Brave 10, anime dell’inverno 2011-2012

Come primo articolo per le recensioni degl’anime invernali ho scelto un’opera che credevo essere davvero buona, ma, dopo aver visto il primo episodio un po’ mi sono ricreduto, oggi vi parlerò di Brave 10.

L’anime nasce come manga di Kairi Shimotsuk, pubblicato da Media Factory,si è concluso in patria, nel 2010, con la pubblicazione dell’ottavo volume. La trasposizione anime è diretta da Kiyoko Sayama, scritta da Mamiko Ikeda e le musiche sono di Seikou Nagaoka sotto la direzione dello Studio Sakimakura per quanto riguarda le animazione e dello studio TMS Entertainment per la produzione dell’opera. L’autore ha inoltre iniziato una seconda serie intitolata breave 10 S nel giugno del 2011 e attualmente ne è stato pubblicato un solo volume in Giappone.

L’opera si svolge nel periodo Sengoku (1478-1605), dove il Giappone è diviso in piccoli feudi che si fanno la guerra per cercare di arrivare alla supremazia. A causa di ciò, un signore feudale, da alle fiamme un santuario e Isanami, l’unica sacerdotessa superstite, scappando dagl’aggressori del tempio che vogliono ucciderla incontrerà Kiragakure Saizou, un samurai senza padrone che prima la salverà e poi, deciderà di rimanerle accanto per proteggerla.

Essendo appena all’inizio della messa in onda è difficile giudicare un’opera, ma devo dire che la mia impressione su Brave 10 non è del tutto positiva, anzi credo che ci sia una mancanza di fondo che compromette tutta l’opera, L’animazione è buona e i combattimenti tra i vari personaggi si fanno interessanti, alcune trovate sono molto carine, ma ritengo che la trama devvero molto banale che fa da spalle all’opera non riesce ad esprimerne il suo massimo potenziale. L’inizio è disastroso, con il protagonista che muore di fame e incontra l’altra protagonista che chiede di proteggerla e non si stacca più da lui. Questo è davvero un inizio fin troppo classico, posso capire che non è semplice iniziare un’opera, ma la prima puntata è di una banalità estrema, non che la seconda si scosti poi di molto … Personalmente credo che l’opera abbia grandi potenzialità, ma che se non si riesce a rendere la trama un po’ più interessante, e meno banale, rimarrà solo un’opere che aveva delle potenzialità …