Uno step atteso da tempi dagli appassionati di fumetti, i quali ora potranno finalmente iniziare ad imbattersi in alcuni lavori all’interno dei musei. Il Palazzo del Fumetto di Pordenone ha segnato un passo importante nel riconoscimento della “nona arte”, inaugurando un’area di conservazione e catalogazione che applica standard tipicamente riservati ai reperti museali e alle opere d’arte tradizionali. Questa iniziativa non solo garantisce la tutela di un patrimonio storico, ma ne eleva lo status all’interno del panorama artistico contemporaneo.

Un deposito climatizzato per la Nona Arte: i fumetti entrano nei musei
Il cuore di questa nuova area è un deposito climatizzato all’avanguardia, progettato specificamente per la conservazione a lungo termine di tavole originali, disegni e pubblicazioni. La struttura è dotata di un impianto di precisione ad alta efficienza energetica, indispensabile per mantenere gli ambienti a temperatura e umidità costanti. Tali condizioni sono cruciali per prevenire il deterioramento dei materiali cartacei e degli inchiostri.
Il caveau custodisce una ricca collezione museale:
Oltre 200 tavole originali di fumetti.
Circa 600 pubblicazioni storiche, inclusi numeri di grande rarità.
60 oggetti di pregio correlati al mondo dei fumetti.
150 volumi moderni, oltre a numerose donazioni da parte di appassionati.
Riconoscimento e tutela istituzionale
Come sottolineato da Silvia Moras, direttrice del museo, l’applicazione dei rigorosi criteri di conservazione dei grandi contesti museali rappresenta un modo esplicito per riconoscere il ruolo del fumetto nell’arte contemporanea.
“Di fatto applicheremo i criteri di conservazione che solitamente si ritrovano nei grandi contesti museali legati alle opere d’arte tradizionali alla nona arte, quindi è un modo per riconoscere un ruolo nell’arte contemporanea al fumetto e anche per dare spessore a quella che molto spesso viene considerata un’arte secondaria.”
Questo approccio mira a fornire al fumetto una triplice funzione: non solo tutela e preservazione, ma anche catalogazione, promozione e ricerca. La catalogazione puntuale trasformerà la collezione in un patrimonio consultabile da studiosi e ricercatori.
Trasparenza e accessibilità
Un elemento distintivo del progetto è la sua concezione orientata alla trasparenza. Sebbene sia un caveau di conservazione, lo spazio è stato progettato per essere visitabile.
La Moras ha spiegato che gli ospiti del Palazzo del Fumetto potranno osservare l’attività del deposito attraverso una vetrata. Questo permette al pubblico di vedere in tempo reale chi sta catalogando, chi sta lavorando e come funziona un luogo di lavoro preposto alla conservazione, fornendo una chiara dimostrazione dell’impegno profuso nella salvaguardia di questi “reperti di un museo”. Inoltre, verrà attivato un apposito servizio di consultazione dedicato a studiosi e appassionati desiderosi di accedere al patrimonio conservato.