Fukushima, problemi al reattore 4

Sembrava troppo bello per essere vero. Sembrava che la situazione fosse finalmente, quantomeno, stabile. Sembrava che la normalità fosse dietro l’angolo. E invece sembrerebbe non essere così. I problemi a Fukushima continuano ad esserci e continuano, soprattutto, ad essere gravi. Dopo che si era tentato in tutti i modi di limitare le perdite radioattive nei reattori 2 e 3, ora, a poco più di un anno da quel maledetto 11 marzo 2011, scienziati giapponesi e americani hanno dichiarato che il reattore 4 della centrale pare versare in condizioni critiche. La quantità di Cesio 137, un materiale altamente radioattivo, contenuta nella piscina di raffreddamento è di circa 10 volte superiore a quella che si registrò a Chernobyl. Sembrerebbe che i livelli di radiazioni e le condizioni della struttura siano critiche. Se dovesse esserci un nuovo terremoto, si potrebbe correre il rischio che la vasca di contenimento si rompa e rilasci nell’ambiente circostanze una quantità enorme di radiazioni che porterebbero alla morte di molti esseri viventi. Gli scienziati che hanno ottenuto queste misurazioni parlano di un inquinamento della zona attorno alla centrale 85 volte più grave di quello verificatosi in Ucraina nell’86.

Gli studiosi hanno cercato subito di intervenire in qualche modo scrivendo una lettera indirizzata al Segretario dell’ONU Ban Ki-Moon, denunciando a gran voce il colpevole silenzio del Governo Centrale di Tokyo sulle condizioni in cui versa il reattore 4. “Esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione, sul fatto che il Governo non informi i cittadini circa l’entità del rischio dell’Unità 4. Il crollo di questa piscina potrebbe portare a conseguenze catastrofiche a livello mondiale.”

Come si evince da questo estratto della lettera, la preoccupazione è grande e il gruppo di scienziati sta chiedendo insistentemente che si avvii un comitato di controllo indipendente che misuri e controlli la situazione reale in cui versano i reattori di Fukushima.

Purtroppo non c’è da scherzare con le radiazioni e soprattutto, chiedere aiuto non fa mai male. Spero che il Giappone non pecchi di arroganza e si avvalga dell’aiuto degli scienziati ONU. Garantire la sicurezza del proprio paese è un dovere e garantire quella del mondo intero deve essere una missione di tutti. Speriamo che tutto si risolva per il meglio.

 

[fonte – greenstyle]