Eccoci qua con una nuova puntata della nostra rubrica, che oramai ahimè è quasi agli sgoccioli… Eh si, stiamo ormai per partire alla volta di Tokyo per gli ultimi 9 giorni di vacanza… Non ne vedevamo l’ora all’inizio, ma oggi è stato triste lasciare la scuola, con la sua quotidianità, il ritmo che aveva dato alle nostre vite, le persone che la popolavano…
Ma non è questa l’ora del post nostalgico. Di post nostalgici ce ne saranno fin troppi quando tornerò in Italia, perciò voglio prima raccontarvi un pò di Kyoto e di come si vive qui. (Già immagino la nostalgia quando lo rileggerò… e va beh, che volete farci)
La città di Kyoto in sè e per sè è di media grandezza, ma è molto facile orientarvisi: le sue strade sono tutte costruite secondo il sistema dei cardi e decumani, quindi sono tutte parallele e perpendicolari tra loro, inoltre la città è orientata secondo una precisa geomanzia. Tutto questo ovviamente perchè, essendo stata costruita oltre mille anni fa per essere la capitale stabile del Giappone, è stata ricalcata sul modello di Chang’an, capitale dell’allora Cina governata dalla dinastia Tang, e sappiamo tutti bene quanto per i cinesi, e per le religioni orientali in generale le direzioni e la posizione siano importanti. Altra cosa fondamentale da sapere di Kyoto è che è costruita in una conca circondata da alte colline. Quindi, a seconda delle direzioni, o è piacevolmente in discesa, o fastidiosamente in salita asd.
Per muoversi dentro Kyoto, a mio parere la cosa più agevole per un turista sono gli autobus. Oltre ad essere anche abbastanza economici (un biglietto giornaliero costa circa 3,50 euro) portano praticamente dovunque, sono comodi e soprattutto chi è a bordo può anche godersi il percorso. La metro purtroppo, oltre ad essere cara, è gestita da varie compagnie che hanno tutte stazioni differenti, quindi per cambiare treno diventa scomodo, anche se oggettivamente per andare fuori città non c’è altro modo.
A farla da padrone comunque è lei, la bicicletta. Avrete visto sulla nostra pagina di facebook qualche foto di noi in sella alle nostre sfolgoranti due ruote andare in giro seminando il panico sui marciapiedi della città. Ebbene, è una sensazione piacevolissima andare a scuola in bici, svegliarsi al ritmo dei pedali, schivando agilmente vecchiette e branchi di salary man in camicia bianca, bruciare i semafori rossi (ebbene si, qui lo fanno, ogni volta che vedo una cosa del genere mi sento un pò a casa asd ) e sentirsi il vento in faccia. Con la bicicletta poi non si sentono le distanze (anche vero che il tempo passa molto in fretta),si macinano chilometri in tutta tranquillità, e poi la sera, dopo aver finito la pila di compiti, andare a farsi una pedalata sul fiume mentre aironi e papere se ne stanno placidi sull’acqua è davvero rilassante e benefico. Certo, bisogna sempre stare attenti al pazzo furioso che cerca di sorpassarti ad ogni angolo e così via, ma dopo un pò ci si fa il callo e si diventa davvero ciclisti urbani provetti. Se aveste intenzione di stare qua in giappone per un pò di tempo, trovatevi una bella biciletta (anche usata, costano pochissimo), nla vostra migliore amica.
La domanda è: ora che ho la biciletta/l’abbonamento giornaliero… DOVE vado? beh, i luoghi da turismo li potete trovare su qualsiasi guida, quindi vorrei parlarvi (sarebbe meglio dire mettervi in guardia) del luogo che si è preso la maggior parte dei nostri pomeriggi, nonchè una discreta quantità di pecunio: il luogo in questione è Teramachi. E’ semplicemente una via piena di negozi, ma negozi di ogni tipo, dal manga store all’atelier di sweet lolita, passando ovviamente per il casual, l’accessorize di turno e tanti, tanti ristoranti, per tutti i gusti. E’ una via coperta, come non se ne trovano da noi, ma non è un centro commerciale su strada (ho sentito degli italiani dietro di me un giorno definirlo così asd ) è semplicemente un punto nevralgico della città, perchè oltre a trovarsi sulla shijo doori, la strada che porta al famosissimo quartiere di Gion (il quartiere delle geisha) è anche uno dei luoghi più tradizionali della città, il luogo dove accanto alla ragazza tipicamente Gal con unghie finte, super trucco e vestiti inconcepibili, vedi camminare la ragazza in yukata, nei suoi geta, con quell’aria eterea e sognante che io tanto amo. Il Giappone, soprattutto oggi, è anche questo sposarsi e scontrarsi di contrasti.
Beh, spero di avervi affascinati almeno un pò… come al solito vi chiedo di sbizzarrirvi con le curiosità e le domande, anche se non so quando avrò tempo di rispondervi prima di tornare… XD abbiate fiducia nella zia Funny e pazientate, che non vi abbandono XD Purtroppo dovrò abbandonare questo posto, ma KJ è un’altra cosa 😀 alla prossima!