Naruto 623, One Piece 701, Bleach 529 – Recensione

Nuovi capitoli, nuovi fatti, nuove rivelazioni! Ed andiamo subito ad incominciare.

Naruto 623 – Un’occhiata. Dunque, premetto che il capitolo non mi è dispiaciuto, ma mi è sembrato un po’ troppo “telefonato”. Hashirama e Madara sembrano condividere un passato, una storia, una situazione familiare e dei contrasti interiori fin troppo simili (addirittura hanno un genitore e un fratello che si atteggiano e la pensano allo stesso modo!) le quali cose, se da una parte giustificano il futuro scontro di cui, questa parte di narrazione, funge da flashback, identificandoli al pari di due particelle con carica uguale che si respingono, inevitabilmente, dall’altro rischia di rendere un po’ banale la situazione: avrei preferito vedere, nella descrizione dei due, una qualche marcata differenza, magari uno con uno spirito più solare e l’altro più cupo, ma mi rendo conto che anche questo sarebbe stato un tipico stereotipo e, forse, Kishi ha optato per la sua scelta proprio per non rientrare in casistiche già fin troppo note (e che avrebbero rischiato di far pensare ai due come una sorta di “prototipo” per Naruto e Sasuke, cosa che mi avrebbe sinceramente infastidito). Sul versante di “lo sapevamo, grazie!” possiamo continuare con altri due punti fondamentali di questo capitolo: il luogo degli “incontri” è la terra che, in futuro, diventerà Konoha (e che secondo me, a breve sarà devastata se lo scontro procederà come penso), e la qual cosa non mi ha sorpreso più che tanto. Ciò che non mi ha sorpreso affatto, invece, nell’ottica di questo “parallelismo”, è stata la scena del fiume e dello scambio dei sassi: credo che a un po’ tutti i lettori sia venuto in mente come si sarebbero svolti gli eventi, sin dal momento in cui Hashirama, dopo aver lasciato Madara, si imbatte in suo fratello Tobirama, per cui, nonostante abbia un significato profondo, questo scambio reciproco di lealtà tra i due credo non abbia suscitato, appieno, le reazioni che erano nelle intenzioni di Kishimoto. Settimana prossima ci sarà pausa e la cosa mi preoccupa un po’: spesso, dopo le pause, Kishi cambia prospettiva e si concentra su altro. Non vorrei essere ricatapultato indietro allo scontro Hashirama/Madara in cui i due abbiano uno scambio di battute che faccia da prequel al combattimento tra i loro padri e fratelli nell’attuale flashback, o peggio ritornare alla riunione di semivivi e semimorti che si sta tenendo nei sotterranei di Konoha o, Dio ce ne scampi, addirittura al campo di battaglia in cui Naruto sta affrontando il redivivo Madara! Speriamo bene!

