Naruto 635, Bleach 542 – Recensione

Eccoci qua con la recensione di due capitoli che, per differenti motivi, credo segneranno il passo nella narrazione di Naruto e Bleach. Mi scuso per il ritardo nella recensione ma, di nuovo, questa settimana è stata carica di impegni… e poi, se devo essere sincero, volevo evitare con la recensione di fare il più grosso spoiler della storia, riguardo Bleach. Prima di cominciare, permettetemi di aggiungere una cosa: spero che una persona legga questo articolo e lasci un suo commento. E adesso andiamo a cominciare…

Naruto 635 – Un nuovo vento. Capitolo intriso di fatti che porteranno sicuramente a sviluppi interessanti nella narrazione di questa guerra. Iniziamo dai piani di Orochimaru: il cambiamento è qualcosa che ci colpisce tutti (queste sono le sue parole) e anche lo stesso Sennin traditore si è “ricreduto”, ponendo in Sasuke e nelle sue azioni la speranza per il futuro. Dette da un tale personaggio (come affermano anche i suoi due sottoposti) queste parole sembrano alquanto strane: un uomo che ha dedicato la sua vita a primeggiare e che, all’improvviso, decide di seguire chi lo ha sconfitto. Possibile che la “soggezione” verso un ninja che detiene, dentro di sé, l’eredità di un clan e di un popolo intero abbia portato il più feroce dei Ninja leggendari a ravvedersi? E il paragone fatto con Jiraya è poi tanto casuale? Come avrebbe potuto cambiare l’Eremita se fosse sopravvissuto allo scontro con Pain? Ritorniamo al campo di battaglia e assistiamo ad un momento critico: Sasuke, fin troppo fiducioso della sua forza e convinto (come sempre) di essere il migliore, decide di portare avanti il combattimento dimenticandosi di Naruto. Nel frattempo il dialogo (seppur breve) tra Sai e Sakura fa riflettere: Sai può giudicare davvero in maniera “asettica” l’atteggiamento di Sasuke? Ricordiamoci che l’entrata nel team 7 di questo personaggio ha modificato radicalmente il suo modo di essere e non credo sia errato supporre che egli possa provare un misto di diffidenza e invidia verso il “figliol prodigo” del gruppo. D’altra parte, il sorriso forzato di Sakura, non preannuncia niente di buono: in questi ultimi capitoli la giovane ninja è stata molto rivalutata e non sarebbe impossibile vederla opporsi, al termine dello scontro, ad una eventuale presa di potere di Sasuke, del quale, se è giusta l’interpretazione di Sai, probabilmente non si fida affatto. E in tutto questo, cosa starà pensando Shikamaru? Sull’altro versante, Tsunade, rimessa insieme, e i Kage redivivi si apprestano a ritornare in scena, ma quale potrà essere la loro utilità, visto che Madara da solo è riuscito a metterli K.O. e che, considerando l’evolversi della battaglia, pare che Naruto e Sasuke, da soli, siano più potenti di tutti gli altri messi insieme? Infine, l’attenzione torna, solo per un attimo, allo scontro tra Obito e Kakashi, ma è più che sufficiente a mostrarci un doppio colpo mortale che potrebbe farci “tribolare” molto nel prossimo capitolo.

Bleach 542 – The Sword is Me. Dopo l’addio così sentito da parte di Zangestu/Juha Bach, ecco arrivare le parole di Ichigo che sanciscono, definitivamente, la separazione tra il “vecchio” e il “bianco” e il nostro protagonista. Parole di commiato che colpiscono, forse perché, per la prima volta, Ichigo ha capito che in ogni istante, nonostante fosse aiutato/spronato/sfidato dai due spiriti all’interno del proprio animo, in realtà era lui stesso a gestire e “creare” ogni sua singola azione. Ed ecco, subito dopo, il benvenuto alla nuova Zangetsu o, se vogliamo essere precisi, alle vere Zangestu: due spade, una lunga e nera, con una cavità centrale, che richiama il “buco” dell’Hollow interiore di Ichigo, originario possessore di questa spada, e una piccola, simile ad una enorme mannaja senza manico, un enorme coltello da macellaio, se vogliamo, incarnazione del potere Quincy (forse un’arma che possa essere “scagliata” come una freccia? probabile). Due lame (e siamo alla quarta Zanpakuto nota ad avere questa caratteristica in shikai, dopo quelle di Kyoraku, Ukitake e Hisagi) ciascuna associata ad una delle manifestazioni dei poteri di Ichigo (Hollow e Quincy) e lui, ora, finalmente divenuto un vero Shinigami: le ipotesi che si potrebbero fare sull’evoluzione di questa nuova arma, sui poteri di Ichigo (che, ricordiamoci, ha anche le caratteristiche dei fullbringer) e sul nuovo Bankai che il nostro protagonista potrebbe mostrare in futuro credo porranno le basi per il futuro sviluppo del “percorso” che lo shinigami dai capelli arancione dovrà completare qui nel mondo del Re degli Spiriti (e ricordiamoci che Renji aspetta da qualche parte). Il capitolo si chiude con una immagine forte e alquanto sibillina: quali sono le novità che Juha Bach sta per comunicare agli Sternritter? Qualcosa che ha scoperto durante la sua visita alla Soul Society (e in particolare ad Aizen)? Segreti rivelatigli da Ishida, forse definitivamente convertitosi all’idea di appartenere a questo gruppo, in quanto ultimo discendente (padre a parte) di sangue puro dei Quincy? Una informazione misteriosa proveniente dallo Hueco Mundo? O, magari, l’addio di Juha Bach ad Ichigo ha comportato il “ritorno” di una parte della sua anima fondamentale per la messa in atto del suo piano di conquista e distruzione?