Shingeki no Kyojin – Commento Capitolo 54

 

Il capitolo mensile di Shingeki no Kyojin ha la strana abitudine di uscire e pretendere una recensione sempre nel momento meno opportuno, quando impegni di vario genere divorano una grossa fetta del mio tempo e mi ritrovo a doverci lavorare con altre cose per la testa. Quindi mi ritrovo sempre ad abbozzare e analizzare gli eventi in atto in modo meno minuzioso di quanto realmente vorrei, soprattutto perchè, da quando ho iniziato quest’avventura a cadenza mensile ne sono successe di cose che hanno destabilizzato l’equilibrio di un manga che, fino a qualche capitolo fa, credevo di aver perfettamente inquadrato. Questo mese, Shingeki mi offre materiale per svariate speculazioni.

Il piano di Levi ed Erwin (potrebbe uscirmi per sbaglio un Elvin, nome scelto nell’adattamento italiano del manga) si è rivelato essere più di un semplice smascheramento di qualche associazione segreta: è un vero e proprio colpo di stato; questa rivelazione viene chiaramente palesata con la chiusura del capitolo, ed è sicuramente il segnale che la storia sta per fare un salto di qualità. Colpo di stato mi pare essere l’espressione più adatta per definire quanto i due hanno pianificato, decidendo di coinvolgere anche Pixis, di cui però ancora non conosciamo la risposta. Colpo di stato, non rivoluzione: una rivoluzione è un atto (spesso violento) in cui il popolo abbatte un potere centrale, un colpo di stato può prevedere la semplice sostituzione delle figure al comando, ed è un atto che richiede sempre una buona dose di supporto politico, sociale e militare. Da qui la mia prima speculazione: in qualche modo sono dell’idea che Levi ed Erwin, in seguito alle rivelazioni di Historia, siano arrivati a collegare alcuni elementi in anticipo rispetto a quanto è concesso a noi lettori. Elementi che deriverebbero dalla loro vita passata nell’esercito, tramite i quali sembrano convinti di potersi assicurare una dose sufficiente di supporto nella loro lotta al potere, necessaria per poter agire indisturbati nella guerra contro i Giganti. Questo vuol dire che una rivelazione al pubblico degli eventuali panni sporchi della classe dirigente possa far pendere l’ago della bilancia a favore di Levi e dei suoi uomini? Il supporto del popolo è necessario ai militari, e l’ardito Rivaille sembra puntarci parecchio, come dimostra il patto stretto con il mercante catturato durante l’operazione trappola, che serviva innanzitutto a fare uscire allo scoperto i loro nemici (Historia era impersonata da Armin?!) La scalata al potere inizia quindi dal basso, e non credo saranno poche le rivelazioni che questa pista riserverà per Eren e gli altri.

La seconda parte del mio commento consiste in una speculazione dovuta dalle prime pagine del capitolo, il flashback-sogno di Historia: su questa parte ho discusso ampiamente col povero Kirisuto (che deve sorbirsi sempre le mie folli riflessioni), perchè in poche pagine sono arrivato a delirare un intreccio che forse è più complesso di quanto probabilmente si rivelerà; intreccio che andrò a presentarvi in modo abbastanza semplice quest’oggi. La mia idea è che la figura femminile nello specchio, che Eren vede (come se fosse se stesso) nel capitolo 53, e la donna che insegna a leggere a Historia con un libro sospetto (con un’immagine dal significato che per ora vorrei sorvolare) siano in qualche modo collegate, se non addirittura la stessa persona. Pronti? Ecco la mia folle ricostruzione:

  • il padre di Eren era ovviamente a conoscenza dei peggiori segreti del genere umano, e quindi è plausibile che conoscesse anche dell’associazione segreta che ha dato un’altra identità a Historia; è probabile che sapesse anche per quale motivo Historia è importante; soprattutto, Grisha è veramente il padre di Eren?

  • Reiner e soci, come sappiamo, erano venuti per cercare “qualcosa” che per certi versi sembra essere Historia stessa, per altri il potere di Eren di controllare i Giganti, che il protagonista potrebbe avere ottenuto dal padre, secondo l’ipotesi che nell’iniezione non vi fosse il vaccino per controllare la “gigantificazione“, ma proprio questo fattore di comando che potrebbe rivelarsi l’ultima speranza per il genere umano;

  • il padre di Eren, in possesso del fattore di comando, lo passa ad Eren. Ma questo non vuol dire che fosse stato pensato solo per Eren, potrebbero esserci stati altri soggetti usati come test. Sappiamo già che i Giganti possiedono una sorta di conoscenza condivisa (ipotesi dei feromoni; ipotesi dell’inconscio collettivo), se Eren fosse in qualche modo legata alla donna del passato di Historia? Se questa donna fosse in qualche modo un soggetto in cui il fattore di comando di Eren è stato in incubazione?

A prova delle mie tesi porto le parole di questa persona: ti ricorderai di me quando ci rivedremo. E Historia si ricorda di questa misteriosa figura in presenza di Eren dopo che questi ha usato per la prima volta quello che chiamo il fattore di comando (feromoni?). Soprattutto, il recupero della memoria in determinate circostanze è qualcosa che Eren ha già sperimentato (lungi da me sospettare che Historia sia sul punto di trasformarsi, ora che sta per ricordare). È questo fattore mi sembra proprio l’elemento che collega Eren e Historia a questa misteriosa donna: per certi versi il loro aspetto è simile, ma potrebbe essere dovuto allo stile di disegno di Isayama (in miglioramento); va considerato anche il fatto che la figura apparsa a Eren sembra avere un’età diversa da quella nel sogno di Historia. Ma l’idea che questa donna sia una sorta di unità 00, o una sorella (adottiva? carnale?) di Eren non è completamente da rigettare… più che altro perchè questa ricostruzione spiegherebbe alcune coincidenze, e in questo senso, era quasi destino che Eren e Historia si incontrassero, prima o poi. Che Historia sia l’equivalente della bimba e Eren il Gigante, nell’immagine del libro? Inizialmente pensavo si riferisse ironicamente a Ymir. Le mie, comunque, restano ipotesi, (che studio anche per “animare” un po’ il commento, e non fare un semplice riassunto… sarà il tempo a darmi torto o ragione).

Sembra quasi che, in due capitoli, alcuni aspetti dell’intrigo e dell’investigazione siano più riassunti che raccontati, come se l’autore volesse arrivare il più rapidamente possibile a un certo sviluppo della vicenda. Ho l’impressione che questa parte sia importante per la storia, ma non al punto da dover essere dettagliatamente raccontata: continuo a pensare, proprio per questo, che siamo ancora in una fase di transizione.