Dopo il caso Mazda ci arrivano i dati che durante l’anno scorso in Giappone più di 30.000 persone si sono tolte la vita, un dato agghiacciante così pesante da farlo sembrare un bollettino di guerra. Per chi non lo sapesse in questa settimana la grande compagnia automobilistica ha dovuto affrontare una causa da 63.000.000 ¥ (circa 770.000 dollari) perché accusata della morte di un proprio dipendente che si suicidò nel 2007 a causa dell’enorme mole di stress lavorativo che la ditta gli imponeva.
Ritornando ai dati sembra che le statistiche siano sempre le stesse anno dopo anno, congelate in questi numeri da ben 13 anni. Il Primo Ministro Naoto Kan, affermando di voler assolutamente ridurre queste drammatiche cifre ha intenzione di rivedere le già esistenti linee guida anti-suicidio. Si tratta di una normativa pensata nel 2005 che prevede il potenziamento delle strutture per il sostegno psicologico e dei fondi per ricerche scientifiche sul fenomeno. Inoltre il governo dovrà ogni anno presentare i risultati ottenuti e decidere una strategia a lungo termine da adottare, anche se per ora i risultati di tanti sforzi sono stati apparentemente vani.
Lo stress pare il filo conduttore della società, ed è proprio questo che ha dato l’idea a Mizunobu Kinoshita di lanciare un tipo di bar a mia detta molto inquietante, l’ IV bar. L’Intravenous Bar come suggerisce il nome è un locale dove si possono ordinare cocktails vitaminici, ovviamente somministrati attraverso una flebo. Il trattamento non è economico, il prodotto più gettonato si chiama VC-shot ed il suo costo è di 150 euro circa.
Questa nuova forma di bar è situata nella clinica privata di Mizunobu Kinoshita ed è molto popolare a Nagoya, luogo dove è ubicato il primissimo locale del genere e sembra che l’attività si possa espandere in altre città del Giappone. Merito di questo la lunga fila fuori dal locale che diventa sempre più corposa ogni giorno che passa. La dichiarazione del proprietario è stata la seguente:
“Un tempo bastava un bicchiere di birra o di sakè, per rilassarsi dopo l’ufficio. Ora non basta più. C’è bisogno di rifocillare il corpo, oltre che lo spirito”.
[via|nippolandia]

