stesse vicende che hanno visto coinvolti i vari membri dell’Akatsuki, sicuramente in un periodo in cui la sua narrazione era più completa e più fruibile.
One Piece 717 – I dimenticati di Dressrosa. E Oda continua a mettere carne al fuoco senza ritegno: seguire tutti gli spunti narrativi di questo manga comincia a divenire davvero complicato, più che altro perché si perdono di vista alcuni fatti salienti: ad esempio, che fine hanno fatto i superstiti della Sunny, trasformati (come mi si faceva notare tempo fa) in copie delle opere d’arte più famose? Il problema delle 20 pagine per narrare le vicende dei membri della ciurma, in questi momenti, si fa sentire in maniera prepotente, tanto che il passaggio da una sequenza ad un’altra, a volte, non è dei più fluidi (pensate a come viene inserito, quasi per caso, lo stralcio di vignette in cui Law cerca di contattare Nami). Se non altro, Oda comincia a fornirci alcune informazioni fondamentali su Dressrosa (anche se, più che rispondere a delle domande, rimpolpa il novero delle stesse): i giocattoli dell’isola altro non sono che esseri umani trasformati dai poteri di un misterioso frutto (che forse fa il paio con quello della tizia che ha assalito la Sunny) e che, per qualche motivo, sono stati dimenticati dalle persone a cui tentano di legarsi in questa nuova forma. Al di là dell’ovvia domanda su chi possieda il potere del “giocattolaio”, viene da chiedersi se sia anche questo potere il responsabile dell’amnesia degli “umani” o se, magari, non sia proprio DoFlamingo stesso a mutare le coscienze dei suoi “sudditi”. Tra l’altro, bisognerebbe anche chiedersi perché certi individui vengono tramutati in giocattoli: persone scomode? Semplice passatempo del “giocattolaio”? Oppure la necessità di questa trasformazione è legata a qualche altro “piano segreto” dello Shichibukai, magari collegato ai loschi affari della factory? E a proposito della factory: sembra sempre più evidente un forte legame tra le attività svolte al suo interno e il popolo degli gnomi di GreenBit, stando anche alle parole di Leo. Sul versante opposto, ecco riapparire Sanji con il samurai (che a me sembra sempre più sospetto) e un personaggio alquanto losco: un vice ammiraglio che, nome a parte, a me ha ricordato Killer nella caratterizzazione (e in ogni caso, mi pare di averlo visto durante lo scontro a Marineford, o sbaglio?), pronto ad acciuffare quanti più criminali verranno fuori dal Colosseo non appena sarà finito il torneo. Intanto, tra le mura dell’arena, Rufy/Lucy e Don Chinjao se le stanno dando di santa ragione e, a quanto pare, oltre che l’odio per Garp il vecchio pirata ha dei conti in sospeso anche con Rayleigh, per cui la furi verso Rufy non può che aumentare. Come finirà questo scontro? Vedremo mai cosa accadrà nel quarto gruppo? O nel frattempo Usop e gli gnomi irromperanno al Colosseo nelle cui fondamenta ha sede la Factory? Pare che a breve tutti i personaggi, volenti o nolenti, si daranno appuntamento all’arena, e scoppierà il vero caos!
