
No, tranquilli…non si tratta di una lezione di geologia e… no, non sono pazzo (o almeno non del tutto).
Ricordate che, nel primo articolo, vi avevo parlato di una “apertura col botto”? “A grande effetto”? Bè, oggi tenterò di sorprendervi (sperando di non darmi la zappa sui piedi). Prima di proseguire volevo ringraziarvi per i commenti ricevuti la settimana scorsa e per tutte le visualizzazioni e cogliere inoltre l’occasione per rammentarvi che ogni vostra proposta per la rubrica è sempre ben accetta.
Ora, tornando a noi…In questi giorni, in compagnia della mia solitudine e di quelle quattro mura bianche, causa malattia (maledette punture), ho avuto modo di riflettere un po e mi sono chiesto: “Quante volte mi è capitato di fermarmi un attimo e guardarmi intorno? A chiedermi: ma dove mi trovo?”. No, non mi riferisco alla mia stanza da letto: il mio pensiero va interpretato in funzione di in un ottica più ampia, un ottica inerente al titolo.
Immersi, ormai, in una quotidianità caotica così stancante, così stressante, opprimente, asfissiante, non abbiamo più nemmeno il tempo di volgere lo sguardo al cielo se non per controllare le condizioni meteorologiche. La realtà urbana ha ormai assunto i connotati di una giungla meccanizzata in possesso di vita propria e noi siamo diventati i suoi schiavi. E’ davvero questa la realtà che ci circonda? Potrei continuare a lungo, ma sono perfettamente conscio del fatto che l’argomento non è nuovo a nessuno e potenzialmente noioso, perciò mi asterrò da altre futili retoriche in proposito concludendo l’argomento citando un personaggio più o meno noto, lo zio William Shakespeare, che diceva: “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”. Personalmente vedo la frase come una sorta di inno alla Terra, al nostro “amato” pianeta.
Essendo questa rubrica dedicata agli amv ed il mio scopo quello di allietarvi, anche se da queste poche righe può sembrare tutto il contrario (sarà stato l’effetto degli antibiotici o quel opprimente senso claustrofobico), concludo col proporvi anche oggi due amv (vi sto viziando un po), che guarda caso fanno al caso nostro e che sono la parte più corposa del “grande effetto” (considerato il fatto che il mio rimane pur sempre un articoletto di basso rango che rischia veramente di farmi dare la zappa sui piedi).
Riprendendo il nostro “zio Willy” vi introduco al primo video, “The Earth’s Guardian”: attraverso un simbolico viaggio il protagonista di questo amv verrà iniziato come guardiano della natura. Il suo sarà un viaggio all’insegna della riscoperta di quest’ultima. Il tutto viene descritto sapientemente dall’editor con l’utilizzo di “pennelate” rappresentative molto suggestive e atmosfere maestose. Cosa centra lo zio Willy con questo amv sta a voi scoprirlo.
The Earth’s Guardian
Per il secondo video mi rifaccio alla “giungla meccanizzata” di cui ho parlato poco prima: l’autore con il suo amv “Hello World” ci fornisce un interessante ed alternativo punto di vista a quella quotidianità tanto stressante. Da notare nel video l’attenzione dedicata alla colorazione: quasi monocromatica all’inizio, contrastata solo da pochi spunti in rilievo e che man mano si evolve con l’evolversi dell’amv, acquistando sempre più intensità, per poi infine esplodere in un tripudio festoso di colori. Elemento questo che rappresenta una sorta di rivalutazione del tutto, sotto un’ottica quasi ottimistica e, come dire, “luminosa”, volta a cogliere solo il meglio. Non saprei esprimere con più chiarezza il senso positivo che lascia questo mini capolavoro. Guardate e capirete cosa intendo.
Hello World
Bene, anche per oggi, cari Komixjamettiani, ho finito. Spero al di là di tutto di avervi sorpreso (se non per l’articolo almeno per i video). Ora a voi la parola: mi raccomando scrivete in tanti… anche per criticarmi, se volete. Come sempre sono disponibile per qualsiasi chiarimento, curiosità e/o proposte.
Dasvidania alla settimana prossima