One Piece 701 – Avventura nella terra del fervore, dei fanatici e dei giocattoli. Se non ve ne foste ancora resi conto, da oggi è ufficiale: Oda si cala certi “trip” che solo a guardare le pastiglie ancora chiuse nel loro flaconcino si perdono i sensi! A differenza del capitolo di Naruto, in questo non c’è assolutamente niente di telefonato: credo che in molti si aspettassero, in qualche modo, di vedere i nostri già alle prese con il loro piano o messi a confronto con i sottoposti di DoFlamingo o chi per lui. E invece che fa Oda? Per prima cosa ci mostra un regno che tutto sembra fuorché la terra governata da un personaggio ambiguo e “malvagio” quale è stato dipinto, sino ad oggi il membro della Flotta dei 7: sembra di essere nel regno di Oz, per certi versi, con giocattoli animati che convivono con esseri umani e una sensazione di pace e gioia che neanche a Water Seven si era percepita tanto forte. Se devo essere sincero, credo che questa, di tutte le isole mostrateci fino ad oggi da Oda nelle prime immagini, è quella che mi affascina di più e, al tempo stesso, mi preoccupa: ho come la sensazione che il “bluff” si possa trovare celato dietro ogni angolo e che i personaggi mostrati possano essere molto peggio degli zombi di Thriller Bark o dei loschi ceffi che circolavano in posti come Alabasta o l’Isola degli Uomini Pesce. Credo che Oda, da questo punto di vista, stia preparando una qualche sorpresa che sconvolgerà totalmente il corso degli eventi, come, a suo tempo, accadde dopo l’approdo a Water Seven (sparizione di Nico Robin e conseguente scontro col CP9).  Vorrei sottolineare una cosa che sembra buttata lì per caso, ma che credo sia fondamentale: Oda ci mostra, nuovamente, una sorta di “ombra oscura” che aleggia attorno alla versione “draghesca” di Momonosuke: è possibile che, in qualche modo, Joker (io sono ancora convinto che si tratti di DoFlamingo) abbia plagiato la mente del ragazzo-drago e che, in qualche modo, userà questo fatto a suo vantaggio? E mi è parso strano anche l’atteggiamento di Kinemon: certo, ora è riconoscente alla ciurma, ma mi sembra un po’ troppo esagerato il suo “prostrarsi e riverire” i Pirati, considerando quanto gli odiasse prima. Vero è che hanno salvato suo figlio, ma ricordiamo che al momento non è ancora chiaro cosa lui e i suoi compagni ci facciano in questa parte della Rotta Maggiore, per cui la possibilità di un doppio gioco potrebbe sempre essere in agguato. Veniamo, infine, all’ultima parte di questo capitolo. Per prima cosa vorrei soffermare l’attenzione sul discorso che la ciurma ha con il cameriere-giocattolo-gorilla: dopo le varie e mirabolanti creature fantastiche tipiche dei racconti pirateschi, ora sembrerebbe toccare alle “fate”, che pure pullulano la fantasia delle storie marinare… ed è possibile che oltre alle fate ci sia anche qualche capitano che, con una in particolare, e con il suo protetto, abbia qualcosa da spartire? Un “Uncino” già lo conosciamo, e potrebbe darsi che il nostro DoFlamingo, in qualità di “signorino” (come viene appellato dai suoi sgherri) possa essere un adulto-bambino che gode dei favori di qualche fatina svolazzante? Se Dressrosa si rivelasse una sorta di “Isola che non c’è” la cosa non mi stupirebbe e, anzi, credo che aprirebbe la strada alla possibilità concreta di cominciare a capire, finalmente, qualcosa circa la verità storica del mondo di One Piece. Concludiamo con il fortunatissimo giocatore di roulette delle ultime pagine: nonostante la cecità il vecchietto sembra cavarsela egregiamente e pare dotato (l’impressione è stata questa) di una sorta di potere gravitazionale, che in qualche modo ricorda un po’ quello di Barbanera, ma che sembra più fortemente legato al peso vero e proprio degli oggetti: che lo spirito del vice-capitano Kira si sia incarnato in quello di un pirata??? In ogni caso vorrei azzardare una ipotesi, dettata più da una sensazione forte che da una analisi logica di quello che ci è stato mostrato: vista l’età e la tipologia particolare di potere, sarei tentato di ipotizzare che il vecchio cieco possa essere uno dei membri della ciurma di Gold Roger. Del resto Rayleigh non ha mai affermato di essere l’unico membro ancora in vita e non mi pare sia mai stato detto che oltre al capitano, altri membri fossero stati condannati. E infine, azzardo un’altra ipotesi: e se il misterioso vecchietto fosse Kaidou sotto mentite spoglie, giunto qui per osservare da vicino l’evolversi delle vicende che vedono protagonista il suo probabile protetto, DoFlamingo?

Bleach 529 – Everything but the Rain op. 2 “The Rudiments”. Finalmente è iniziato: devo dire la verità, aspettavo questo flashback da tanto tempo, ormai. Anche se Kubo, al momento, non lo ha ancora battezzato come “Saga del pendolo”, mi sembra ovvio che siamo entrati in una fase di questo tipo, se non altro perché al termine del capitolo vengono mostrati i tre traditori della Soul Society in un momento che, sembra, essere di poco successivo alla sparizione dei Vizard dal regno degli Shinigami. Sono rimasto piacevolmente colpito dalla scelta di Kubo: neanche lontanamente avrei immaginato Isshin comandante della decima compagnia, con vice Matsumoto (ma quanti anni ha???) e assistente un giovanissimo Hitsugaya. Ciò che colpisce di più, tuttavia, sono le parole pronunciate da Rangiku e lo stesso cognome di Isshin:  secondo il suo vice, il capitano della decima compagnia è membro di una delle famiglie più potenti della Soul Society e, considerato il cognome, probabile fratello/cugino di Kaien Shiba, il che spiegherebbe il perché della somiglianza tra Ichigo e il defunto vice della tredicesima compagnia. Sotto queste premesse, le cose iniziano a farsi interessanti: il fatto di essere un discendente di una famiglia di elité potrebbe implicare una qualche relazione tra Isshin e la famiglia Kuchiki, mentre la sua parentela con gli Shiba farebbe comprendere il perché della affabilità mostrata da Kukaku e Ganju verso il protagonista nel corso del tempo. Sotto queste ipotesi, le vicende di Bleach cominciano ad assumere un aspetto da “saga familiare” che potrebbero portare, se ben trattati, a risvolti molto originali: la possibilità che ci sia un legame molto più forte di quanto sembri tra Shinigami, Quincy e Hollow, il motivo del perché, su più fronti, si siano tentati esperimenti conversione da una forma spirituale ad un’altra, infine i segreti che si celano dietro le origini stesse di queste tre “specie viventi”, alla luce di questi fatti, assumono un’importanza fondamentale e si candidano ad essere le chiavi di volta del mistero che si cela dentro Ichigo.

 

Edit: mi sono reso conto che volevo dire una cosa, nell’articolo di One Piece, ma ne ho scritto un’altra. Mi riferisco alla seguente frase: è possibile che, in qualche modo, Joker (io sono ancora convinto che si tratti di DoFlamingo) abbia plagiato la mente del ragazzo-drago… Quello che intendevo dire è che la figura che, tempo addietro, abbiamo visto suscitare in Momonosuke-drago ondate di terrore sono convinto sia quella di DoFlamingo, anche se fino ad ora non ne abbiamo avuto la conferma. Sorry, il brutto di scrivere di corsa!